sabato 27 febbraio 2010

Il web e il turismo: commenti e proposte.

Il web e il turismo: commenti e proposte.

Per sostenere il turismo d'eccellenza 118 milioni dal Ministero alle Regioni

Lo ha annunciato Michela Vittoria Brambilla alla Bit. Il 2009 ha chiuso con -3,1% di camere occupate: «un dato veramente buono che dimostra una grande tenuta del comparto alberghiero - secondo il ministro - Per il 2010 ci sono grandi prospettive. A febbraio ottime performance della montagna».

Ammonta a 118 milioni di euro lo stanziamento a sostegno del settore turistico che verrà ufficializzato nella prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni. Ad annunciarlo stamani, nel corso del convegno inaugurale della Bit, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. L'investimento, a fondo perduto, servirà per realizzare progetti di eccellenza che le Regioni svilupperanno recependo le proposte sia di soggetti pubblici che privati. L'obiettivo, ha spiegato il ministro, è quello di incoraggiare la destagionalizzazione dei flussi turistici, promuovendo itinerari tradizionali, ma anche realtà nuove, a partire dal turismo sportivo, enogastronomico, religioso e del benessere.

Il 2009 ha chiuso intanto con -3,1% di camere occupate: «un dato veramente buono che dimostra una grande tenuta del comparto alberghiero - secondo il ministro Brambilla - Per il 2010 ci sono grandi prospettive. A febbraio prevista una buona tenuta grazie alle ottime performance della montagna».

L'Italia come sistema sarà intanto presente per la prima volta con un suo stand alla Bit. Nei padiglioni della Borsa Internazionale del turismo, approda una struttura avveniristica che fa da location alla presenza istituzionale del ministero del Turismo in fiera. Cinquecento metri quadrati di superficie per una struttura dotata di aree espositive interattive, luoghi di incontro e maxischermi che consentiranno anche al pubblico esterno di seguire gli eventi del palinsesto previsto nei quattro giorni di esposizione. Ma soprattutto uno spazio dedicato a momenti di dibattito e studiato per la promozione delle attivita' istituzionali del Ministero.

lunedì 22 febbraio 2010

Vacanza spirituale per ritrovare la serenità interiore

Romantici con spiritualità. Sono i nuovi viaggiatori. I luoghi delle religioni saranno le nuove mete turistiche, gli «itinera» spirituali evolvono dalla tradizione alla modernità e coinvolgeranno, nei prossimi mesi, oltre 300 milioni di persone nel mondo. Value-grounded tourism - le forme di turismo motivazionale fondate su valori - rappresenta un volume d’affari di 18 miliardi di dollari (dati Wto-World Tourism Organization), di cui 4,5 miliardi grazie all’Italia. Ma non solo. Il turista straniero vuole visitare molte località in poco tempo, e l’Italia è una destinazione, in generale ambita, con molte sfaccettature, preferenze e richieste diverse.
È quanto emerge dai risultati della ricerca svolta per Bit 2010 da Magda Antonioli (master Economia del Turismo dell’Università Bocconi) sulle richieste degli operatori stranieri che comprano il prodotto Italia. «Nel complesso il 53% degli intervistati - spiega Antonioli - preferisce le strutture alberghiere, ma vanno bene anche ville, appartamenti e residence. Nella tipologia di viaggio, invece, vince il mare (13%) seguito dalle città d’arte (9%) e dal turismo rurale e collinare, in costante crescita, e spesso legato all’enogastronomia. E poi, benessere, viaggi religiosi, appunto, e congressi. Tra le regioni italiane, quella preferita è la Toscana, con oltre il 10% di richieste, seguita da Veneto e Lazio; la Sardegna è la più ricercata dai turisti provenienti dai Paesi dell’Est, la Sicilia da francesi e indiani».
L’appuntamento di Bit Itinera dedicato al turismo spirituale ritorna, quest’anno, con una formula ampliata alle tre grandi religioni monoteistiche. Attesi da tutto il mondo oltre 300 operatori coinvolti nella valorizzazione interculturale di diverse destinazioni religiose. Dal pellegrinaggio al turismo spirituale. Con la metafora del padre che regala ai tre figli amati lo stesso anello riprodotto in eguale foggia, nel Medioevo, veniva rappresentato lo stretto e complesso rapporto che lega le tre grandi religioni monoteistiche, Cristianesimo, Ebraismo e Islam, che iniziavano a conoscersi grazie ai viaggi dei pellegrini di diversa fede.
Un rapporto che oggi, in un mondo sempre più globalizzato, si ripropone in forme contemporanee attraverso una crescita degli interscambi che vede al centro il viaggio motivato dalla ricerca spirituale declinato in percorsi che vanno al di là di ogni concezione o confessione religiosa. Bit Itinera è organizzato dalla Borsa internazionale del turismo in collaborazione con Aurea (Borsa del turismo religioso) e Spazio Eventi. Il workshop vedrà la partecipazione di 80 rappresentanti della domanda nazionali e internazionali tra incaricati diocesani, agenzie di viaggi specializzate e rappresentanti del clero che incontreranno, in un’area esclusiva, 220 esponenti internazionali di turismo religioso, tra organizzatori di pellegrinaggi, agenzie di viaggi, centri religiosi di accoglienza, percorsi di fede, luoghi di culto, case per ferie, ostelli e bed & breakfast, hotel, associazioni religiose, movimenti ecclesiali e musei.
FONTE: IL GIORNALE.it

