domenica 27 febbraio 2011

Lucca, miglior meta primaverile secondo Bbc e Lonely Planet

Una passeggiata lungo le mura che circondano la città, o fra i giardini di Villa Reale. Una succulenta cena al ristorante Buca di Sant’Antonio o alla vineria I Santi. E un giro in cerca di souvenir al mercato dell’antiquariato. Bbc e Lonely Planet non hanno dubbi: il posto migliore dove trascorrere la primavera 2011 è Lucca. Alla città toscana, la televisione pubblica inglese e la celebre casa editrice di guide turistiche hanno assegnato il premio “Best city for Spring 2011”.

"Vagare per Lucca in Toscana è come entrare in un manoscritto miniato", si legge nell’articolo dedicato alla manifestazione sul sito della Bbc. Che continua decantando i tetti rosso-arancio della città, il panorama che la circonda, tra campi "spruzzati dei colori dei fiori selvatici" e "valli rigogliose", ma anche il clima che, in primavera, "assomiglia a un perfetto giorno d’estate inglese". Inoltre, trattandosi di bassa stagione, è facile trovare una sistemazione, senza "le folle in vacanza che si riversano in Toscana nel mese di luglio e agosto".

L’articolo ricorda poi Giacomo Puccini, nato a Lucca, e la storia di Santa Zita, patrona della città. Segue un elenco di luoghi da visitare assolutamente: le mura, il parco di Villa Reale, la cattedrale di San Martino, il mercato dell’antiquariato. Fra le strutture ricettive è segnalato l’albergo Villa Marta, fra i posti dove consumare un pasto o uno spuntino il ristorante Buca di Sant’Antonio, la vineria I Santi, il caffè di Simo, il forno a vapore Amedeo Giusti.
Repubblica.it

sabato 26 febbraio 2011

Toscana: turismo, presenze 2010 verso livelli pre-crisi

Parlano di circa 42 milioni di turisti le prime stime del 2010 sulle presenze turistiche in Toscana: ad anticiparle e' la Regione, che ipotizza un ritorno ai valori pre-crisi mondiale del 2007. La crescita nell'ultimo anno, secondo le elaborazioni dell'Ufficio di Statistica della Regione Toscana su dati Istat, e' stata del 1,6%, pari a circa 800.000 presenze. I dati sono stati presentati dall'assessore regionale al Turismo e commercio Cristina Scaletti alla Bit 2011 di Milano. "La ripresa del 2010 - ha detto Scaletti - deve ascriversi essenzialmente alla crescita (+5,9%) dei turisti stranieri. La presenza straniera e' storicamente molto rilevante per la Toscana, rappresentando circa il 48% di tutte le presenze. Spicca il dato degli Stati Uniti che, grazie a Firenze ed alle altre citta' d'arte della regione, vedono crescere i flussi e ritornare ai livelli dell'anno 2007 confermandosi uno dei primi mercati esteri di riferimento per il nostro territorio". Bon (RADIOCOR)

mercoledì 23 febbraio 2011

I turisti indiani scelgono la Toscana

Il flusso dei visitatori indiani verso la Toscana è in decisa crescita. Da gennaio a giugno 2010, le percentuali che sono state dichiarate dall’ente di promozione del turismo, nel corso della Bit a Milano, parlano di un + 71,6 per cento. Anche se i dati sono provvisori e non comprendono l’intero anno, si tratta di numeri importanti, che testimoniano l’interesse di alcuni fra turisti benestanti dell’Estremo Oriente verso città come Siena, Firenze e Pisa e per i paesaggi naturali della regione. L’incoming dall’India è uno degli obiettivi di Toscana Promozione, agenzia regionale di promozione economica, che ha lavorato a progetti di comunicazione e educational tour mirati. I visitatori orientali sono molto apprezzati dagli operatori perché si muovono in gran parte tra aprile e giugno e ottobre e novembre: periodi destagionalizzati, strategici per lo sviluppo economico regionale. (23/02/11)
FONTE : www.toscanapromozione.it

domenica 20 febbraio 2011

Il turismo in Toscana ri-decolla dopo la crisi

La crisi c'è stata e fortunatamente sembra essersene andata restituendo alla Toscana lo stesso primato di meta turistica che aveva prima della crisi del 2007.

Come spiega una nota ufficiale della Regione, la crescita del settore è pari all'1,6%, con circa 800.000 presenze: un dato incoraggiante che riporta la nostra regione ai valori pre-crisi mondiale.
Secondo queste prime stime l'eccellente risultato toscano non ha invece riscontro a livello nazionale.

