domenica 30 agosto 2009

Aeroporto di Lucca: un magnate russo vuol comprarsi Tassignano

Di storie sui turisti russi in vacanza in Toscana che elargiscono migliaia di euro a italiani fortunati se ne sono sentite molte in queste settimane. La nostra regione e la Versilia in particolare sono da tempo meta preferita per magnati russi con famiglia al seguito, che non esitano ad esibire la loro ricchezza in contanti. Cosi' la stampa locale ha dato conti di mance e conti di ristorante da Paperon dei Paperoni, come di indennizzi assicurativi "diretti", cioè elargiti di tasca in mezzo alla strada per un piccolo urto tra un ciclomotore e una vettura di lusso.Ma quella di cui vi diamo conto è davvero grossa. Un magante russo in questi giorni in vacanza, in compagnia di amici in un castello tra Bolgheri e Castagneto Carducci, avrebbe manifestato interesse per l'acquisto niente meno che dell'Aeroporto di Lucca Tassignano.L'area aeroportuale, di circa 87 ettari, è a Capannori, in provincia di Lucca, e corrisponde all'originario aeroporto militare "Enrico Squaglia". L'aeroporto si trova nel cuore della piana, baricentrico rispetto alle attrattive turistiche del capoluogo, splendida città d'arte, ma anche a pochi minuti di autostrada dalla Versilia, perché l'A11, la Firenze-Mare, è adiacente all'aeroporto (uscita Capannori). L'aerodromo è aperto al traffico nazionale e comunitario. La pista ha una estensione utile di metri 900 in asfalto. E la struttura offre diversi servizi areoportuali tra cui Informazioni Volo (AFIS), Handling, Rimessaggio e Officina Velivoli. Nell'aeroporto sono inoltre disponibili Bar-ristoro, servizio taxi e nolo auto su prenotazioni.Attualmente la Società di gestione é costituita dal Comune di Capannori, dall'Amministrazione Provinciale e dalla Camera di Commercio di Lucca, dalla Società So.ge.a.l. di Agliana, cui fa riferimento l'Amministratore Delegato, Michele Fontana. FONTE: http://www.nove.firenze.it

LE VACANZE DEGLI ITALIANI: LA PAROLA AGLI ESPERTI

Nicola Fabbri, economista e Docente di Economia del Turismo presso l’Università di Milano Bocconi: “Questo nuovo round dell’indagine consolida le informazioni su alcune tendenze già note del turismo nazionale e fa emergere alcune interessanti novità. L’elemento noto è la volontà degli italiani di fare vacanza anche con la contrazione dei budget disponibili a seguito della crisi.Indubbiamente vi è una significativa fetta di italiani che non farà delle vere e proprie vacanze (almeno un 10% rispetto ai normali anni di economia stabile) ma si tratta comunque un calo meno massiccio del previsto (vi erano scenari con 15-20% di meno). Il bisogno di vacanza è ormai troppo primario per potervi rinunciare, anche se si fa di tutto per tagliare le spese.I fatti innovativi sono le modalità con cui si tagliano le spese, che abbinano alla ormai consolidata contrazione dei giorni di permanenza anche la riduzione di molte attività alternative, dall’entertainment allo sport. La richiesta prepotente di una vacanza “slow” (+ 15% circa) in luogo di quella “activity” è in notevole controtendenza rispetto agli anni precedenti, ma si tratta di un fenomeno quasi certamente temporaneo e strettamente connesso alla crisi. La vacanza “activity” è generalmente più costosa e in tempi di crisi gli italiani preferiscono una vacanza semplice e “no frills” evitando ogni genere di spesa aggiuntiva. La maggiore preferenza data alla montagna rispetto al mare non deve invece sorprendere: il turismo balneare mostra da tempo segni di erosione, sia perché generalmente più costoso rispetto alla montagna (in estate) sia per fattori climatici. Soprattutto se vi sono avvisaglie di temperature molto calde, come quelle di questi giorni, che evocano la terribile estate del 2003, invitano una certa quota di turisti a cercare luoghi calmi e freschi come quelli montani. Infine è di particolare interesse una certa tendenza alla modifica dei mezzi di trasporto: gli italiani stanno capendo che lo spostamento in auto, in presenza di mezzi alternativi di trasporto come voli, treni e autonoleggio a tariffe accessibili, significa spesso costi maggiori sia in denaro che soprattutto in tempo (code e disagi). E questo si integra perfettamente sia con una vacanza “no frills” in tempi di crisi che in una vacanza più "activity"in tempi (speriamo) prossimamente più normali.” Paolo Colombo, ricercatore della Doxa e responsabile delle ricerche quantitative alla base dei lavori dell’Osservatorio Europcar: “La crisi di questi mesi sembra avere qualche effetto anche sulle vacanze degli italiani: sono scesi sotto la metà (49%) coloro che prevedono di fare almeno un breve periodo di vacanze nel corso dell’estate, con una riduzione di 5 punti percentuali rispetto al 2008. Anche quest’anno grande preferenza va alle località di mare, ma il binomio montagna/collina sale dall’11 al 16%, con valori più alti fra gli uomini, nella fascia d’età 35-54 e fra le persone più istruite. Emerge inoltre per il 2009 un desiderio di riposo: sono infatti in aumento (dal 32 al 43%) coloro che faranno una vacanza prevalentemente di tipo “slow”, all’insegna del riposo, del relax e del buon cibo. Se da un lato, inoltre, l’indagine ha rilevato come la maggior parte degli italiani che andranno in vacanza (53%) ritengono che avranno un budget simile a quello del 2008, dall’altro il 40% dichiarano di avere a disposizione meno soldi da destinare alle vacanze rispetto allo scorso anno (31% un po’ meno e 9% molto meno). Ciò è confermato dai dati sul low cost: nel 38% dei casi si valuteranno soluzioni low cost, solamente per il volo (16%) o per l’intera vacanza (21%). Come fare per risparmiare sul viaggio? Giocando d’anticipo, (37%) alla ricerca delle migliori occasioni, ma anche (per il 6%) "noleggiando un'auto", sapendo che su internet si trovano buoni prezzi.Marco Bolasco, Curatore della Guida dei Ristoranti del Gambero Rosso:“Dalla ricerca dell’Osservatorio emerge senza dubbio che sta cambiando il modo di fare turismo, anche se secondo me non è solo una questione legata alla crisi, ma stanno cambiando le abitudini degli italiani, sia in generale sia quando si parla di enogastronomia. Se i nostri connazionali – come si evince dall’indagine - rinunciano ai ristoranti di lusso a favore di trattorie tipiche, probabilmente sta cambiando la richiesta da parte degli italiani e il mondo della ristorazione dovrebbe andarvi incontro, concentrandosi forse ancora di più su un’offerta che va ad accontentare questa parte di consumatori, alla ricerca di un buon ristorante tipico ma di livello. Oggi la ristorazione dovrebbe provare ad allontanarsi dai vecchi modelli forse un po’ troppo sofisticati per riappropriarsi di modelli più semplici ma non per questo meno di qualità. Il momento storico legato alla crisi deve essere a mio avviso considerato quasi come un’occasione per la ristorazione per reinterpretare i nuovi bisogni degli italiani”.