domenica 21 febbraio 2010

Turismo: Coldiretti, per 6 italiani su 10 cibo e vini come souvenir

Quasi sei italiani su dieci rientrano dalle vacanze portando con se un prodotto alimentare tipico del luogo di vacanza che è il souvenir preferito dai turisti. E' quanto emerge da un sondaggio on line condotto dalla Coldiretti, dal quale risulta che il prodotto alimentare caratteristico del territorio come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve è il piu' gettonato con il 58 per cento di preferenze, ma apprezzati sono anche i prodotti artigianali locali (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc.) con il 25 per cento mentre in calo sono i ricordi piu' commerciali come cartoline, gadget e magliette che sono acquistati solo dal 5 per cento dei turisti. Appena il 12 per cento dei vacanzieri rinuncia a questi tipi di ricordo della vacanza, anche per la situazione di crisi.
La tendenza a fare spese utili favorisce, sottolinea la Coldiretti, l'acquisto come ricordo nei luoghi di vacanza dei prodotti alimentari tipici da consumare al ritorno a casa con parenti e amici. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d'Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise, sottolinea la Coldiretti, sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo "appetitoso" dei luoghi di vacanza.
Una tendenza in rapido sviluppo favorita, continua la Coldiretti, dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verificata nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, feste e sagre di ogni tipo.
Il turismo enogastronomico vale infatti, continua la Coldiretti, cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l'unica nel mondo a poter offrire 196 denominazioni tutelate dall'Unione Europea e 4.471 specialita' tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). Specialità nostrane che, precisa la Coldiretti, possono essere acquistate nella grande varieta' dei percorsi turistici legati all'enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicita' del territorio e, oltre ai diciottomila agriturismi, 63mila tra frantoi, cantine, malghe e cascine dove comperare direttamente dai produttori senza intermediazioni.
Alla domanda "qual è il souvenir preferito nel luogo di vacanza?" il 58% degli intervistati ha risposto "un prodotto agroalimentare tipico, caratteristico del territorio", il 25% "un prodotto artigianale" (ceramica, oggetto in legno, tessuto, ecc), il 5% ha optato per "un ricordo commerciale" (cartoline, gadget, maglietta, ecc.), mentre il restante 12% ha risposto "niente, per risparmiare".
FONTE: teleborsa

sabato 20 febbraio 2010

Confturismo, il turismo viaggia sempre più in rete

"Il 31% degli italiani non ha un computer ed il 28% della popolazione non sa usare Internet, eppure in Italia gli acquisti online producono un giro d'affari vicino ai 6 miliardi annui di Euro, di cui poco più della metà è generato dal turismo. Dati apparentemente contraddittori ma che testimoniano la vitalità dello strumento che andrà sempre più sfruttato per promuovere e vendere il Bel Paese nel mondo". È quanto ha affermato il Presidente di Confturismo-Confcommercio Imprese per l'Italia, Bernabò Bocca, durante il convegno organizzato da Confturismo dal titolo: "D-WEB, Destination Websites Evaluation Benchmark: confronto tra i portali turistici delle destinazioni italiane e quelli delle grandi mete internazionali" in collaborazione con il Master in Tourism Management dello IULM, nell'ambito della BIT in corso a Milano.
"L'analisi dei portali turistici di 162 destinazioni a livello internazionale mostra che spesso le destinazioni emergenti registrano migliori performance in rete rispetto i grandi player del turismo mondiale -ha commentato Manuela de Carlo Direttore del Master in Tourism Management dell'Università IULM- Oltre metà dei casi analizzati fanno ricorso a pratiche di web 2.0 anche se le potenzialità offerte dagli strumenti di comunicazione online sono ancora solo marginalmente sfruttate. Le città, le regioni e i paesi più efficaci in rete hanno realizzato forme di comunicazione interattiva orientata ai clienti, hanno segmentato in modo innovativo, hanno messo a punto sia offerte mirate a nuovi turismi di nicchia che tool rivolti ai grandi intermediari del turismo organizzato ed il D-Web, messo a punto in questo progetto pilota all'interno del Master, può diventare uno strumento utile ai responsabili dello sviluppo turistico di regioni e città italiane per formulare strategie di comunicazione online
FONTE: REpubblica

VINO: ENOAPPASSIONATI +20% SUL 2008

E' l'enogastronomia la motivazione di viaggio che fa la differenza nel calo generale del turismo nel Belpaese, seppur lieve (-3%), nel difficile 2009, migliorando addirittura le proprie performance: dai 5,5 ai 6 milioni sono gli enoappassionati in giro per l'Italia, per un volume di affari che vale 3 miliardi di euro (+20% sul 2008). Le mete al top? Toscana in testa, seguita dal Piemonte e dalla "new entry" Veneto che supera Umbria e Puglia. Ma il vino resta un settore di e'lite, tanto che dei 20 milioni di italiani che nel 2009 hanno scelto di organizzare viaggi all'insegna del wine & food, solo il 13% e' consapevole di far parte del mondo dei "turisti del vino". Sono queste le ultime tendenze del turismo enogastronomico nel Belpaese secondo il Rapporto annuale n. 8 "Osservatorio sul turismo del vino in Italia" delle Citta' del Vino, realizzato dal Censis Servizi Spa e presentato a Bit 2010, la Borsa Internazionale del Turismo a Milano, nel work in progress aperto al pubblico della "Commissione per la promozione e il sostegno del turismo enogastronomico" del Ministero del Turismo, della quale fanno parte le Citta' del Vino, alla presenza del Ministro Michela Vittoria Brambilla (info: www.cittadelvino.it).
Con la spesa media procapite piu' alta dell'intero comparto (149 euro al giorno) le tradizioni territoriali e la cultura enogastronomica rappresentano i settori chiave del turismo italiano su cui puntare, in quanto alternativa ai viaggi oltreconfine. "Se il turismo enogastronomico e' la principale voce di stabilita' dell'intero comparto - sottolinea il presidente delle Citta' del Vino Giampaolo Pioli - capace di portare vantaggi a tutti, dalle aziende alla ristorazione, dalla ricettivita' ai grandi e piccoli comuni, e' evidente che il settore ha bisogno di piu' attenzione, ma a tutt'oggi i fondi destinati continuano a scarseggiare. E' necessario fare sistema, con strategie di marketing territoriale ed interventi finanziari mirati, per affrontare le sfide della competitivita' e sviluppare il ruolo dell'enoturismo a vantaggio delle economie locali". Secondo il Rapporto Citta' del Vino/Censis, grazie alle sue caratteristiche di prossimita', short break, convenienza ed accessibilita', il turismo enogastronomico non e' piu' una pratica di "nicchia", ma un comportamento diffuso e di tendenza, poco influenzato dall'andamento dell'economia, dei redditi e dei consumi, e con un potenziale di sviluppo ancora da esprimere: un turismo adulto, ma con un buon ricambio generazionale, praticato dal 40% degli over 30 e dal 30% dei giovani al di sotto dei 30 anni di eta'.(AGI)

Cresce il turismo enogastronomico

L'Italia conta sempre più turisti del vino. Nell'anno appena trascorso, il settore migliora le performances passando da 5,5 a 6 milioni di enogastronomi, con un volume d'affari che vale ora 3 miliardi di euro, in crescita del 20% sul 2008. Lo rileva l'ottavo Rapporto annuale Città del Vino-Censis 'Osservatorio sul turismo del vino in Italia', presentato a Milano, durante Bit 2010. «E' l'enogastronomia la motivazione di viaggio che fa la differenza nel calo generale del turismo nel Belpaese, seppur lieve (-3%), nel difficile 2009», si sottolinea nel Rapporto.

