domenica 1 agosto 2010

‘Vacanze talpa’ per il 15% degli italiani

Vivere barricati in casa, o ‘nascosti’ in abitazioni non troppo distanti dalla propria, per non confessare la rinuncia alle vacanze causata dalla crisi. Non è fantasia, ma la realtà per molti italiani, soprattutto in provincia, che a causa dele difficoltà economiche scelgono le ‘vacanze talpa’: se negli anni scorsi rappresentavano poco più del 5% “oggi sono il 10-15%”, secondo Antonio Lo Iacono, il presidente della Società italiana di psicologia.


E’ lo stesso Lo Iacono a spiega recome questo sia un fenomeno che riguarda soprattutto gli ambienti dove il controllo sociale è elevato: le persone che hanno un forte bisogno di apparire ‘vincenti’, quindi nascondono le proprie difficoltà anche a caro prezzo. “Si tratta di persone che non riescono a mostrare le proprie povertà, la propria crisi. – afferma Lo Iacono – Questo soprattutto in provincia e nelle classi sociali medie o medio alte che si sono impoverite”. Così raccontano di vacanze ada sogno e in località esotiche mentre invece vanno da parenti o amici fuori dal giro delle normali frequentazioni, facendo magari qualche lampada abbronzante per rendere la massinscena più credibile. “Con la crisi – continua Lo Iacono – è più che raddoppiata la percentuale delle persone che entra nel gioco delle ‘vacanze talpa’, in particolare tra chi sente il bisogno di ’salvare la faccia’ in ambienti dove ciò che si mostra è più importante di tutto il resto. E il fatto che ci siano tante persone che rinunciano alle ferie non cambia la loro prospettiva”. Un disagio amplificato dalla città che si svuota e dagli amici che in vacanza ci vanno davvero.

Ci sono naturalmente anche tanti italiani che non sentono nessun bisogno di nascondere la loro scelta obbligata di rinunciare alla vacanza. “Anche in questi casi – spiega Lo Iacono – non mancano i disagi psicologici. Si aggrava sicuramente la percezione della precarietà, delle difficoltà economiche, delle paure per il futuro”.

tuttavia, il presidente della Società italiana di psicologia invita a cogliere anche le opportunità ‘nascoste’ di questa situazione. “La parola crisi – dice – ha una doppia valenza. Significa difficoltà ma anche opportunità”. Chi resta a casa può quindi cogliere comunque l’occasione di una ‘vacanza alternativa’, per recuperare energie. Semplicemente cambiando abitudini. “In primo luogo rallentando i ritmi. Ciò permette di sentire anche di più se stessi”. Ma anche con una riscoperta del proprio territorio e delle risorse della propria città o del proprio paese o le località più vicine. Ci si può organizzare, inoltre, anche “con cose semplici, visitare la biblioteca se si ama la lettura, fare una gita in un parco o in località vicine”. Utile anche “inventarsi attività fisiche – dalla camminata alla passeggiata in bicicletta – che aiutano: perché chi non fa niente entra in agitazione, si sente stupido e si intristisce”, conclude Lo Iacono.
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