venerdì 28 agosto 2009

Stagione da record per il Teatro all'Aperto di Torre del Lago

Presentati i risultati della 55° edizione del Festival Puccini di Torre del Lago. Il presidente della Fondazione Festival Pucciniano Massimiliano Simoni , insieme al direttore artistico del Festival Carlo Pesta e al direttore generale della Fondazione Franco Moretti , ha illustrato gli eccellenti numeri della stagione appena conclusa e ha anticipato i progetti già in cantiere per il Festival 2010. Ospite d’eccezione alla conferenza stampa, Vittorio Sgarbi che ha accolto l’invito del presidente Simoni di firmare la regia di un allestimento pucciniano per una delle prossime edizioni
Cala il sipario sulla stagione 2009 del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago: una edizione di grandi performance e sorprendenti numeri e che fa registrare il record per il botteghino. La previsione degli incassi che era stata fatta, infatti, è stata superata oltre ogni aspettativa e vengono così assicurate al bilancio, entrate per oltre 2 milioni di euro.
Sono stati 47mila 808 gli spettatori che sono arrivati a Torre del Lago da ben 39 Paesi e che hanno applaudito gli spettacoli delle 25 serate proposte nel cartellone 2009, firmato da Carlo Pesta, direttore artistico del Festival Puccini, a cui si aggiungerà il pubblico di “Tosca Amore disperato” di Lucio Dalla.
Apprezzata dal pubblico la novità degli incontri al Caffè sulle rive del Lago e dei concerti di musica nel salotto della Versiliana e successo hanno avuto anche i 3 eventi espositivi che hanno costellato la proposta musicale nel Gran Teatro, Franco Adami, Gianmarco Montesano e Silvano Campeggi. “E’ stata una stagione indubbiamente ottima – dichiara Massimiliano Simoni, presidente della Fondazione Festival Pucciniano – che segna una sostanziale crescita di interesse attorno alla proposta artistica del nostro Teatro confermando il Festival Puccini una manifestazione di alta cultura, con un forte radicamento sul territorio”. Una stagione che ha visto spalancare le porte del teatro il 13 giugno con la manifestazione Porte aperte, aperte, la due giorni di festa organizzata per festeggiare il primo compleanno del gran teatro all’aperto e che è proseguita sino al 29 agosto con 19 serate d’opera, 2 appuntamenti con la danza, 1 gala lirico, i 3 concerti pop per concludersi il 29 agosto con l’opera moderna Tosca Amore disperato di Lucio Dalla i cui spettatori non sono conteggiati nel totale dei 47.808, ma che sono parte integrante della programmazione e del futuro del teatro di Torre del Lago, vero e proprio punto di riferimento per il teatro musicale di tutti i generi.
Hanno poi arricchito la proposta culturale della Fondazione Festival Pucciniano le mostre: “Controcanto” di Franco Adami , “E lucean le stelle” di Gianmarco Montesano, “Puccini e le sue donne; il genio manifesto” di Silvano Campeggi, e i concerti da Forte dei Marmi alla Valle del Serchio, dalla fresca pineta della Versiliana ad Uzzano Castello, tante sono state le occasioni nel corso dell’estate 2009 per assistere ai concerti lirici in cui si sono esibiti gli artisti e gli ensemble del Festival Puccini e e gli Incontri al caffè “Versiliana Incontri: un caffè al Pucciniano” altra apprezzata novità della proposta 2009 scaturiti dalla collaborazione tra la Versiliana Festival e la Fondazione Festival Pucciniano che si sono svolti tutti i giovedì di luglio e agosto nel giardino ospiti del Parco della Musica Giacomo Puccini.
In un momento difficile per l’impresa culturale in Italia e nel mondo, il Festival Puccini rappresenta un’isola felice se può affiggere nei numeri dell’edizione 2009 circa 48mila spettatori (+ 20% rispetto al 2007) provenienti da tutto il mondo: Singapore, Brasile, Libano, Israele, Lettonia, Ungheria, Cina, Giappone, Corea, Bulgaria, Estonia, Australia, Grecia, Turchia, Giordania, Lussemburgo, Ungheria, Russia, Croazia, San Marino , Sudafrica, che, direttamente o attraverso la nutrita rete di tour operator, (135 in tutto il mondo), hanno acquistato uno o più spettacoli in scena per la stagione 2009.
Al primo posto anche quest’anno, il Regno Unito, Paese dal quale proviene il maggior numero di spettatori stranieri, grazie soprattutto alla facilità di collegamento con la Toscana; sono infatti numerosi i voli diretti operati dalle compagnie low cost sullo scalo pisano Galileo Galilei, partner della Fondazione Festival Pucciniano, con il quale anche quest’anno è stato organizzato, proprio in aeroporto, un grande allestimento dedicato a Scolpire l’Opera ed in particolare alla Fanciulla del West che Franco Adami realizzerà per il 56° Festival Puccini. Nella classifica degli spettatori stranieri si piazzano al secondo posto i tedeschi, mentre olandesi e scandinavi fanno registrare una notevole crescita.
Numerose le promozioni volte a favorire la fruizione degli spettacoli da parte dei giovani e degli spettatori di altre manifestazioni della Versilia, apprezzata la proposta “Ricarica il biglietto”; bene accolta anche l’attenzione dedicata alle le scuole di danza che hanno approfittato delle proposte della Fondazione per assistere in teatro agli spettacoli di danza.
La vera novità di quest'anno è stato il balletto che ha suscitato grande interesse e successo. Sono stati due grandi classici della danza, Il Lago dei cigni e Giselle con l’applauditissima compagnia del balletto di Mosca Teatro La Classique diretta da Elik Melikov a decretare il successo della proposta che sarà rinnovata anche nel cartellone 2010 con il balletto Romeo e Giulietta di Tchaikovsky e l’opera ballo Le Villi di Puccini e Carmina Burana di Carl Orff.
Grande apertura anche al territorio con numerose iniziative volte a favorire associazioni culturali e di volontariato e per portare a teatro non solo i turisti, ma anche anziani con particolare riferimento a torrelaghesi e viareggini. Il pubblico del festival ed i giornalisti arrivati da tutto il mondo hanno decretato il successo delle 2 nuove produzioni: Tosca per la regia di Beppe De Tomasi e l’allestimento scenico di Antonio Mastromattei e Manon Lescaut realizzata in coproduzione con l’Opera di Nizza con le scene di Poppi Ranchetti e la regia di Paul-Emile Fourny che dopo le applaudite recite di Torre del Lago sarà presentata a Nizza con una serie di repliche a partire dal 25 settembre prossimo. Benissimo anche La Bohème firmata Scaparro e Folon a cui anche la Versiliana ha reso omaggio con la mostra L'Allée des Pensées.