Tra le mete preferite ci sono la Toscana, visitata dal 44% degli enoturisti, e il Piemonte (20%); new entry il Veneto che, con il 12,5% delle preferenze, supera Umbria (9,2%) e Puglia (7,3%); in ascesa anche Trentino Alto Adige e Sicilia, mentre Marche e Calabria risultano in flessione. Il vino resta un settore di élite, tanto che dei 20 milioni di italiani che nel 2009 hanno scelto di organizzare viaggi all'insegna del wine and food, solo il 13% è consapevole di far parte del mondo dei turisti del vino. Con la spesa media procapite più alta dell'intero comparto (149 euro al giorno), le tradizioni territoriali e la cultura enogastronomica rappresentano i «settori chiave» del turismo italiano su cui puntare, in quanto «alternativa ai viaggi oltreconfine».

«Se il turismo enogastronomico è la principale voce di stabilità del comparto - sottolinea il presidente delle Città del Vino, Giampaolo Pioli - capace di portare vantaggi a tutti, è evidente che il settore ha bisogno di più attenzione, ma a tutt'oggi i fondi destinati continuano a scarseggiare». Secondo il rapporto Città del Vino-Censis, il turismo enogastronomico «non è più una pratica di nicchia, ma un comportamento diffuso e di tendenza», poco influenzato dall'andamento dell'economia, dei redditi e dei consumi, e «con un potenziale di sviluppo ancora da esprimere».

L'enogastronomia è 'praticata' dal 40% degli over 30 e dal 30% dei giovani sotto i 30 anni. Tuttavia, degli oltre 20 milioni di italiani che nel 2009 hanno fatto attività turistiche legate all'enogastronomia (visite a cantine 13 mln, vigneti 12 mln, percorsi lungo le strade del vino 8 mln, frequentazioni di ristoranti in base alla varietà dei vini 5 mln, sagre enogastronomiche 17 mln) solo 2,6 milioni si autodefiniscono turisti del vino. Tra questi, il 71,8% (circa 1,7 milioni di italiani) ha viaggiato alla scoperta del vino almeno una volta nel 2009, 2 su 3 con una frequenza tra 1 e 3 viaggi e una minoranza più di 3 volte l'anno (5,1%). Si stima che tra chi non ha mai fatto turismo enogastronomico siano quasi 3 milioni coloro che lo farebbero in futuro. Il fattore considerato più efficace per sviluppare il turismo del vino è, per 6 sindaci su 10, la comunicazione.

FONTE: http://www.diariodelweb.it

TURISMO: NEL 2009 LA TOSCANA A -1% DI PRESENZE

Circa 41 milioni di presenze, per una perdita - rispetto al 2008 - pari all'1%. E' questo il dato principale emerso dalla presentazione dei 'numeri' relativi al turismo in Toscana nel corso del 2009, illustrati dall'assessore regionale competente, Paolo Cocchi, nell'ambito della Bit di Milano. "La Toscana - ha detto Cocchi - ha tenuto davanti alla crisi, risentendo in misura minore i problemi di questo contesto rispetto ad altre realta' territoriali". Il dato complessivo, nel 2009, ha fatto segnare 41,06 milioni di presenze, 19,03 milioni delle quali straniere (-4,1%) e 22,03 milioni italiane (+1,8%). La riduzione delle presenze straniere riguarda soprattutto gli alberghi (-6,6%), mentre nel settore extra-alberghiero la perdita e' limitata all'1.2%. Tra le curiosita', il fatto che - nel generale segno negativo emerso nel corso dell'anno per quasi tutte le province toscane - gli unici dati positivi riguardano Grosseto e Livorno, dove si e' chiuso l'anno con un aumento, pari - rispettivamente - al 5,1% ed al 2,7%. Alla Bit la Toscana ha anche illustrato i dati della propria campagna web, sulla quale - complessivamente - la regione ha scelto d'investire 15 milioni di euro nel triennio 2009-2011. Il ufficiale di promozione turistica della Regione Toscana (www.turismo.intoscana.it) viene 'cliccato' mediamente da 400.000 persone al giorno.
AGI

giovedì 18 febbraio 2010

TURISMO: ISNART, PRIMI SEGNALI DI RIPRESA, BOOM NEL PERIODO DI PASQUA

Il 2010 potrebbe rappresentare l'anno della svolta per il settore del turismo che nei primi mesi dell'anno fa registrare i primi segnali di ripresa sia sul fronte interno sia per quanto riguarda il turismo organizzato a livello internazionale. A spingere verso l'ottimismo sono soprattutto i dati Unioncamere-Isnart relativi al prossimo mese di aprile presentati questa mattina in occasione della cerimonia di inaugurazione della 30ma edizione della Borsa Italiana del Turismo: sono piu' di 5,6 milioni gli italiani che hanno gia' deciso di andare in vacanza entro la fine di aprile, mentre altri 9,3 milioni stanno valutando questa possibilita'. In totale sono oltre 14.9 milione le intenzioni di vacanza per aprile, un dato di netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare, il 30% dei soggiorni in Italia si svolgeranno nel periodo di Pasqua e le previsioni vedono il Trentino Alto Adige in testa alle preferenze (14,9%), seguito da Toscana (11,2%) e Lazio (11%). Anchei tour operator internazionali si aspettano per aprile un'inversione di tendenza prospettando per Pasqua l'inizio della fase recupero: il 45,8% di loto parla di stabilita' nella domanda di turismo verso l'Italia, il 40,7% segnala un aumento, mentre solo il 13,5% prevede una diminuzione.