L'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti ha dichiarato: “Nel 2009 il mantenimento delle presenze turistiche era da addebitarsi alla tenuta delle presenze italiane la ripresa del 2010 deve ascriversi essenzialmente alla crescita (+5,9%) dei turisti stra nieri. La presenza straniera è storicamente molto rilevante per la Toscana rappresentando circa il 48% di tutte le presenze. Fra le nazionalità spicca il dato degli Stati Uniti che, grazie a Firenze ed alle altre città d’arte della regione, vedono crescere i flussi e ritornare ai livelli dell’anno 2007 confermandosi uno dei primi mercati esteri di riferimento per il nostro territorio”.

Quanto alle mete estere, sono interessanti i risultati dei flussi turistici provenienti dai Paesi BRIC (Brasile, India, Russia e Cina), in cui aumentano notevolmente le presenze; in recupero nel 2010 anche il mercato giapponese e bene anche alcuni mercati europei, come quelli relativi a Francia, Germania, Spagna, Gran Bretagna e l’Olanda.

Come spiega una nota ufficiale, "tra le principali risorse turistiche, tirano il turismo d’arte (+6,3%) e il termale (+5,0%), positivo il turismo rurale (+1,7%) mentre in difficoltà risulta il balneare (-2,8%) e la montagna (-6,5%). Su questi ultimi dati influisce sicuramente il calo delle presenze italiane (-2,2%) che sono largamente predominanti in questi prodotti turistici. La crescita maggiore si registra nel settore alberghiero (+3,3%), in particolar modo nelle strutture alberghiere a 4 e 5 stelle (che rappresentano orma il 39/40% dei pernottamenti del settore alberghiero); positiva anche la perfomance degli hotel a 3 stelle (rappresentano oltre il 50% dei pernottamenti alberghieri), fra la stabilità o leggermente negativi invece i risultati degli alberghi a 2 ed 1 stella (che oramai rappresentano il 10% del movimento turistico alberghiero). Il settore extralberghiero registra complessivamente una sostanziale stabilità con i dati 2009 (complessivamente il -0,3%)".

Redazione Web Prontoconsumatore - Redattore AM

venerdì 18 febbraio 2011

Cosa vogliono i consumatori dai siti turistici?

Il 53% dei consumatori del Regno Unito ricerca e prenota online le vacanze, anche se molti dichiarano di essere scoraggiati dai prezzi poco chiari. Questo rivela uno studio commissionato da Econsultancy.

L’indagine, svolta da Toluna su un campione di 2.004 consumatori britannici, ha rilevato che il 29% degli intervistati ha difficoltà nel trovare siti turistici facili da usare, e che la scarsa chiarezza nel riportare il prezzo è il principale motivo che li spinge a non portare a termine la prenotazione.


Ricerca e prenotazione delle vacanze
■Il 53% degli intervistati ricerca e prenota le vacanze online
■Il 30% ricerca online ma prenota offline
■Il 15% ricerca e prenota offline
■Il 4% effettua la ricerca offline per poi prenotare online
In altre parole, quasi l’85% delle prenotazioni di viaggio coinvolgono il web, che assume sempre più importanza nella scelta delle vacanze.

Per molte persone la vacanza rappresenta la spesa più considerevole dell’anno, quindi è comprensibile che prima di prendere una decisione vengano valutate molte possibilità.

Mentre soltanto il 10% degli intervistati impiega meno di un giorno per portare a termine la ricerca e prenotare, la maggior parte (64%) impiega oltre 2 settimane. Il 26% ricerca e decide in meno di una settimana.

I siti web di viaggio devono tener conto di questi dati. Gli utenti impiegano mediamente molto tempo per scegliere e decidere. Il miglior approccio per un sito è quello di comunicare all’ utente il fatto di potervi trovare tutto ciò di cui ha bisogno, senza doversi guardare troppo intorno.

Oltre ad essere semplice ed intuitivo nell’utilizzo, offrire prezzi competitivi, recensioni e completezza nelle informazioni, un buon sito deve ridurre le possibilità che un utente, una volta effettuato l’accesso, esca per andare a cercare ulteriori informazioni altrove.