Turandot nella ripresa dell’allestimento con la regia di Maurizio Scaparro, scene di Ezio Frigerio e costumi di Franca Squarciapino, si dimostra ancora una volta il titolo pucciniano più gettonato dal pubblico conquistando il palmares dell’opera più vista della stagione.
Grandi stelle e giovani di talento hanno catturato il pubblico e anche quest’anno il festival può vantare alcuni debutti di tutto rilievo come quello di Martina Serafin nel ruolo di Manon e i debutti sul podio di Torre del Lago dei giovani direttori Salvatore Percacciolo (Tosca) e Mauro Roveri (Turandot). Applauditissime anche Amarilli Nizza straordinaria Tosca e Olga Romanko, le Mimì di Maija Kovalevska e di Cristina Barbieri, le interpretazioni di Turandot di Elena Popovskaya e della grande Giovanna Casolla, la Musetta di Silvia Dalla Benetta, Liù di Donata D’Annunzio Lombardi. Grande successo anche per gli interpreti maschili: da Antonello Palombi ad Ambrogio Maestri al debutto nel ruolo di Scarpia, da Francesco Hong a Luca Salsi e lo straordinario Marcello Giordani nel ruolo di Des Grieux. Folto il drappello dei talenti di casa nostra: il viareggino Valerio Galli che ha diretto l’Orchestra del Festival Puccini in Turandot, il livornese Giuseppe Acquaviva sul podio del Lago dei Cigni e di La Bohème, la torrelaghese Alessandra Meozzi (Musetta), Mimma Briganti (Liù) e Francesca Tosi che ha istruito il coro del Festival Puccini in Manon Lescaut, entrambe di Pietrasanta. Tutto italiano il podio dell’Orchestra del Festival Puccini su cui si sono alternati Marcello Rota, Fabrizio Maria Carminati, Valerio Galli, Alberto Veronesi, Giuseppe Acquaviva, Salvatore Percacciolo, Mauro Roveri e Gian Mario Cavallaro.
Stagione intensa anche per l’orchestra del Festival Puccini che ha accompagnato non soltanto i titoli pucciniani in cartellone, ma che per la prima volta a Torre del Lago si è cimentata anche con le musiche di Tchaikovsky e Adam in accompagnamento al Lago dei Cigni e Giselle, oltre ad affrontare l’esecuzione dal vivo della Tosca di Lucio Dalla sia per le recite di Torre del Lago che all’Arena di Verona il 12 settembre prossimo. Le attività della Fondazione Festival Pucciniano sono sostenute da Comune di Viareggio, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Arcus Spa, Ministero Beni e Attività Culturali i cui contributi sono preziosi per la realizzazione di un grande Festival internazionale che è al contempo uno dei più importanti centri di produzione del teatro musicale italiano. Anche la raccolta dei tanti e qualificati sponsor denota una stagione particolarmente “frizzante” con la casa francese di Champagne Vranken-Pommery che per il Festival ha lanciato una confezione in edizione limitata di champagne dedicati alla manifestazione, l’azienda motociclistica Piaggio costruttrice dell’intramontabile e dinamica Vespa, l’azienda tessile e di sartoria maschile D’Avenza, il gruppo Paredes, la compagnia assicurativa Groupama, l’azienda produttrice e distributrice di oli alimentari Salov con i suoi marchi Filippo Berio e Sagra. A sostenere la manifestazione come sempre anche Banca della Versilia Lunigiana e Garfagnana, la Banca del Monte di Lucca, la Banca Nazionale del Lavoro, Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno; le Fondazioni Bancarie: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Banca del Monte di Lucca; le aziende del territorio: la società autostradale Salt, Sea Com, Sea Risorse, Sea Ambiente, Sea Gas, il mercato dei Fiori di Viareggio, oltre ai Soci Partecipanti.
E non è mancata anche la solidarità: il Festival, infatti, è stato vicino anche alle vittime dell'incidente ferroviario di Viareggio. Fin dalla sera della prima il 10 luglio che si è aperta con l’esecuzione di un brano tratto dal Requiem di Mozart dedicato alle vittime la Fondazione si è prodigata per raccogliere fondi tra il pubblico, gli artisti ed il proprio staff. E’ di 36mila 88,45 Euro il totale dei fondi raccolti, che saranno consegnati al Comune di Viareggio per la Croce Verde.
Adesso la Fondazione guarda a Oriente. Da Pechino a Canton, il Festival Puccini di Torre del Lago catalizza l’attenzione dei grandi teatri e delle istituzioni culturali della Cina: a Torre del Lago, in agosto la visita del presidente del Teatro Nazionale di Pechino Chen Ping che ha guidato una delegazione composta dai responsabili dei dipartimenti del National Centre for the Performing Arts, ha suggellato il proficuo rapporto di collaborazione avviato con la fortunata coproduzione di Turandot e proseguito quest’anno con la mostra ”Nessun dorma! Opera Art exibithion” dedicata all’opera lirica che dal 14 aprile ad oggi ha totalizzato oltre 700mila visitatori conquistando il primato dell’esposizione più visitata tra quelle ospitate nel Gran Teatro di Pechino.
“Secondo le previsioni dell’ International Tourism Studies Association i cinesi diventeranno il primo pubblico turistico in Europa di qui ai prossimi 15 anni e la musica e la cultura possono diventare la carta vincente per il nostro Paese”, dichiara Massimiliano Simoni che con lo staff della Fondazione grazie anche al supporto dell’Ambasciatore d’Italia a Pechino Riccardo Sessa e del Console generale di Canton Paolo Miraglia del Giudice sta preparando una coproduzione per il nuovo teatro di Canton ed è al lavoro per portare La Bohème alla sesta edizione dell’Abu Dhabi Festival che non ha mai presentato all’interno del proprio cartellone un allestimento d’opera.
“Anche il Giappone continua ad essere nei nostri programmi – continua il presidente della Fondazione - visto anche il successo di presenze di spettatori provenienti dal Sol Levante. La Fondazione a fine ottobre sarà a Tokyo per la 3° edizione della Puccini Marathon e per la conferenza di presentazione del programma 2010 e delle peculiarità turistiche del territorio".