Il 2010, insomma, sembra partire per il verso giusto. Con evidenti segnali di risalita rispetto al 2009, anno di evidente recessione anche per il settore turistico che pero' ha anche presentato alcune note confortanti. Merito, sempre secondo l'indagine Unioncamere-Isnart, della capacita' di reazione delle imprese italiane che hanno saputo difendersi agendo in particolare sulle politiche di marketing e sui prezzi (diminuiti dell'8,8%). Cosi' la contrazione dei consumi ha colpito il turismo meno degli altri comparti, anche perche' molti italiani piuttosto che rinunciare alle ferie hanno fatto una scelta piu' economica, approfittando delle seconde case di proprieta'. Una vacanza fatta insomma di destinazioni vicine e di pernottamenti a costi contenuti.

Il che ha comportato un'inevitabile contrazione della spesa media individuale giornaliera dei turisti, scesa a 57 euro contro i 69 spesi dal turista che utilizza i canali della ricettivita' tradizionale.

Complessivamente, pero', nel 2009 gli italiani hanno svolto 94,2 milioni di vacanze, in leggerissima crescita (+0,8%) rispetto al 2008. Piu' scelte le destinazioni nazionali (71,7 milioni) rispetto a quelle estere (22,5 milioni). Il soggiorno principale si e' svolto soprattutto al mare (52,3%), seguito dalle citta' d'arte (24,5%). In testa tra le mete piu' gettonate la Toscana, l'Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige, mentre all'estero i Paesi preferiti sono stati come da tradizione Francia, Spagna e Grecia.

Il confronto con i principali competitors europei (Francia, Spagna e Grecia) vede l'Italia al primo posto per consistenza del comparto alberghiero (2.202.000 posti letto) e per presenze (poco meno di 252 milioni), al secondo per numero totale di posti letto (4.500.000 circa) e per numero di arrivi negli alberghi (77 milioni circa, dopo la Francia con 99 milioni) soprattutto sul fronte dei turisti stranieri (il 43,6% del totale, numero quasi doppio rispetto a quelli che soggiornano nelle strutture francesi).

Non mancano, naturalmente, ampi spazi di miglioramento per ottimizzare un'offerta turistica che resta fortemente caratterizzata dalla troppo marcata stagionalita', con picchi di utilizzazione lorda nei mesi centrali dell'estate (55,2% in luglio e 61,4% in agosto). In cima alla scaletta delle priorita', una maggiore diversificazione dei prodotti, la pianificazione di proposte di consumo differenziate in grado di incrementare le spese sul territorio e la promozione di un'ospitalita' di qualita' da parte delle strutture ricettive.
ASCA

FIRENZE PREMIATA ALLA BIT DI MILANO

Un premio come città preferita per i viaggi enogastronomici. È il riconoscimento che è stato assegnato a Firenze nell’ambito della Borsa internazionale del turismo (Bit) di Milano. Ieri sera il premio, attribuito da una giuria composta da turisti e da esperti, è stato ritirato per conto dell’Amministrazione dall’assessore al turismo.
L’assessore in quella sede ha ribadito il ruolo fondamentale dell’enogastronomia per il turismo in Toscana e in particolar modo a Firenze: rappresenta infatti la seconda voce dopo la ricettività per quanto riguarda la spesa turistica. “L’enogastronomia è costituisce uno degli aspetti più stimolanti e piacevoli per un viaggio e in alcuni casi diventa addirittura la motivazione principale. In Toscana e a Firenze – ha spiegato l’assessore – questo si lega anche con la valorizzazione del territorio e dei prodotti agro-alimentari locali. Pertanto questo premio rappresenta un motivo di orgoglio non soltanto per la città ma per tutti gli operatori che costituiscono una rete determinante per rendere ancor più attrattivo il brand Firenze”. (mf)

Su TurisMonitor dati e tendenze del turismo italiano

L'incoming 2009 mantiene lo stesso volume dell'anno precedente, mentre gli italiani confermano la propensione all'outgoing: sono alcuni dei dati evidenziati da TurisMonitor 2010, la nuova ricerca del centro studi del Touring Club. Se rimane costante il livello dell'incoming nei primi dieci mesi del 2009 sul 2008, cambiano i comportamenti: soggiorni più brevi e spesa più contenuta (-7,8%). Tedeschi, inglesi e statunitensi rappresentano il 40% degli stranieri in visita in Italia. Da gennaio a ottobre 2009 aumentano del 3% le partenze all'estero degli italiani, anche se le spesa è calata del -4,3%. Francia, Spagna e Stati Uniti le destinazioni preferite. In netta controtendenza, il turismo verde: in dieci anni dal 1998 sono cresciuti del +223,8% dei posti letto in agriturismo, mentre nel 2008 l'Italia si è confermato primo paese europeo nel comparto crocieristico con 1,7 milioni di passeggeri. Con 34mila alberghi e più di 100mila esercizi, il settore turistico impiega in Italia 2,5 milioni di persone, pari al 10,6% degli occupati.
FONTE: TTG NOTIZIE

Benessere, gusto, golf: il turismo made in Italy riparte da qui

Per l'industria turistica italiana il 2009 è anno da dimenticare. La performance del settore ha risentito fortemente della crisi internazionale, ma soprattutto sembrano acuirsi alcuni elementi che da alcuni anni hanno messo il luce la perdita di competitività del Belpaese. Il turismo è un settore che cresce meno del Pil e dove gli investimenti sono nettamente inferiori che nel resto d'Europa.
Secondo una recente indagine della società di consulenza Bain&Company, sul lato della domanda pesa la minor presenza di turisti stranieri: in particolare si è arrestata la crescita, ferma al 1995, di quella di turisti tedeschi ma anche americani, francesci e austriaci, in parte compensata dalla presenza di quelli provenienti da Russia, Polonia, Repubblica Ceca, Irlanda.

