giovedì 13 maggio 2010

Chianti addio, trionfa il Maremmashire

Nel Grossetano l'età d'oro dei vini di qualità: 150 aziende
espongono da sabato nel primo salone dei vini locali.

BOLGHERI (Livorno) - Cominciò con il Sassicaia del marchese Incisa della Rocchetta, a metà anni Sessanta, in quella San Guido che apre il viale di cipressi per Bolgheri. Poi arrivarono gli Antinori - che inventarono Ornellaia (in seguito ceduta agli americani di Mondavi e da ultimo passata ai marchesi Frescobaldi) - quindi i Rothschild di Château Lafite, con la tenuta Rocca di Frassinello. Oggi, in queste terre di confine tra le colline minerarie e il mar Tirreno, ci sono oltre 200 produttori di vini di qualità. E un nuovo turismo di conquista. Benvenuti in Maremmashire.

DAL CHIANTI AL MARE - C'era una volta il Chiantishire, con i suoi grandi vini di fama internazionale che avevano soppiantato il Chianti del governo vecchio, con tante etichette radunate sotto il nome di Supertuscans. Oggi i gusti del pubblico si spostano più verso il mare, e anche gli stranieri cominciano a scoprire le terre del Grossetano: i nuovi «coloni» inglesi, tedeschi, olandesi comprano case, risistemano ruderi... dove ancora li trovano. Sì perchè qui sono già numerosi i produttori di grandi vini che han fatto incetta di vigne e casali. E anche i tycoon che hanno deciso di investire su questi vigneti pur non avendo mai prodotto vino prima: come ha fatto operfino Silvio Berlusconi, che in Maremma ha acquistato per 18 milioni di euro i 700 ettari dell'azienda agricola Montecucco.

VIGNE IN ROSA - Tra queste lande sono nate e cresciute nuove, giovani aziende, che raccogliendo il testimone dai viticoltori anziani han saputo conquistare nuovi mercati e riconoscimenti: negli ultimi vent'anni sono nati in Maremma eccellenti cru che hanno contribuito alla creazione di 7 D.o.c. (Ansonica Costa dell'Argentario, Bianco di Pitigliano, Capalbio, Montecucco, Monteregio di Massa Marittima, Parrina, Sovana), di una D.o.c.g. (Morellino di Scansano) e di due I.g.t (Maremma Toscana e Toscano). Sono terre di vignaioli e di vigneron in rosa.
Numerose, infatti, sono le donne che guidano aziende vitivinicole maremmane. La prima ad investire in zona, vent' anni fa, fu Elisabetta Geppetti. E' stata lei a vincere la sfida. Poi sono seguite tante altre signore del vino. Per citarne alcune (scusandoci con le escluse): Lorella Ambrosini, dell' omonima azienda a Suvereto; la marchesa Franca Spinola de la Parrina; Maira Santini e Graziana Grassini a Fattoria di Magliano.
La decana è sempre Elisabetta: una donna che si alza alle 4, prepara marmellate, porta a scuola 5 figli, poi va al lavoro in cantina. Oltre a lei e alle altre padrone delle vigne, ci sono winemaker, addette alle pubbliche relazioni, guide fra i vigneti e operaie: tutte protagoniste dell'enologia sulla costa toscana.


La Maremma presso Castiglione della Pescaia
IN FIERA E TRA I VICOLI - Per celebrare il loro lavoro e quello dei colleghi uomini tra vigne e botti, da venerdì 14 fino a domenica 16 maggio si tiene a Braccagni, presso Grosseto, il primo Salone dei Vini della Maremma Toscana, annunciato all'ultimo Vinitaly di Verona dall'uscita dello splendido libro «MaremmaWineShire».
Tra gli 150 espositori ci sarà anche una buona rappresentanza del Montecucco Doc - la zona scelta da Berlusconi - con i grandi vini (sangiovese e rosso) prodotti alle pendici del monte Amiata, in un comprensorio di 7 Comuni, tra 150 e 400 metri sul livello del mare: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano.
Oltre alla fiera vera e propria - con 150 espositori tutti della provincia grossetana - il centro mediceo di Grosseto accoglierà tra le antiche mura cittadine, sabato 15, una serata di degustazioni offerte dalle Strade del Vino e dei Sapori, accompagnate da spettacoli e concerti dei Canti del Maggio.

GUIDA ALLA SCOPERTA - Prima di visitare il salone o aggirarsi tra i banchi del centro storico, però, val la pena di sfogliare «MaremmaWineShire», bel volume patinato che introduce alla scoperta dei segreti di questa zona e dei nuovi protagonisti del vino toscano. Voluto dalla Camera di Commercio di Grosseto (che organizza anche il Salone dei Vini della Maremma), la guida racconta in oltre 220 pagine le storie e le etichette di 198 aziende, offrendo la chiave di lettura per comprendere la variegata realtà della Maremma.
L'introduzione è firmata da un guru del vino italiano, l'esperto di cru ed editore Luca Maroni, autore delle omonime guide e di un innovativo metodo di degustazione. E sarà lo stesso Maroni a guidare i visitatori del Salone nei tre giorni di degustazioni e acquisti tra le migliori produzioni locali.

FONTE: http://roma.corriere.it

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