Per il turismo online prospettive rosee

Secondo Databank la crisi può rappresentare una leva di sviluppo“Le prospettive, anche a breve, per il settore del turismo online sono ampiamente positive”. Così decreta Databank, precisando però che “ci si attende un rallentamento del tasso di crescita per effetto di un mercato turistico in stagnazione”. Alla base delle rosee previsioni, la convinzione che “proprio la crisi economico-finanziaria può rappresentare un’ulteriore opportunità di sviluppo per il settore”. L’analisi di Databank rileva 40 imprese impegnate nel settore, per 600 addetti e con un numero di addetti per impresa pari a 15. Le prime quattro aziende hanno una quota di mercato del 49,1% e i primi 8 gruppi arrivano a detenere uno share del 71,7%. FONTE: http://www.geoviaggi.net

La Versilia alla guerra di Internet

Viareggio va ko contro Rimini. Forte dei Marmi è più "cliccata" di Argentario e Capalbio
Sul ring contro Rimini e Riccione, per Viareggio, non c'è gara. Forte dei Marmi, invece, la spunta sulle "cugine" toscane Argentario e Capalbio, ma deve gettare la spugna davanti a Capri e Portofino. Piccoli spezzoni di una guerra più ampia, combattuta nelle trincee dei chip di silicio e - soprattutto - dei motori di ricerca. Una battaglia strana, visto che molti dei contendenti magari non sanno nemmeno di combatterla, ma che può essere decisiva per l'evoluzione futura del turismo e della sua promozione.Da pochissimi giorni Google ha lanciato un nuovo (almeno per l'Italia) servizio, "Insights", che permette di scandagliare e passare al setaccio le ricerche degli utenti di Internet in tutto il mondo e - soprattutto - di fare confronti fra più richieste. E senza pagare neanche un centesimo.Regine del mare. Riavvolgiamo il nastro e torniamo all'inizio. Se decidiamo di confrontare le statistiche di ricerca di "Viareggio" e di "Rimini", il risultato è netto e poco gradevole per il versante tirrenico: la città romagnola è molto più cool per i frequentatori del web, visto che batte regolarmente Viareggio per dodici mesi l'anno. Una vittoria che non arriva in volata, ma con una fuga solitaria: tant'è vero che il volume di ricerche che contengono la parola "Rimini" è più di tre volte quello riguarda Viareggio anche nei tragici giorni della strage, quando i riflettori di mezzo mondo erano puntati sulla Versilia.Né va meglio se si sale di qualche tono nella scala del lusso e si confrontano fra loro Forte dei Marmi, Portofino e Capri. Una corsa a tre stravinta dall'isola campana, mentre più risicato è il vantaggio della cittadina ligure su Forte. Ma le statistiche di Google segnalano che la Perla della Versilia stacca nettamente Portofino nelle ricerche provenienti dall'Italia. E, altra sorpresa (stavolta negativa), Forte chiude il terzetto nella contabilità delle "preferenze" in arrivo dalla Russia.Tutto in famiglia. La tentazione è forte: mettere a confronto, in una sorta di campanilismo informatico, i sette comuni della Versilia. E se si segue Oscar Wilde nell'impossibilità di resistere alle tentazioni, i risultati sono interessanti. La parola "Viareggio" risulta di gran lunga la più cliccata (anche "depurandola" dall'impennata durante i giorni della strage), mentre al secondo posto Forte dei Marmi ottiene un ottimo risultato durante i mesi estivi. Il terzo posto è terreno di battaglia fra Camaiore e Pietrasanta, con quest'ultima che la spunta di un soffio (trend peraltro confermato a partire dal 2004). Il risultato si capovolge, però, se consideriamo le ricerche per le frazioni costiere: "Lido di Camaiore" batte "Marina di Pietrasanta" con un divario che si è accentuato soprattutto durante l'estate in corso. Per finire: il termine Versilia si piazza assai dietro Viareggio. Con buona pace del comprensorio...Turismo e turismo. Nella schermata di Google Insights una delle ultime tabelle segnala che il termine Viareggio va spesso a braccetto con hotel. Ma la "coppia" d'oro sembra essere un po' meno unita con il passare degli anni: a partire dall'estate del 2006 (picco massimo) si è assistito a una progressiva erosione. Al punto che le ricerche sono calate, in tre anni, del 20% netto. Un calo replicato nell'ultimo anno (seppur con intensità minore) da Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta. Dati significativi, soprattutto se letti assieme ad altri due. Da un lato le ricerche del tipo "viareggio-orario-treni" hanno subito un'impennata, fino al massimo del mese in corso. Dall'altro, col passare degli anni è rimasta pressoché immutata la fetta di ricerche alla voce "campeggi": ennesimi sintomi di una vacanza che prova ad essere sempre più economica.Carnevali d'Italia. Osservando tutti i grafici che riguardano Viareggio risaltano due picchi: uno in corrispondenza dell'estate, l'altro a febbraio in occasione del Carnevale (e, non dimentichiamolo, del torneo di calcio giovanile omonimo). Una constatazione che può sembrare "pacifica" ma che nasconde un paio di criticità. La prima è, appunto, quello di caratterizzarsi come "picco": gli internauti si appassionano di Carnevale solo a partire da metà gennaio e, dopo l'ultimo corso, l'interesse va in caduta libera, raggiungendo quota zero. E su questa quota rimane per dieci mesi o giù di lì. L'altro punto critico è il confronto con la manifestazione di Venezia. Che (seppur con un calo negli ultimi due anni), rimane di gran lunga il più cliccato e ricercato, soprattutto all'interno dei confini nazionali. Piccola consolazione, il distacco inflitto dal baccanale viareggino ad altri due carnevali concorrenti: sia Putignano che Cento, infatti, vengono doppiati dai maestri della cartapesta.Gli eventi. Di manifestazione in manifestazione, le altre due più cliccate sono (in ordine) la Versiliana e il Festival Pucciano, divise da una manciata di ricerche. E, per chiudere in lirica, il confronto Puccini-Verdi vede avanti il compositore di Busseto anche se, col passare degli anni (e con il contributo dell'anniversario del 2008), il divario si è assottigliato. Il Maestro, insomma, sta per mettere la freccia..
FONTE: il Tirreno