Nel 2009 c'è stata una contrazione dei ricavi del 17% dovuta a un minor tasso di occupazione delle strutture (-6,6%) e dei prezzi medi praticati (-11,6%). Tanto è vero che secondo gli analisti di B ain il ricavo per camera disponibile è stato il peggiore degli ultimi sette anni e soprattutto si è ampliato il gap con paesi competitor, in primis la Francia. Il ricavo medio in Italia è stato di 67,5 euro contro 101,8 euro della Francia e 73,7 euro della Grecia. Eppure ci sono alcuni trend in atto che potrebbero riportare il sereno sull'industria turistica italiana e costituire la chiave di svolta per ricollocare e/o rinnovare strutture e località esistenti. Il primo è quello riguardante il tema del benessere.
Cresce la domanda di strutture/località legate a questa componente, non necessariamente curativa (quindi non solo cure termali) ma riguardante servizi più in generale legati al benessere psico-fisico e alla cura della sana alimentazione (dai trattamenti estetici alle attività sportive e di fitness fino a quelle più ludiche). Il giro d'affari nel 2009 ha superato il miliardo di euro e sono quasi 1.500 le Spa presenti sul territorio di cui più della metà collegate ad hotel. E per il 2010 è atteso come uno dei settori meglio performanti .Tra i vari sottosegmenti si fa largo la talassoterapia con le remise en forme che utilizzano terapie legate all'ambiente marino. «Investire in questa offerta – sottolineano gli analisti di Bain – consentirebbe di ridurre la stagionalità di molte località marine».

Il secondo trend riguarda il turismo enogastronomico. Il giro d'affari ha raggiunto 2,5 miliardi grazie alla sempre maggiore diffusione della cultura enogastronomica, alla forte connotazione dell'offerta turistica italiana con aspetti enogastronomici (140 strade del vino e dei sapori, 418 specialità di vino con marchio di qualità, 118 prodotti Dop e Igp), un segmento in crescita anche perché spinto dalla tendenza a fare sempre più short break. Il turismo enograstronomico fa leva in particolare sui turisti stranieri (interessa i 2/3 delle presenze) ma soprattutto è quello che alza la propensione alla spesa . Gli stranieri sono disposti a spendere ben 378 euro al giorno, di cui il 27% per spese sul territorio .
Così come è accaduto in altri paesi dell'area mediterranea (si pensi a quanto accaduto nell'Algarve in Portogallo o nella regione della Costa del Sol in Spagna o quello che sta accadendo nei paesi emergenti come Turchia, Cipro, Marocco e Grecia, Tunisia) il turismo legato al golf in Italia potrebbe realmente cambiare le dinamiche in alcune regioni in termini di attrattività e per destagionalizzare l'offerta. Nella seconda metà degli anni 90, infatti, il sorpasso della Spagna ai danni dell'Italia è stato legato anche al fenomeno golf-turismo che spiega il divario (circa 65 milioni di presenze) che ancora c'è tra i due paesi. In Europa sono Regno Unito, Germania, Svezia e Francia i paesi con il maggior numero di golfisti, soggetti che si spostano ma soprattutto rappresentano un target interessante per età, disponibilità di spesa, periodo di vacanze.
Infine l'altra componente sulla quale lavorare è il web. Interagire con le comunità virtuali, dotarsi di sito internet interattivo e l'utlizzo sinergico di internet per il proprio posizionamento e per la comunicazione diretta con i clienti possono fare veramente la differenza.

FONTE: http://www.luxury24.ilsole24ore.com

martedì 16 febbraio 2010

Il Chianti Classico sguinzaglia gli 007 del vino

In prima linea per combattere il Tuscan sounding, il tarocco dei prodotti agroalimentari toscani a denominazione di qualità. Dopo quelli dell’olio (già due in attività), del pecorino (uno) e del prosciutto (uno), ora arrivano anche quelli del vino. A sguinzagliarli per supermercati, enoteche, gastronomie e magari anche pizzerie e ristoranti sarà il consorzio del Chianti Classico, il Gallo Nero, che aveva già battuto tutti con un’altra novità: era stato il primo a garantire agli appassionati e ai consumatori la rintracciabilità via sms di ogni singola bottiglia uscita dalle cantine dopo il 2004 (volete provare? cliccate su www.chianticlassico.com nell’area “Tracciabilità” o mandate un sms al 366 3333603 con il numero seriale e il formato della bottiglia indicati sulla fascetta). Gallo Nero che con i suoi 35-40 milioni di bottiglie (200mila quintali nel 2009) è stato appena sfiorato dalle “vinopoli” che si sono abbattute sul Vigneto Toscana tra l’aprile 2008 e il dicembre 2009, e che oggi e domani alla Stazione Leopolda di Firenze sfodera il miglior sorriso per presentare al mondo le sue ultime annate, il 2008 e la riserva 2007, nonché i primi assaggi di un 2009 che promette già abbastanza bene. Avranno un tesserino di ricono scimento. Potranno prelevare campioni o intere bottiglie, se si renderanno conto che non c’è conformità a quanto impone il disciplinare, nel contenuto, nella confezione, sull’etichetta. Potranno fare verbali per proporre sanzioni, insomma fare multe, anche salate: da 3mila fino a 50mila euro. Multe che poi dovranno essere pagate all’Icq-Rf. Proprio con lo stesso iter delle contravvenzioni stradali. “Gli agenti sono riconosciuti legalmente, e la loro attività rappresenta una ulteriore garanzia per il consumatore”, spiega Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico. Che aggiunge: “Devono conoscere bene il prodotto che vanno a esaminare e la legislazione, e sono formati in un corso per sapere come contestare le difformità”. Ma il vino non è il primo sapore di Toscana a vantare i propri 007. Gli agenti vigilatori attivi in Toscana sono già quattro: Fiammetta Nizzi Grifi per l’Olio dop Chianti Classico, Andrea Soderi per l’Olio dop Terre di Siena, Daniele Corti per il Pecorino Toscano dop e Walter Giorgi per il Prosciutto Toscano dop. E proprio Giorgi, 34 anni, un passato nelle cantine Antinori, racconta volentieri la sua attività: “Si stila - spiega - un piano con l’Ispettorato controllo qualità, poi si parte con le visite. In tutta Italia, certo, perché il nostro prodotto può essere venduto ovunque”. Che cosa va a a cercare? “Sul prosciutto - dice - ci deve essere il marchio a fuoco della Regione Toscana, e un cerchietto di metallo con la dicitura PT e il mese di inizio della stagionatura”. Di irregolarità clamorose, però, non ne ha riscontrate. Almeno nei negozi. Più facile beccare i “furbetti” invece on line. “Su Internet - racconta - ho visto dei bellissimi sgambati, senza osso, spacciati per toscani a 24,80 euro al chilo. O un prosciutto intero a 245 euro. Prezzi alti, fra l’altro. Ma lì ancora non posso agire”.
FONTE La Nazione

domenica 14 febbraio 2010

Come costruirsi sul web una vacanza fai da te su misura

Il turista moderno ha ormai in internet il principale strumento per costruirsi col fai da te una vacanza su misura in base a budget ed aspettative.
Naviga sui motori di ricerca per trovare quello che occorre, partendo principalmente da Google con termini generalisti, saltando da un portale web a siti di hotels ben posizionati. Spesso frequenta portali di social networks per verificare cosa pensano gli altri utenti di determinate località, strutture e servizi turistici (es: Tripadvisor.it ).

