lunedì 22 novembre 2010

Facebook, negli Stati Uniti un utente su quattro è sul social network mentre Google frena

Il sorpasso di Facebook ai danni di Google, è storia di qualche mese fa. La notizia di oggi, invece, consta solo nei numeri. Un navigatore su quattro utilizza Facebook mentre Google segue con un -3%, secondo le statistiche di Hitwise. Tutto questo accade negli Stati Uniti dove, cioè, da sempre si concentrano gli occhi degli osservatori del mondo digitale. L’ascesa di Facebook oramai non fa notizia e per certi versi, con le debite differenze, somiglia a quella del competitor Google (competitor nei numeri non nel modello di business).

Il dominio di Microsoft
Se si fa un passo indietro di qualche anno, il mondo della net-economy conosceva solo un re incontrastato, per qualche tribunale anche despota, dal nome Bill Gates. Il fondatore di Microsoft, dei software ad uso di chiunque a prezzi non sempre alla portata, di Windows, finestra d’accesso di qualsiasi PC, sembrava non dovesse mai conoscere il giorno del suo declino. Eppure, è accaduto.

L'ascesa di Google
Morto un re se ne fa un altro. Questa volta il nome è composto da poche lettere, solo sei. Facile da pronunciare, faccia pulita, performante, amichevole. Il suo nome è Google ed è “un motore di ricerca”, anzi, presto diventerà “Il motore di ricerca”. La sua nascita risale alla fine degli anni novanta, la storia è comune a quella di tante altre del mondo digitale ma la sua ascesa è stata silenziosa e prepotente. Google diventa in breve tempo il Web. Molti suoi competitor provano a contrastarlo ma le iniziative di Google diventano sempre più determinanti e vincenti. Tra un brevetto e l’altro, tra un lancio di un prodotto e l’altro, Google ha tempo per fare acquisizioni e, soprattutto, ottenere anche idee degli stessi competitor. Nessuno penserà che Google possa un giorno deporre le armi, nessuno penserà che Google possa avere dei “veri competitor”, eppure…

Facebook e la sua popolarità
Riavvolgendo il film, eccoci ai giorni di oggi. La net-economy si riconosce in un altro re che fa rima con “social network”. Anche se la rima non è baciata il suo nome è molto semplice da ricordare: Facebook. Pensare che una piazza grande costruita per la gente e resa popolare grazie alla stessa “popolazione” potesse far paura al colosso di Mountain View fino a qualche tempo fa sembrava più un gioco di prestigio che una teoria. Eppure, è accaduto.

Oggi Facebook rappresenta il vero spauracchio per Google e in California lo sanno bene. Google, che per anni ha fatto del “silenzio” la sua arma vincente (sembrava avesse in mano la ricetta della Coca-Cola), negli ultimi tempi è diventato più umano. I silenzi continuano ma ad intervalli più o meno regolari ecco spuntare di qua e di là nel Web, tra un forum e un blog, tra un video ed un tweet, qualche suo rappresentante. Google vuole diventare più popolare, più amato e soprattutto più utilizzato. Riuscirà ad imporre ancora il suo modello di business legato al mondo della pubblicità all’indomani delle dichiarazioni di Wired: “il Web è morto? Il prossimo futuro potrà darci delle risposte, intanto la corsa al mobile da parte di diversi attori del Web è iniziata e Google non sembra affatto essere in “prima posizione”.
FONTE: fullpress

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