Quali risorse utilizzano gli utenti per la ricerca?
■Il 53% fa ricorso a siti di agenzie di viaggio
■Il 49% si affida a Google o ad altri motori di ricerca
■Il 42% utilizza motori di ricerca per voli o per hotel
■Il 40% è influenzato dalle raccomandazioni di amici e familiari
■Il 39% consulta TripAdvisor e ne tiene conto nella scelta
■Il 10% utilizza Facebook e altri social media per la ricerca
Quali caratteristiche del sito sono di maggiore aiuto nella scelta?
Quasi il 59% degli intervistati ha dichiarato di essere molto aiutato nella scelta dalle fotografie della struttura, mentre il 25% vorrebbe che fossero inseriti anche dei video. Ovviamente i video devono essere caricati in formati il più possibile fruibili. Non c’è cosa peggiore che cliccare per vedere il video di una struttura a cui si è interessati e rendersi conto che il filmato non è compatibile con il nostro dispositivo o sistema operativo.

Le recensioni rappresentano una risorsa utilizzata dal 58% degli intervistati, molti dei quali vanno a cercarle su TripAdvisor. Quindi perchè non incorporarne almeno alcune direttamente al sito?

Perché gli utenti abbandonano il processo di prenotazione online?
Prezzi non chiari e costi occulti: queste le ragioni di abbandono per il 64% degli intervistati. Per il 19% è la mancanza di informazioni, mentre per 9% il bisogno di maggiore assistenza durante il processo di prenotazione. L’8% parla, più genericamente, di difficoltà nella ricerca.

Quello del prezzo non chiaro è un problema non di poco conto, in quanto molti possono essere i costi aggiuntivi da applicare al volo o al soggiorno in hotel: assicurazioni di viaggio, tee, tasse, gabelle.

Le informazioni sul sito devono essere il più possibile chiare e attente alle esigenze dell’utente, mettendolo nella condizione di scegliere da solo di quali servizi aggiuntivi usufruire e a quali costi andrà incontro. Ad esempio inserire il costo totale, con la lista prezzi dei singoli servizi aggiuntivi da selezionare o deselezionare a propria scelta.

giovedì 17 febbraio 2011

Turismo enogastronomico in crescita In Italia vale 5 miliardi

Nel Belpaese il turismo del gusto raddoppia e si conferma vero motore della vacanza made in Italy. La vacanza all’insegna dei piatti e dei sapori regionali è l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale con il raddoppio dei viaggi nel corso del 2010

Il turismo enogastronomico vale cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l'unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale con il raddoppio dei viaggi nel corso del 2010.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’ apertura della Bit 2011, Borsa internazionale del turismo. Secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati dell'Osservatorio nazionale del turismo sono raddoppiati gli italiani che hanno fatto le vacanze in Italia per motivi enogastronomici nel 2010 con circa 2,7 milioni di viaggi svolti pari al 4,2 per cento.

L'Italia è l’unico paese al mondo che può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 221 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt).

Molti di questi prodotti possono essere gustati in uno dei 19.019 agriturismi censiti in Italia dall’Istat ma anche acquistati nei 705 mercati degli agricoltori di Campagna Amica presenti su tutto il territorio nazionale dove si trovano percorsi enogastronomici, città del gusto, fiere e sagre territoriali che sostengono il settore.

martedì 15 febbraio 2011

Forte dei Marmi, la spiaggia che non conosce crisi

Una tra le spiagge più famose del mondo, che ha resistito alla crisi e che ogni anno è meta di turisti provenienti da tutto il mondo. Forte dei Marmi in Versilia si conferma una delle mete turistiche capace di esercitare un fascino senza tempo.

Lo dimostra il continuo investimento in strutture alberghiere e hotel, specialmente di lusso, che a carissimo prezzo si moltiplicano su questo tratto di spiaggia della Toscana. Qui tra Spa dedicate al benessere e un lungomare che è diventato simbolo del glamour internazionale sorgono alcuni degli stabilimenti balneari più chic dovce un posto sotto l’ombrellone può arrivare a costare fino a 80 euro.

Ciò nonostante la capillare ed efficiente rete alberghiera di Forte dei Marmi riesce comunque ad essere competitiva con un buon numero di hotel, in media tre stelle, capaci di accontentare tutte le tasche. Lo splendido litorale è costituito da 5 chilometri di sabbia dorata, che si bagna in acque cristalline.

La vicinanze delle suggestive Alpi Apuane garantisce una brezza rinfrescante anche a chi si reca in spiaggia nelle ore più calde garantendo una vacanza all’insegna del relax. Per chi invece desidera cercare riparo durante le ore più assolate si consiglia un giro nel centro storico della località costruito dai romani dove si possono ammirare Il Fortino, che è il simbolo della cittadina, il quartiere Roma Imperiale e la Chiesa di Sant'Ermete. Non resta che prenotare per tempo il proprio hotel perché a Forte dei marmi l’estate è rigorosamente sold out.