Foto, video, guide e tante altre informazioni disperse nel web sono in grado di condizionare il giudizio degli utenti e spesso di dirottarli verso mete alternative, diciamo anche meno rinomate.

Il turista 2.0 è un costruttore di contenuti online: oltre a reperire informazioni in internet, partecipa attivamente alla pubblicazione di esperienze e contenuti sia sui social networks, sia su blog o siti privati che poi condividono con i loro amici o con altre community. Grazie alle tecnologie user friendly i turisti sentono l’esigenza di potersi esprimere lasciando commenti, soprattutto a seguito di esperienze negative.

Come sottolinea Corrado Pieroboni in un’intervista per l’Espresso (dicembre 2008) in Italia mancano siti web nei quali far incontrare promotori e community dei viaggiatori e questo gap fa decollare nazioni meno appetibili che invece nella rete hanno saputo offrire molti contenuti ed informazioni utili a far fare delle scelte di preferenza nei loro confronti ai Turisti 2.0.

Come afferma l'esperto SEO Andrea Cappello (CEO WMR srl Studio Cappello) "se si vuole raggiungere ed interagire con il Turista 2.0" occorrerà:

- dotarsi di strumenti adeguati quali un sito web accattivante e completo di informazioni;

- avere una buona value proposition per essere preferiti ai concorrenti;

- godere di un buon posizionamentodel sito web, con parole chiave attinenti nelle prime pagine di Google;

- avere una presenza positiva nei social network (buoni voti su recesnsioni online);

- avere la capacità di monitorare e capire il comportamento degli utenti web.

Occorrerà anche capire che in un mondo sempre più orientato alla ricerca su web quali sono le tradizionali operazioni di marketing e pubblicità meno efficaci: sia perchè potrebbero avere meno soldi da spendere, ma perché diventano più accorti, intelligenti ed informati grazie ad internet.
Tratto dall'articolo di My Marketing Net : Identikit del turista del 2009 - 16/01/2009

GRAN FONDO DEI MONTI PISANI 23 MAGGIO 2010

FORUM RACING TEAM PISA
Se ami pedalare nella meravigliosa natura della Toscana, non puoi lascirti sfuggire l'opportunità di partecipare alla "2° GF dei Monti Pisani".
In piena stagione primaverile, e nel cuore della Toscana, questo evento ti coinvolgerà emotivamente e ti darà la possibilità di scoprire meravigliosi paesaggi, con il mare azzurro della costa tirrenica all'orizzonte.
Il clima piacevole ti coccolerà mentre pedali attraverso silenziose olivete, deliziosi vigneti, antichi monasteri, preziosi musei, rilassanti agriturismi e ristoranti tipici.
La 2° Gran Fondo dei Monti Pisani avrà come centro logistico il Comune di Calci (Pisa) e si svolgerà su un percorso di circa 60 Km con 1.700 m di dislivello per gli agonisti, mentre per gli escursionisti, gli organizzatori hanno preparato un percorso altrenativo di circa 30 Km con solo 800 m di dislivello, una scelta per offrire ai partecipanti la possibilità di immergersi nei tipici aromi e colori della macchia mediterranea nel corso della competizione e di assaporare i prodotti tipici dei ristori lungo il percorso.
La partenza della gara di MTB, sarà dalla Certosa di Calci, un antico monastero fondato nel 1366, che attualmente, in un ala della struttura, ospita il Museo di Storia Naturale con acquari e collezioni mineralogiche.
Il percorso raggiungerà incredibili luoghi della "Val Graziosa", Buti e Vicopisano, il Monte Serra (917 m) e l'antico Convento di Nicosia.
Ti aspettiamo!

www.forum-racing-team.com/GfMontiPisani2010/Home.html



Per informazioni su come partecipare alla GRAN FONDO DEI MONTI PISANI:
Forum Racing Team
Cellulare: +39 3287930033.
www.forum-racing-team.com
info@forum-racing-team.com