mercoledì 26 agosto 2009

Nuove tendenze: così giovani e famiglie riscoprono le terme

Più giovani, più rilassanti, più economiche. Per trovare rifugio allo stress della città, curare quel fastidioso dolore alla schiena, dire basta con le sigarette una volta per tutte e ricominciare a dare "respiro" a bronchi e polmoni inquinati. Le terme sono una scoperta per le nuove generazioni: coppie giovani e famiglie le scelgono sempre più per una full-immersion nel benessere delle acque curative, ma anche come "campo-base" per esplorare il territorio che le circonda, dal mare alla montagna.Da nord a sud, l`offerta del sistema termale italiano si conferma la più ricca d`Europa. Così da Sirmione si parte alla volta dei laghi, da Abano per le città d`arte e le escursioni sui Colli Euganei, da Saturnia per i panorami selvaggi della maremma. Ad Ischia cure e massaggi si alternano ai bagni in calette deliziose, a Santa Cesarea ci si può immergere nei sapori e nell`ospitalità del Salento, attirati da numerosi eventi, molti dei quali gratuiti.Chi pensa che le terme siano care deve infatti ricredersi. "Complice la crisi, le aziende hanno applicato tariffe più basse, offrendo pacchetti e proposte per le famiglie che hanno allargato la platea dei turisti", spiega a Salute24 il presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci. E il settore termale alla fine è quello che ha risentito meno di altri. "Altri comparti hanno scontato cali a due cifre, le aziende termali nei primi mesi dell`anno hanno registrato una diminuzione di presenze del 5%, con segnali di recupero". Anche se i bilanci si faranno più in là, "dato che settembre e ottobre - continua Jannotti Pecci - sono mesi tradizionalmente importanti per le terme". Come importanti sono i numeri: il sistema termale dà lavoro a circa 16 mila addetti, che salgono a 60 mila con l`indotto, per un giro d`affari complessivodi 4 miliardi.Le parole d`ordine sono tre: cura, prevenzione e riabilitazione. "Il nostro messaggio si sta rafforzando - ricorda il presidente di Federterme - il termalismo ha una tradizione che poggia su solide basi medico-scientifiche. Altro sono i centri benessere che possono sorgere ovunque". Un`offerta che soddisfa tutta la famiglia. "Si va dalle cure per le affezioni delle vie respiratorie che possono interessare i bambini, ai trattamenti contro le dermatiti e le malattie della pelle per giovani e adulti, alle terapie riabilitative per i disturbi osteoarticolari più frequenti nella terza età, ma non solo", ricorda il presidente.Ci sono zone in cui il binomio terme e territorio diventa un valore aggiunto. Accade nel Salento, dove i flussi turistici vanno a gonfie vele. "Nei primi mesi dell`anno abbiamo avuto un incremento delle presenze del 10% e siamo reduci da un agosto da tutto esaurito nelle nostre strutture", dice Stefania Mandurino, commissario dell`Azienda Promozione Turistica di Lecce.Anche qui si fa strada l`idea di una vacanza low-cost. "I nostri imprenditori hanno applicato una politica dei prezzi elastica per fronteggiare la crisi che sta premiando e attira molti giovani". Il successo si deve anche ad una formula che offre benessere e occasioni di svago molto spesso gratuite. "La nostra idea di turismo - contina Mandurino - è in una rete di opportunità a disposizione del turista resa possibile quando si mettono insieme enti locali, Regione, associazioni culturali e di categoria e imprenditori".
In questo contesto si inserisce Terme Aperte, il prossimo 29 agosto. Le porte degli stabilimenti Palazzo e Gattulla e del Centro Benessere "Linea Blu" della località salentina si apriranno a visite guidate. E ancora escursioni in motonave alle grotte termali Fetida, Solfurea, Gattulla e Solforaca e un convegno su "termalismo e territorio" nel 90° dalla nascita di Federterme. "Terme aperte farà scoprire la ricchezza delle acque anche chi è in Salento per un altro tipo di vacanza e, chissà - spera Mandurino - l`anno prossimo potrebbe scegliere di trascorrervi un periodo di riposo e cura". E la vacanza non finisce nelle terme. "Terme aperte si inserisce nel progetto `Città aperte` che prevede passeggiate in borghi caratteristici, escursioni in località meno conosciute, degustazioni di prodotti tipici, visite a manifatture artigianali, alle masserie didattiche, agli ecomusei, mentre con `Salento nel parco` si può andare alla scoperta del territorio a bici, a piedi o a cavallo". Dalle acque al verde, il passo è breve.
http://salute24.ilsole24ore.com

Pistoia piace ai turisti del Nord Europa

La crescita degli arrivi da Francia e Paesi Bassi compensa la minore presenza di turisti d'oltre oceano
Bilancio turistico positivo, nonostante la crisi, per quanto riguarda Pistoia città d'arte. Lo dicono i dati dell'Infopoint dell'Apt di Piazza Duomo, presentati in conferenza stampa dalla presidente della Provincia, Federica Fratoni e dal direttore dell'Apt, Franco Belluomini. Dall'inizio dell'anno ad oggi sono stati 18.057 i visitatori dell'Infopoint in questione (da non confondersi con le presenze turistiche che ovviamente sono più alte), di cui 3.488 in luglio e 3.269 in agosto. L'ufficio ha registrato, inoltre, ben 15.670 visite di pistoiesi, che hanno chiesto notizie su eventi culturali e manifestazioni sul territorio. «Le presenze turistiche rilevate presso il nostro ufficio - afferma Belluomini - confermano come, a fronte di un lieve calo di italiani, soprattutto nei mesi di maggio e giugno, riconducibile alla situazione economica del nostro Paese, si registra un costante incremento di stranieri, in particolare dei paesi nord europei, che mostrano di apprezzare sempre più la nostra realtà per la sua naturale vocazione culturale, artistica, artigianale ed enogastronomica e soprattutto per la sua 'toscanità', nel senso di una città autenticamente toscana, in cui si possono condividere i ritmi, gli spazi e gli eventi con i suoi stessi cittadini». In questo senso, anche la scarsa presenza di negozi di souvenir viene vista dal turista come un punto di forza e non il contrario, proprio perche' dà un'immagine più vera e genuina della città. «In agosto - sottolinea Fratoni - il numero degli arrivi di turisti dalla Francia e dai Paesi Bassi, ma anche dalla Germania e dalla Gran Bretagna, è stato considerevole. In crescita anche il dato dei visitatori provenienti dalla Danimarca. Tutto questo è riuscito a compensare bene la minore presenza di turisti di oltre oceano».
http://www.intoscana.it

