sabato 13 marzo 2010

Altro che terme, l'italiana ama l'ignoto

Altro che sauna, bagno turco e villaggi turistici. Le donne italiane preferiscono l'avventura e le peripezie vissute in solitudine. Vere e proprie Indiana Jones in gonnella, scelgono di viaggiare da sole, verso zone dimenticate e mete sconosciute. Secondo i dati pubblicati in un'indagine condotta, in occasione dell'8 marzo, da Expedia.it infatti, per il 61 per cento delle italiane è questo, l'isolamento consapevole, l'unico modo per ritrovare il proprio equilibrio psico-fisico, o per staccare completamente dal lavoro (27%).

Il viaggio femminile, rispetto a quello maschile, sarebbe quindi segnato più dalla necessità di ritrovare sé stesse che dalla ricerca del mero divertimento. Donne single, donne sposate, sole o con le amiche, donne con figli piccoli, donne anziane, o professioniste. Quelle che preferiscono i weekend all'insegna del benessere e del relax, sono pochissime (20 %). E anzi, dalla ricerca emerge che, quelle italiane, sono delle vere donne-avventura. Il 69 per cento delle intervistate vorrebbe infatti partire alla scoperta di luoghi mai visti, alla ricerca di imprevisti, disavventure e sorprese negli Stati Uniti, la destinazione più ambita (il 49%), in Asia (41 %) o in Africa (39,8%).

Ma c'è di più. Al concreto configurarsi di un nuovo tipo di viaggiatrice, l'esploratrice solitaria, si accosta il progressivo aumento dei viaggi organizzati ad hoc per soddisfare esigenze di questo tipo. Quello della donna-avventura è infatti diventato un cliché non da poco molto in voga nell'ambito dei servizi dedicati ai viaggi e al turismo. Vere e proprie miniere d'oro per le donne in cerca di avventura, molti siti web (Permesola, Donne in viaggio, Womenwelcomewomen per citarne solo alcuni) forniscono informazioni e consigli di ogni genere senza però provvedere ai tipici servizi delle agenzie di viaggio (prenotazione e intermediazione con le strutture turistiche). Lo scopo di questi portali è infatti quello di spartire e condividere racconti e disavventure sui luoghi e le località visitate. Non di vendere viaggi.

Ma quanto viaggiano le italiane? Oltre il 39 per cento - spiega Expedia - si concede due viaggi all'anno, il 27 per cento uno solo, mentre il 23 per cento tre o più. Delle cifre nettamente superiori a quelle registrate nel 2007, anno in cui il numero di viaggi per donna era inferiore del 2 per cento circa.

Amy Johnson, aviatrice solitaria, l'esploratrice Beryl Markham e Carla Serena, scrittrice del tardo ottocento, tutte viaggiatrici solitarie, in Italia non sono più delle "eroine" e non rappresentano più l'eccezione ma la "quasi-normalità". Il "viaggio" non è più solo territorio maschile - spiega un responsabile della società di e-travel. Anzi. "Dall'indagine emerge che solo il 2% delle intervistate non viaggerebbe più di quanto riesca a fare attualmente". Nonostante alcuni impedimenti (mancanza di budget, impegni di lavoro, famiglia), il coro di voci femminili è unanime: "Toglieteci tutto ma non le vacanze'".

Il trend italiano è parte di un percorso di crescita europeo. Già nel 2007 il magazine Newsweek prevedeva un aumento di oltre il ‘70% sul numero di viaggiatrici in tutta l'Europa. Per il 2010 le cifre potrebbero crescere ancora, nonostante la crisi economica. Tant'è vero che per soddisfare il loro desiderio di vacanza - spiega Expedia - il 92 per cento delle viaggiatrici nostrane accetterebbe anche di compiere piccole rinunce: limitare le spese frivole (il 54%), o lavorare ore extra (il 39%). Tutto, pur di viaggiare di più.
FONTE: Repubblica.it

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