sabato 13 febbraio 2010

LA NUOVA STAGIONE DELL’AGRITURISMO IN TOSCANA

“È stata una giornata molto importante: ci siamo posti l’obiettivo di consentire, ad operatori del settore e amministratori, di capire e applicare la legge regionale sugli agriturismi che rappresentano la seconda ricchezza territoriale. Basta pensare che, a livello nazionale, un agriturismo su quattro si trova proprio in Toscana e che il loro numero negli ultimi anni è aumentato superando le 3.600 unità con oltre 46.000 posti letto. Garantire negli agriturismi l’utilizzo di materie prime e prodotti alimentari locali rappresenta un’importante promozione anche per il territorio, il turismo e la filiera corta. È necessario che i settori dell’agriturismo e del turismo crescano parallelamente, garantendo un’offerta sempre in evoluzione perché il turista è sempre più esigente ma bisogna anche renderci conto che queste ricchezze non sono perpetue. Dobbiamo essere in grado di tutelarle e valorizzarle nel tempo e la legge regionale può dare un valido contributo in questa direzione”.
È questo il saluto portato dal sindaco di Barberino Val d’Elsa, in rappresentanza di tutti i primi cittadini dei Comuni di San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Radda in Chianti che hanno partecipato all’iniziativa.
Il convegno “La nuova stagione dell’agriturismo in Toscana”, promosso dall’assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Barberino e organizzato insieme agli assessorati allo Sviluppo Economico dei Comuni di Barberino, Tavarnelle e San Casciano, si è svolto ieri pomeriggio a Barberino, presso l’Hotel Villa Francesca. Numerosi sono stati i partecipanti e significativi gli interventi.
Il consigliere regionale promotore della legge n. 80 del 28/12/2009 ha evidenziato che la novità della normativa è “nel passaggio da un sistema autorizzatorio ad un sistema di dichiarazione di inizio attività. In pratica, la Pubblica Amministrazione, da Ente che autorizza diventa Ente che controlla la reale e regolare applicazione della legge. È vero che si introduce la possibilità di somministrazione anche a coloro che non sono ospiti degli agriturismi (come è già stato fatto da altre regioni) ma gli imprenditori negli agriturismi possono mettere in tavola solo ciò che producono direttamente loro o aziende agricole limitrofe, in ogni caso esclusivamente prodotti toscani: materie prime e lavorati. Attualmente in Toscana solo il 24% degli agriturismi assicura anche la ristorazione e non credo che con questa legge aumenteranno in modo esponenziale. La nuova normativa è un’opportunità per il mondo agricolo toscano, settore che rappresenta il 3% del PIL della nostra regione”.
Simone Tarducci, dirigente del settore valorizzazione imprenditoria agricola della Regione Toscana, ha sottolineato che “il processo produttivo finisce a tavola. Sulle tavole toscane bisogna mangiare toscano e questo può essere garantito proprio con la filiera corta. I controlli vigileranno sull’applicazione di questi principi”.
Al convegno è intervenuto anche l’assessore provinciale all’agricoltura che ha rivolto un “plauso alla legge regionale che s’inserisce nel filone della semplificazione amministrativa e burocratica per i cittadini: in questo caso, agricoltori e imprenditori ai quali spetta l’onere di autocertificare le proprie attività con la presenza di determinati requisiti. Alla Pubblica Amministrazione spetta un compito di mero controllo e questo non è una deregulation ma una semplificazione. Le potenzialità di un territorio, molto ricco di agricoltura come quello della provincia di Firenze, sono tante ma stiamo abbandonando troppe attività legate alla terra. La legge regionale può dare un contributo anche ad invertire questo processo, dando nuovo impulso alla produzione locale”.
Durante gli interventi sono state fornite informazioni anche per quello che riguarda le comunicazioni che i titolari degli agriturismi sono tenuti a fornire. Alla Questura indicando i nominativi dei propri ospiti (per motivi di sicurezza pubblica) e all’APT di Firenze indicando gli arrivi e le partenze degli ospiti specificando la nazionalità di provenienza (a fini statistici). Entrambe le comunicazioni possono essere effettuate su supporto cartaceo ma sempre di più si va diffondendo l’utilizzo di una trasmissione telematica: più veloce, sicura ed economica.
Infine, uno sguardo anche ad una realtà “virtuosa e moderna” del territorio. Il “Giardino SottoVico” con la propria grande serra di piante grasse ricca di molte specie anche rare. L’orto botanico si trova nella valle del’Elsa (a Vico d’Elsa). Il giardino e la serra dal mese di marzo saranno aperti al pubblico con un biglietto di ingresso che dovrebbe essere di 2 euro ma esiste anche la possibilità di un abbonamento annuale che garantisce un accesso illimitato alle strutture e un sostegno economico per la gestione di questi spazi e servizi. L’abbonamento annuale di 100 euro è rivolto innanzitutto agli operatori del settore dell’agriturismo che possono sottoscriverlo e metterlo a disposizione dei propri ospiti così da offrire un servizio in più sicuramente gradito. Per poter entrare nella serra, nel giardino e negli altri locali, il visitatore sarà dotato di una tessera magnetica con un microchip da inserire in un lettore elettronico e le porte si apriranno automaticamente.
Il convegno “La nuova stagione dell’agriturismo in Toscana” è stato moderato dal giornalista del quotidiano La Nazione, Andrea Settefonti.
FONTE: Regione Toscana

IL TURISTA ITALIANO NELL’ANNO DELLA CRISI

Gli italiani sono preoccupati della crisi senza rinunciare alle vacanze! E quando poi partono per le ferie a lungo meditate, non tendono al risparmio, anche se tendono ad accorciare la durata dei soggiorni. Sono le prime indicazioni per il turismo nazionale 2010, resi noti da un’indagine commissionata a SWG dalla Regione Veneto ed elaborata dal CISET.

Il momento peggiore della crisi sembra essere superato anche se la ripresa appare lenta e rimane il problema generalizzato del calo dell’occupazione. Per contro si assiste ad un apprezzamento del dollaro sull’euro che prepara condizioni più favorevoli per il turismo anglosassone ed extraeuropeo.
Gli italiani sono i turisti più indecisi d’Europa: il 42,2 per cento di loro non sa che tipo di ferie farà nell’anno in corso. I nostri connazionali sembrano anche essere quelli con meno disponibilità economiche: rispetto ai turisti stranieri le vacanze lunghe sono scelte da un minor numero di persone e solo il 23,8 per cento dichiara di non avere difficoltà di budget per la vacanza nel 2010. Si tratta della percentuale più bassa tra i Paesi europei considerati tradizionalmente forti: basta pensare, ad esempio, che oltre il 40% di austriaci, olandesi e inglesi dichiara di non avere difficoltà. Quasi 3 italiani adulti su 4 hanno fatto una vacanza di almeno 1 notte durante il 2009 e quasi l’80 per cento degli italiani dichiara di voler trascorrere almeno una notte fuori casa per motivi di vacanza entro la prima parte del 2010. La maggioranza degli italiani che ha fatto vacanza nel 2009, ha speso la stessa cifra o addirittura di più rispetto al budget stanziato nel 2008.
Se questa è la realtà, le intenzioni sembrano spesso contraddirla. Gli italiani ad esempio, dichiarano che preferirebbero andare all’estero anche se oltre il 60% delle vacanze/weekend è trascorso nel nostro Paese e le mete più gettonate sono quelle tradizionali considerate “sicure e tranquille” (mare, città d’arte e montagna). Cresce l’interesse per vacanze alternative (tour enogastronomici, turismo verde, soggiorni in campagna, ecc.). Godere della buona tavola è mediamente uno dei piaceri irrinunciabili. Il prezzo condiziona in parte la scelta della destinazione. C’è in ogni caso anche voglia di bello, di arte e di cultura oltre che di cura dell’ambiente e tranquillità.
Il Veneto, di gran lunga prima regione turistica d’Italia, è però al sesto posto dopo Toscana, Emilia Romagna, Sicilia e altre regioni del Sud come vacanza preferita. Chi va in Veneto è fedele al Veneto: il 35,2 degli intervistati risponde: “Sono già stato in Veneto e ci torno perché mi piace”. Dei turisti rimasti in Italia, infine, quelli che hanno scelto il Veneto sono tra coloro che hanno risentito meno della crisi, anche in una prospettiva futura, e hanno mantenuto o aumentato il budget di spesa rispetto al 2008.
I turisti che arrivano in Veneto amano visitare mostre e musei, assistere ad eventi culturali, passeggiare per i mercatini enogastronomici; viaggiano in maniera uniforme per il territorio e vogliono unire il fascino del luogo con i sapori della tavola. Le famiglie necessitano strutture ricettive adatte ai bambini e con spazi per la cura del corpo. Quanto alla spesa, chi viaggia ed arriva in Veneto è oculato e controlla anche ciò che spende durante la vacanza. Meticoloso nella scelta, il turista che si reca in Veneto impiega più tempo ad informarsi, cerca la soluzione ottimale per se e per chi fa la vacanza con lui, è attento alla stagionalità quand’essa comporta una diminuzione dei prezzi in determinati periodi.
FONTE: http://www.zeroventiquattro.it