domenica 23 agosto 2009

Il turismo resiste a crisi:presenze -2,3% ma fatturato -15%

Nell’estate del 2009 il tanto paventato crollo del turismo in Italia non c’è stato: il settore ha confermato una sostanziale tenuta limitando il calo a un meno 2,3% almeno per quanto riguarda partenze e presenze. Le ombre, invece, si allungano sul giro d’affari: mediamente il fatturato è calato del 15-18% rispetto al 2008 con una spesa pro capite tra gli 860 e i 725 euro, a danno soprattutto di alberghi e tour operator. A pagarne le spese saranno i lavoratori: il 7% dei posti di lavoro risulta a rischio dopo il boom di assunzioni degli anni scorsi (oltre 150.000 unità in più rispetto al 2006).Ad anticipare l’andamento della stagione turistica è il Cescat di Assoedilizia, in collaborazione con l’Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi.L’estate 2009, che vede Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia e Liguria del Levante tra le prime della classe, è stata caratterizzata dal mantenimento di una tendenza in atto da anni: aumento delle vacanze brevi (fino a 3 notti, 49%) che già dallo scorso anno hanno percentualmente superato le vacanze lunghe oltre 7 notti (44%) mentre quelle molto lunghe (oltre 22 notti) sono state il 7%. Sempre più frequentemente sono i parenti o gli amici (33%) a ospitare i vacanzieri, uno su tre invece va in albergo (29%). Il resto si dividono tra campeggi, agriturismi e simili (14%), seconde case di proprietà (13%), camere e abitazioni d’affitto (11%). L’automobile resta per due vacanzieri su tre oltre il mezzo preferito per spostarsi con il 17% di chi ha scelto l’aereo e il 14% il treno.Il mare resta in cima alle preferenze degli italiani che lo hanno scelto nel 64% dei casi, seguito da montagna (15%), città d’arte (12%), laghi, campagna, terme 9% (in flessione). Preferite le coste tradizionali - Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Veneto - cui si aggiunge prepotentemente la Puglia con incrementi anche di oltre il doppio, rispetto allo scorso anno, in talune località.In flessione la Campania e le isole del golfo, resistono Sicilia e Sardegna. Per la Lombardia, discorso a parte: si colloca ai primi posti della classifica su base annua ma per il turismo d’affari, che pure ha ceduto oltre il 10%, pur mantenendo inalterata l’attrattività per quanto riguarda alcune zone dei laghi e dei monti.In calo (-5%) le vacanze all’estero, dove le mete preferiterestano Francia, Spagna, Croazia, Grecia. Si ridisegna invece lageografia di provenienza degli stranieri in Italia: alladiminuzione di Giapponesi, americani, russi, inglesi e deicittadini dei Paesi dell’Est Europa con percentuali che vannodall’11 al 20%, si contrappongono gli arrivi di austriaci etedeschi (più 17%). “Se l’Italia vuole mantenere o migliorare lapropria posizione internazionale scesa dal 1970 ad oggi dal primo al quinto posto nella classifica mondiale - afferma il presidente di Amici dei Grandi Alberghi, Achille Colombo Clerici - occorre un deciso cambiamento di strategia, a cominciare da incentivi pubblici, come hanno già fatto i governi di Francia, Spagna, Grecia, Croazia e di altri Paesi. Seguono l’integrazione della politica per il turismo con quelle dei trasporti, dei beniculturali e dell’ambiente: nonché un coordinamento unico chesuperi la frammentazione di competenze tra Regioni e una miriadedi strutture di promozione locale”.
di APCOM

sabato 22 agosto 2009

Analisi sul mercato agrituristico nel periodo di ferragosto

Agriturismo: per ferragosto prenotazioni all’ultimo minuto e soggiorni sempre più brevi
Secondo Agriturist (Confagricoltura), la crisi morde anche le vacanze in fattoria: calano pernottamenti, ristorazione e stranieri. Redditi delle imprese in sofferenza.
Le prenotazioni dell’ultimo minuto – secondo le stime di Agriturist (Confagricoltura) – confortano solo in parte gli operatori dell’agriturismo: nel periodo di Ferragosto gli ospiti “in fattoria” saranno 185 mila a fronte di una disponibilità di 198 mila posti letto; e faranno soggiorni brevi, in media di 4,7 giorni, contro i 4,9 giorni dello stesso periodo dello scorso anno, anche perchè mancherà all’appello un 7% di visitatori stranieri, quelli che si fermano più a lungo. In flessione anche l’ agricampeggio (- 5%) e la ristorazione agrituristica (- 10%).
“L’andamento della prima parte del mese e delle prenotazioni per il Ferragosto – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist – ci inducono a ridimensionare le nostre, pur prudenti, previsioni per il mese di agosto: gli arrivi saranno circa 750 mila e le presenze non andranno oltre i 3,4 milioni”.
L’analisi di Agriturist mette anche in evidenza che il numero complessivo di ospiti dell’agriturismo, in agosto, è rimasto invariato dal 2007, nonostante la crisi economica, mentre l’offerta è cresciuta, in due anni, almeno del 10%. Ciò sta determinando una costante erosione dei redditi delle imprese, aggravata dall’aumento dei costi di gestione e dal crescente ricorso ad offerte last minute per incoraggiare la domanda.
A chi fa notare la distanza fra le previsioni di Agriturist e quelle, decisamente più rosee, di altre fonti, il presidente di Agriturist risponde così: “Non è la prima volta che sull’agriturismo circolano cifre fantasiose ed iperboliche. Ormai ci siamo abituati… Si fa confusione fra agriturismo e turismo in campagna, fra arrivi e presenze, contraddicendo il giorno dopo la previsione del giorno prima”.
Esaminando le visite al portale internet http://www.agriturist.it/ , l’Associazione agrituristica di Confagricoltura delinea, nell’ordine, le principali richieste degli appassionati che trascorreranno il Ferragosto in fattoria: il relax e il fresco di una piscina nel verde, un prezzo contenuto, la vicinanza del mare, passeggiate a cavallo, feste e sagre popolari per meglio partecipare alla cultura del territorio, prodotti tipici e ristorazione tradizionale. Notevole anche la ricerca di ristoranti che cucinano senza glutine per ospiti affetti da celiachia, e di agriturismi dove siano accettati i cani (oltre il 70% di quelli associati ad Agriturist). In crescendo la domanda di una ospitalità di alto livello.
La ricerca per area geografica vede al primo posto la Toscana, seguita da Campania, Lazio e Lombardia. Fra le province, la più richiesta è Grosseto (Maremma), seguita da Siena (Chianti), La Spezia (Cinque Terre) e Perugia.

