mercoledì 20 gennaio 2010

Terme, piccolo boom. "Ma attenti ai bidoni"

Il fatturato 2009 del turismo "di salute", in controtendenza con i dati generali, registra un saldo positivo del 2-2,5 per cento, per un totale da 800 milioni di euro. Ma il presidente Jannotti Pecci avverte: "Occhio agli imbroglioni"
Clicca sulla foto per ingrandire Le terme piacciono sempre di più e persino chi sceglie di fare una settimana bianca non vuole rinunciarvi, e sceglie sempre più di completare la giornata sulla neve con un bel bagno termale caldo. Ma di fronte al proliferare di Spa, terme, saune e strutture di vario genere, il presidente di Federterme, associazione legata a Confindustria che riunisce le imprese del settore, Costanzo Jannotti Pecci, lancia l'allarme: "Attenti agli imbroglioni - dice - anche perché messaggi sbagliati possono provocare danni e noi denunciamo giornalmente episodi e strutture alle autorità".

Se strutture termali nascono ogni giorno è anche perchè il settore va molto bene: In Italia operano oltre 380 stabilimenti termali, in 20 regioni e in 170 comuni. Gli addetti diretti ed indiretti sono oltre 60.000 ed il fatturato ammonta a oltre 800 milioni di euro. La distribuzione degli stabilimenti sul territorio vede in testa la Campania con 113, seguita dal Veneto, con 109, dall'Emilia Romagna con 24, dalla Toscana con 23, dal Lazio con 18 e dalla Lombardia con 16.

E così, mentre il turismo in generale e gli alberghi in particolare, registrano una stagione difficile, le terme mostrano crescita di occupati, ricavi e clienti: il fatturato delle terme (per tutte le componenti afferenti a cure e benessere) è cresciuto tra il 2 e il 2,5%, mentre altri turismi registravano cali anche a due cifre; i ricavi per cure passano dal 54.4% del 2007 al 54.2% del 2008 mentre quelli per benessere, albergo ed altro salgono dal 45.5% al 45.8%, negli stessi anni. Cresce l'occupazione, crescono i lavoratori stagionali, cresce il numero dei dipendenti per azienda e crescono le dipendenti donna: l'occupazione femminile ha infatti superato quella maschile: il periodo 2007-2008 evidenzia proprio l'alto tasso di femminilizzazione delle attività termali con un valore 58 per dirigenti ed impiegati, rispetto a un valore 52 per l'intera economia. Per le qualifiche operai ed assimilati termali il valore sale a 64 rispetto a 33 per l'intera economia.

"La conferma di un trend di crescita del termalismo nel 2009 e nelle vacanze di Natale 2009-2010 potrà trovare conferma anche nel 2010 - conclude Pecci - perché anche il sistema delle imprese termali crede in una tendenza di crescita e investe in operazioni di ammodernamento delle strutture esistenti. Verranno aperti nuovi cantieri per lo sfruttamento di nuove risorse idriche, grazie anche all'utilizzo di nuove tecnologie di ricerca e coltivazione dei pozzi e sorgenti. Sono investimenti che richiedono tempi di realizzazione medio-lunghi ma che danno la misura della fiducia degli imprenditori e delle comunità locali in interventi sostenibili, rispettosi dell'utilizzo del territorio, utili per migliorare i servizi sanitari a disposizione dei cittadini e l'offerta turistica".
FONTE: Repubblica.it

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