giovedì 4 febbraio 2010

Puntare sul turismo di settore per aumentare l’occupazione

Avete mai pensato di ampliare il target del vostro hotel a nuovi segmenti di mercato?

Ci troviamo nell’era della personalizzazione, in cui un hotel non può più permettersi di offrire soltanto servizi ordinari e per raggiungere il successo ha la necessità di distinguersi dai propri competitor, di essere diverso: come i SEO puntano sulle long tail keyword piuttosto che su quelle generiche per ottimizzare il posizionamento del vostro sito sui motori di ricerca, così voi dovreste puntare su quelle nicchie di mercato specifiche che sebbene ancora minoritarie, stanno emergendo e si stanno sviluppando, dando una risposta a richieste sempre più particolari.

Abbiamo già parlato degli “over 65”, che si prevede saranno i clienti target maggiormente in crescita nei prossimi anni, ma questa settimana vogliamo trattare di un altro importante settore: quello “gay e lesbo-friendly”.

Secondo quello che sostengono le ricerche e le stime condotte in questo ambito, questi segmenti di utenti non solo non sembrano aver risentito della recente flessione economica, ma hanno continuato a viaggiare e hanno incrementato il loro budget di viaggio, confermandosi come una delle poche nicchie capaci di mantenere un trend in crescita.

Perché? Secondo Ian Rooks, consulente del mercato gay&lesbo per TTG Italia, “Hanno disponibilità economiche maggiori rispetto agli eterosessuali, perché ricoprono ruoli professionali ben remunerati e, non avendo figli, possono decidere di destinare una parte significativa dei loro stipendi ai viaggi”.

I numeri sono significativi, come dimostra il comunicato stampa diffuso recentemente dal sito Gaytravel.com, un portale pensato per la pianificazione di viaggi gay-friendly appunto:

■Ogni anno gay e lesbiche spendono in viaggi approssimativamente 65 miliardi di dollari
■Nei prossimi 5 anni si prevede che la spesa cresca fino ad 85 miliardi di dollari
■L’ufficio del Turismo della Città di Filadelfia ha dichiarato che per ogni dollaro speso a sostegno di campagne promozionali gay-friendly, è stata generata una spesa turistica di 153 $

Il Turismo gay in Italia
Per quanto riguarda lo sviluppo del turismo gay nel Belpaese, possiamo fare riferimento ai dati resi pubblici durante un recente seminario organizzato a Roma dal tour operator Quiiky.com, brand gay-friendly dell’azienda Sonders and Beach, patrocinato da Confindustria Assotravel.

Secondo il sito italiano di news e informazione Queerway.it, rivolto proprio alla comunità GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e trans gender) anche in Italia il mercato del turismo gay nell’ultimo hanno ha subito una forte espansione:

■Il giro d’affari è di oltre 3 miliardi di euro all’anno
■Il settore gay travel costituisce ben il 7% dell’intero mercato turistico italiano, in base ai GLBT attualmente dichiarati
■Nel 2011 si verificherà un incremento di turisti GLBT a Venezia, Firenze, Bologna e Roma, mentre molti gay italiani voleranno all’estero verso mete più esotiche, come Canarie, Santorini e Messico, dove adesso è di moda celebrare un simbolico matrimonio omosessuale secondo antichi riti Maya.

Le caratteristiche dell’hotel gay-friendly
Se state pensando di rivolgervi anche a questo target e dunque di rendere la vostra attività autenticamente “gay-friendly”, non basta solo scriverlo sul vostro sito ufficiale, ma è necessario dimostrare concretamente la propria neutralità verso chi ha un diverso orientamento sessuale:

1.Istruite lo staff: fate capire ai vostri collaboratori che una coppia gay ha gli stessi diritti ed esigenze di una coppia etero e che dunque devono essere trattati allo stesso modo e con le stesse attenzioni. La coppia gay durante la vacanza vuole sentirsi libera, ben accetta e non osservata, dunque suggerite al vostro staff di fare attenzione a non lanciare occhiatacce o dimostrare forme di disapprovazione solo nel vedere una coppia gay che si tiene per mano o si bacia.

2.Fate in modo che il vostro concierge sia sempre aggiornato sulla night-life gay della vostra città: difficilmente una coppia gay tornerà in un hotel dove i membri dello staff non possono consigliare nemmeno un locale o una serata gay-friendly.

3.Date il benvenuto con un “Welcome pack”: servirà a far sentire ben accetti e realmente coccolati i vostri ospiti. Secondo le stime nove su dieci, se accolti con un LGBT welcome pack, torneranno a trovarvi.

4.Adottate una politica non discriminatoria verso i vostri dipendenti: fate in modo di evidenziare e mettere in pratica policy del personale non discriminatorie a seconda dell’orientamento sessuale.


Per farvi conoscere dalla comunità gay, fate promozione mirata on-line
Secondo un recente sondaggio condotto dalla società di ricerca Microtrends, un buon 92% di intervistati ha dichiarato di fidarsi di più di quello che si legge on-line che altrove: in effetti questa fetta di mercato sembra essere molto attiva sulla Rete, anche per quanto concerne i viaggi.

Ecco perché è importante, se volete rivolgervi alla comunità gay, fare promozione online, soprattutto sui forum, i siti e i portali specializzati.

Fonte: Gaytravel.com