mercoledì 30 settembre 2009

Costruire l'immagine turistica di Prato, ecco la sfida dell'innovazione

I punti fermi: infrastrutture, capacità di accoglienza, professionalità degli operatori e decoro urbano
“Costruire un'immagine rivolta al turismo per Prato è una sfida entusiasmante, che richiede l'impegno di tutti, idee innovative, risorse e la capacità di fare sistema. Un posto bello e interessante da vedere è prima di tutto un posto dove si vive bene. Per questo la sfida è ancor più decisiva". Lo ha detto Anna Beltrame, assessore al turismo e alla cultura del Comune, in occasione della tavola rotonda su "Il futuro del brand Toscana, turismo e marketing territoriale" nell'ambito di Economia3, il forum regionale sull'economia organizzato a Prato dalla Regione Toscana.
L'iniziativa è servita anche a illustrare l'ambizioso programma di comunicazione del "marchio" Toscana messo in atto dalla Regione, un progetto che punta sulle enormi possibilità offerte dal web per creare un rapporto diretto e personalizzato con i potenziali turisti. "La metafora è forse banale, ma nella sua semplicità indicativa – ha aggiunto Beltrame -: un computer per funzionare bene ha bisogno di un hardware e di un software. Le campagne di comunicazione, tanto più on line, sono indispensabili, ma se "girano" su un hardware inadeguato rischiano di non essere efficaci. E allora l'hardware sono le infrastrutture viarie, a partire da quelle da e verso gli aeroporti, perché è un problema grave e annoso il collegamento fra Prato e Firenze-Peretola, o quello con Pisa. Ma è hardware anche la capacità di accoglienza, fatta di strutture, professionalità degli operatori, ma pure di orari di apertura, la cui inadeguatezza purtroppo ogni agosto è inevitabile constatare. E' hardware anche il decoro urbano e la cura dei luoghi".
L'assessore si è poi soffermato su un altro problema. "La Toscana, si dice, è la terra dei campanili, oltre ad essere la regione più bella del mondo – ha detto Beltrame – e la sua immagine turistica, fatta di notorietà ed eccellenze, ha forse un problema di "logoramento". Prato, al contrario, pur avendo tante cose belle da vedere, non ha ancora un'immagine turistica compiuta e può rappresentare un nuovo segmento nell'offerta regionale. E' però necessario fare sistema e un esempio vale per tutti: il Pecci. Declinare un'offerta turistica nel segno della contemporaneità è indispensabile e il Pecci deve essere il punto da cui partire, come luogo simbolo della contemporaneità che non è solo arte, ma anche moda e design. Il Pecci però non può esprimere tutte le sue potenzialità contando quasi solo sulle spalle del Comune: è necessario che anche Firenze, oltre alla Regione, ci creda e sia coinvolta, senza immaginare altri contenitori".
Infine, il nodo delle risorse. "Il museo civico – ha concluso l'assessore - è chiuso dal '98 per i lavori infiniti di ristrutturazione di Palazzo Pretorio dovuti alle difficoltà finanziarie; gli scavi di Gonfienti, una scoperta archeologica di grandissima importanza, sono bloccati per mancanza di fondi. Anche questo è l'hardware da cui, quando si parla di immagine e di "brand", non si può prescindere".
FONTE: http://www.055news.it

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