mercoledì 9 settembre 2009

Arezzo, alla ricerca dei turisti perduti

La provincia di Arezzo sta perdendo il turismo organizzato: sono sempre di meno i gruppi che scelgono il nostro territorio come meta dei loro viaggi. Se ne sono accorti alberghi, ristoranti e bar. Adesso arriva la conferma delle guide turistiche aretine, preoccupate per il crollo vertiginoso del lavoro."Si prospetta una stagione durissima - dice la presidente del Centro Guide di Arezzo e provincia Adina Persano - abbiamo pochissime prenotazioni, mentre fioccano le disdette delle agenzie di viaggio che non riescono a costituire i gruppi. In città basta osservare i parcheggi fuori dalle mura: i pullman si contano sulle dita della mano anche nei giorni festivi e nel fine settimana"."Il discorso vale anche per altre mete gettonate della zona - prosegue la Persano - , come la Valtiberina dei percorsi pierfrancescani o il Casentino dei percorsi religiosi, dove i gruppi non sembrano essere più attratti da luoghi come La Verna o Camaldoli. A Cortona, una delle città più richieste, lavoriamo con qualche piccolo gruppo di stranieri, da due a dieci persone al massimo, ma ad ottobre spariranno anche quelli". Secondo la Persano, che evidenzia una contrazione del lavoro del 50% rispetto allo stesso periodo del 2008, tra le cause del fenomeno c'è senza dubbio la crisi economica: "per ridurre all'osso i prezzi dei pacchetti molte agenzie di viaggio tagliano spese all'apparenza accessorie come quelle per una guida, oltre a limare all'infinito i costi di albergo e ristorante - spiega - a questo si aggiunge che anche viaggiatori 'forti' come le associazioni culturali o i dopo-lavoro aziendali, abituati a muoversi nel fine settimana durante tutto l'anno, hanno ridotto l'attività a poche uscite, meglio se legate ad eventi straordinari come le mostre d'arte. Così, in questi mesi in cui Arezzo ha poco da proporre, nessuno la sceglie come meta".Da qui, parte l'appello delle guide locali. "Dobbiamo correre subito ai ripari, operatori e istituzioni insieme, se non vogliamo perdere una fetta di mercato importante per la nostra economia: sono i gruppi turistici che alzano i numeri e fatturati di alberghi e ristoranti e, direttamente o indirettamente, portano ricchezza a tutte le attività economiche locali".Le guide turistiche autorizzate in provincia di Arezzo sono ad oggi 45, alle quali ogni anno si aggiungono le nuove abilitate dalla Legge Bersani. "Il mercato è più che saturo, tanto che nessuno di noi svolge questa professione come unica attività perché non riuscirebbe a sbarcare il lunario - sottolineano dal Centro Guide - oltre all'attuale riduzione del lavoro, che sta toccando anche le colleghe di Firenze e Siena, ad Arezzo combattiamo da sempre con un abusivismo fortissimo e siamo poco tutelate. Peccato che in una regione così bella e vocata al turismo come la Toscana certe professioni turistiche siano considerate perfino dai legislatori come un passatempo per giovani in attesa di un lavoro serio". Tra le ricette acchiappa-turisti, il Centro Guide evidenzia l'importanza della promozione. "non servono investimenti enormi, ma piuttosto ben programmati e unitari, non frammentati. Si potrebbe iniziare dalle aree limitrofe alla nostra provincia per smuovere le cose: figurarsi che ancora molti nostri corregionali credono che Arezzo non abbia un centro storico!". Poi, c'è il capitolo dei grandi eventi: "il mercato del turismo cambia a ritmi vertiginosi, ha bisogno di novità continue. Speriamo di non perdere l'opportunità offerta dalle celebrazioni vasariane nel 2011. Ma fino ad allora - conclude la presidente - dovremo stringere i denti".
FONTE: http://www.arezzoweb.it

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