Tempo di viaggi e vacanze: come cambiano le abitudini degli italiani per Europcar

Andare in vacanza in tempo di crisi e nonostante la crisi: pur accusando il contraccolpo della situazione economica, infatti, i nostri connazionali non sembrano destinati a rinunciare al piacere della sempreverde vacanza estiva. “L’Osservatorio Europcar: stili di vacanza degli italiani” - uno strumento, nato in collaborazione con Doxa, giunto alla sua quarta ricerca con l’obiettivo di monitorare come cambia il rapporto dei nostri connazionali con il proprio tempo libero - ha voluto studiare “Le vacanze in tempo di crisi”, per arrivare a scoprire che, magari all’insegna di soluzioni low cost (adottate dal 37,7% dei nostri connazionali), ben pochi sembrano intenzionati a rinunciare alla classica fuga dalle città di luglio-agosto. Avvalendosi, per questo, dell’apporto di un Comitato Scientifico costituito da 3 autorevoli membri di aree di specializzazione molto diverse fra loro: Paolo Colombo, ricercatore Doxa, Marco Bolasco, Curatore della Guida dei Ristoranti del Gambero Rosso, e Nicola Fabbri, economista e Docente di Economia del Turismo presso l’Università di Milano “Bocconi”. Cambia la filosofia di vacanza: più voglia di cose semplici a contatto con la natura.Se alla vigilia della vacanza dello scorso annunciavano che non sarebbero partiti il 46% dei nostri connazionali, questa previsione nell’annus horribilis della crisi mondiale cresce “solo” del 5% (arrivando al 51%), mentre l’altra metà del Belpaese sta già cercando di far tornare i conti, tra perdita continua del proprio potere di acquisto e la voglia di mare, sole e montagna. Ma, anche coloro che partiranno, dovranno riuscire a far quadrare i conti, e allora bando ai lussi e all’ostentazione: si assiste al trionfo delle vacanze all’insegna delle “cose semplici a contatto con la natura” (72%) o dedicate a “leggere, riposarsi o pensare (56,4%), al fai da te per le escursioni (48,3%) alle cene a casa (44%) e alla spiaggia libera invece dello stabilimento (39,2%). Vacanze all’insegna dell’ozio e del relax, quindi più “slow” (43%, contro il 31,9% dello scorso anno) e meno “activity” (14,7% rispetto al 28,9% del 2008). Tradotto in termini di destinazione, questo significa più montagna/collina (16% rispetto all’11,3% del 2008) e meno mare (che rimane comunque la prima destinazione per il 69% degli italiani) o città d’arte (5,5%, rispetto al 8,2% del 2008). Ma anche un po’ più Italia (scelta dal 71% dei vacanzieri contro il 68% dello scorso anno) e meno estero (24,8% invece di 27,5%). Con la sorpresa della Puglia – bella ed economica - che con il 13,5% delle scelte (lo scorso anno era al sesto posto con il 7%) sale al primo posto fra le destinazioni programmate, battendo la Sardegna 11,6%, il Trentino alto Adige (8,6%), la Toscana (8,3%) e l’Emilia Romagna (8%). Scivola invece al sesto posto la Sicilia (6,4%), che lo scorso anno si era dimostrata la vera rivelazione figurando al primo posto insieme con la Sardegna e dal terzo al settimo la Calabria (6%). Ci sono però alcune cose alle quali proprio non si vuole rinunciare: altrimenti che vacanze sarebbero? Al primo posto figura il piacere di andare a cena fuori (44,4%) - scegliendo locali semplici, osterie o trattorie – segue il piccolo lusso di un bell’albergo (28,5%), il piacere di una puntata in discoteca la sera (21,3%) e la comodità del noleggio auto (21,2%). Complici forse i prezzi sempre più vantaggiosi disponibili anche su internet, sembra annunciarsi un’estate all’insegna dell’autonoleggio intelligente: sale dal 7,4% al 10,2% la quota d’italiani che sta pensando al noleggio auto per le sue vacanze. Magari puntando su aereo e treno per i macro spostamenti e concentrando il noleggio a pochi giorni, strategici per gli spostamenti. “La scelta di prendere un’auto a noleggio – commenta Valerio Gridelli, Direttore Commerciale di Europcar – denota un’attenzione particolare degli italiani nell’organizzazione delle proprie vacanze e, soprattutto, dei propri spostamenti. Scegliere il noleggio auto è, infatti, una scelta di consumo intelligente, poiché è possibile optare, tra diverse soluzioni, quella che più si adatta ai propri bisogni, sia per quanto riguarda la tipologia di vettura, che la durata del noleggio, fino ad arrivare agli optional, che possono aiutare a fare anche del viaggio un momento di relax e di divertimento.” LA RISPOSTA DI EUROPCAR: ACTIVITY WEEK E SLOW WEEKEND Analizzando attentamente i dati delle ricerche condotte dall’Osservatorio e dall’Istituto di Ricerca, in un’ottica di servizio, Europcar ha saputo calibrare le sue offerte in base alle esigenze del consumatore moderno. Ecco come sono nati i pacchetti Slow Weekend e Activity Week: due formule di autonoleggio diverse tra loro, ma entrambe pratiche, convenienti e full optional. Europcar è riuscita a interpretare con pacchetti ad hoc la voglia dei nostri connazionali di godersi le agognate vacanze, concedendosi dei piccoli lussi, ma stando anche attenti al budget. Per coloro che amano fare le vacanze in formato “famiglia”, per accompagnare nei luoghi di villeggiatura le persone che amano vivere le ferie all’insegna dello sport e dell’avventura, il pacchetto “Activity Week” offre la possibilità del noleggio auto più adatta alle proprie esigenze, a prezzi che partono, con chilometraggio illimitato, da 29 euro al giorno per l’offerta standard e 26 euro al giorno, se il pagamento avviene al momento della prenotazione (IVA inclusa). Ricorrendo all’opzione Easy Choice, potrà anche scegliere direttamente modello e motorizzazione adatta al proprio stile di vacanza. Ma potrà contare anche su una serie di optional come l’esclusivo servizio di noleggio DVDrive (al costo di 6 euro al giorno IVA inclusa) per poter “distrarre” i piccoli di casa anche durante stancanti e lunghe traversate in auto, mentre per i più avventurosi, ci sarà anche la possibilità di prenotare (14,4 euro al giorno, IVA inclusa) la certezza di una “bussola” il cui nome è oramai una garanzia: il navigatore satellitare TomTom. Il pacchetto “Slow Weekend” è, invece, pensato per accompagnare le persone che amano vivere le ferie all’insegna del “tempo ritrovato”, della lentezza, del lusso dei piccoli piaceri della vita: una vacanza, seppur breve, ma lontana dallo stress e dai pensieri della vita quotidiana. I pacchetti ”Slow Weekend”, sempre a chilometraggio illimitato, partono da 28 euro al giorno se il pagamento avviene al momento della prenotazione (IVA inclusa) e offrono, inoltre, la possibilità di noleggiare l’auto giusta per le proprie esigenze ricorrendo all’opzione Top Car, per farsi un piccolo regalo noleggiando il Suv e la 4x4 dei propri sogni o concedendosi il lusso di guidare una prestigiosa cabriolet. Anche in questo caso si avrà la possibilità di richiedere (a 14,40 euro al giorno, IVA inclusa) il navigatore satellitare “TomTom”. E per tutti i viaggiatori, siano essi Activity o Slow, Europcar ha in serbo una nuova sorpresa firmata REVLON, azienda leader nel settore della cosmesi ed il partner ideale per “coccolare” ancor di più chi si metterà in viaggio quest’estate scegliendo Europcar, società leader nell’autonoleggio

venerdì 21 agosto 2009

Educare a usare Facebook e Twitter : Senza social networks si è tagliati fuori

E' la raccomandazione del commissario per i Media e la Società dell’informazione Viviane Reding, che sottolinea come “chi non può usare i nuovi media avrà difficoltà a interagire con il mondo".

Non sapere usare i social networks come Facebook e Twitter ed essere incapaci di usare un motore di ricerca significa essere tagliati fuori dalla società contemporanea, sempre più tecnologica. Per questo la Commissione europea ha esortato gli Stati membri e l’industria dei media a sensibilizzare maggiormente il pubblico e ad educarlo ai media, consentendo a tutti di accedere a immagini, suoni e testi, di analizzarli e valutarli, e di usare gli strumenti, nuovi e tradizionali, per comunicare e creare contenuti mediatici.“Interagire con i media, al giorno d’oggi, significa molto di più che scrivere ad un giornale”, ha osservato il commissario per i Media e la Società dell’informazione, Viviane Reding, aggiungendo: “Grazie ai media, e soprattutto alle nuove tecnologie digitali, sono sempre di più i cittadini europei che possono partecipare al mondo della condivisione, dell’interazione e della creazione”. Tuttavia, per Reding, “le persone che non possono usare i nuovi media come le reti sociali o la televisione digitale avranno difficoltà a interagire con il mondo che li circonda e a prendervi parte”.Reding ritiene che mettere i cittadini “in condizioni di utilizzare i media con competenza e creatività sarebbe un passo avanti verso una nuova generazione di partecipazione democratica”. L’educazione ai media può migliorare il modo in cui il pubblico utilizza i motori di ricerca, può insegnare agli alunni come si realizza un film o come funziona la pubblicità.Tutto questo in Svezia, Irlanda e Gran Bretagna, fa già parte dei programmi scolastici. Il sito internet britannico kidSMART insegna ai giovani come usare i siti di socializzazione in rete in modo sicuro. Uno degli elementi fondamentali di cui i cittadini devono essere consapevoli è il rischio connesso alla diffusione dei dati personali: più sono competenti nell’utilizzo di queste tecnologie e esperti sul modo in cui funziona la pubblicità online, meglio possono tutelare le propria privacy. I più eruditi sui media avranno anche una maggiore curiosità in materia e esploreranno il loro patrimonio culturale e le recenti opere culturali europee.che il 60% dei cittadini Ue sa usare gli strumenti informatici, il 56% si connette a internet almeno una volta alla settimana. Tra questi rientrano anche coloro che hanno un basso livello di istruzione: dal 53,5% del 2005 al 62,5% nel 2008, laddove il 100% corrisponde all’utilizzo di internet da parte dell’intera popolazione. Anche i disoccupati usano sempre di più la rete, ovvero l’80,3% nel 2008 contro il 74,4% nel 2005. Dal 2006 le competenze in materia di computer e di internet tra le donne, i disoccupati e le persone con più di 55 anni sono cresciute di almeno il 3% rispetto alla popolazione totale. Tuttavia, sebbene le connessioni a banda larga siano sempre più economiche, il 24% dei cittadini Ue senza internet a casa afferma di non averlo poiché non sa usarlo.Fonte: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/

GUIDA ALLA REGIONE: TUTTA LA TOSCANA IN CIFRE: IL TURISMO

Le schede della Regione Toscana: la realtà regionale, settore per settore, tradotta in numeri e percentuali. Il turismo in Toscana è molto più dei capolavori, dei musei, delle piazze di Firenze, Siena e Pisa famosi in tutto il mondo. Ci sono anche spiagge da sogno, boschi, montagne fino a 2.054 metri, terme che danno salute e benessere, borghi dove artigiani lavorano ancora cuoio, legno e alabastro, ristoranti da grand gourmet, campi da golf. In Toscana ci sono 11.000 fra alberghi, campeggi, agriturismo che accolgono 40 milioni di turisti all’anno. Danno da lavorare a quasi 70.000 persone, contribuiscono per il 8% al Prodotto interno lordo regionale con un fatturato di 9 miliardi di Euro all’anno. Le bellezze artistiche e naturali della Toscana sono di una tale attrazione che non occorrerebbe altro per richiamare i turisti. Ma la Regione investe per qualificare i servizi, rendere più professionale il personale, migliorare la viabilità e i trasporti, promuovere i centri minori, far crescere l’ospitalità. Punta a garantire un’offerta che non si limiti ai giorni caldi dei periodi di vacanza, che richiami chi vuol fare escursionismo, chi ama viaggiare in bicicletta, chi cerca quiete nei monasteri, chi vuol seguire un festival di blues o di lirica. O ancora a trasformare una gita scolastica in un’esperienza sicura, divertente e formativa, un convegno o un congresso in un’occasione anche di scoperta e divertimento. Per la Regione Toscana l’offerta di accoglienza può crescere e si può garantire a tutti l’opportunità di godere delle meraviglie di questa terra, senza deturpare il paesaggio e l’ambiente, senza rendere invivibili le città per i residenti, valorizzando la natura, tutelando i monumenti

Turismo in Toscana

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