Prezzi Hotel in aumento in Europa ma la Toscana è ancora in bassa stagione

A Febbraio un pernottamento in doppia in un Hotel Europeo costa in media 107€, il 3% in più rispetto allo scorso anno. La Toscana perde invece il 16% di listino Hotel, guidata da Firenze (88€, -22%), che si classifica come la destinazione turistica italiana più economica, assieme a Napoli (81€); mentre Milano guadagna un 9% in più del valore di listino rispetto a Gennaio. In ripresa anche alcune destinazioni inglesi come Londra che ritorna ad essere una delle destinazioni Europee più care con 161€ per doppia a notte (+14%). Questo quanto rilevato dal monitoraggio mensile tHPI (trivago hotel price index) del portale di confronto prezzi hotel www.trivago.it

I prezzi degli Hotel in Europa salgono a Febbraio fino a 107€, con un aumento del 2% rispetto al mese precedente (105€). L’Italia, in linea con l’indice Europeo, costa il 3% in meno rispetto a Gennaio (106€): in forte calo tariffario questo Febbraio alcune destinazioni business e leisure Italiane, come Rimini (82€) e Firenze (88€), che costano di media il 22% in meno rispetto a Gennaio. Ma Febbraio è comunque un mese di bassa stagione per il capoluogo Toscano: sempre a Febbraio 2010, Firenze costava 89€. Ma è la Germania e l’Inghilterra che registrano i primi picchi stagionali dei prezzi di pernottamento, con Norimberga, dove si è concluso da poco lo Spielwarenmesse, la 1ma fiera internazionale del Giocattolo Europea: con 136€ per doppia a notte, la città bavarese costa il 51% in più rispetto a Gennaio. Dormire in un albergo a Edinburgo costa invece in media 126€ (+20%), Birmingham 97€ (+14%) e Manchester 106€ (+9%). Nella irlandese Dublino, dove si svolge il festival internazionale del Cinema Jameson Dublin, un pernottamento costa di media il 13% in più rispetto allo scorso mese (99€). A Milano, dove è in corso la Borsa Internazionale del Turismo Bit, i prezzi salgono del 9% assestandosi a 149€ per doppia a notte.
Apre il Carnevale a Venezia, +8% prezzi Hotel
Con 106 Euro per doppia, l’indice dei prezzi hotel in Italia si trova in linea con l’indice Europeo (107€). Oltre alle già citate Firenze e Rimini che perdono il 22% di listino rispetto al mese scorso, calano lievemente i prezzi a Roma (103€, -5%), Napoli (81€, -7%), Palermo (86€, -9%) e a Bari (107€, -6% ). Venezia si prepara invece al Carnevale con il lancio d’apertura “della Colombina” di domenica 27 Febbraio e costa per doppia a notte 130€: il +6% in più rispetto a Gennaio e l’8% rispetto a Febbraio 2010, quando era già in corso il Carnevale. Tra le mete secondarie del Carnevale italiane più ricercate, si classifica anche Viareggio dove una doppia a notte costa 116€ con il +13% d’aumento del listino prezzi.

Ginevra e Olso le più care, Budapest e l’Est le più convenienti
Ginevra, Oslo e Stoccolma sono le destinazioni più care di questo Febbraio. Se Ginevra costa 229€ a notte per doppia, con un rincaro dell‘8% in più rispetto al mese precedente, Oslo costa invece 176€ (+15%) e Stoccolma 162€ per due (+10%). Londra riprende quota con 161€ per doppia a notte e +3% e registra nel corso dei prossimi mesi progressivi rincari, in vista dell’evento clou dell’anno con il matrimonio reale di Kate & Williams il prossimo 29 aprile, durante il quale il pernottamento é calcolato attorno a 229€ per due persone a notte.
Tra le più economiche del periodo: Budapest (61€, -6%), Cracovia (62€, -2%) e Praga (68€, -21%). I costi di pernottamento nelle spagnole Siviglia (77€, -1%) e Granada (69€) restano al di sotto della media Europea (107€); mentre il momento risulta particolarmente favorevole per visitare l’Austria: a Vienna il prezzo medio a camera è di 103€ (-6%), mentre a Salisburgo 99€ (-15%).

sabato 5 febbraio 2011

Recensioni online: quanto influenzano realmente la scelta?

Proprio mentre il guest rating si avvia a diventare criterio determinante per la classificazione degli hotel, viene pubblicato un interessante studio sulla credibilità delle recensioni online, condotto dal sito Elliott.org e da Consumer Traveler, in collaborazione con la Consumer Travel Alliance di Washington.

L’argomento rappresenta da tempo uno dei temi più scottanti in ambito turistico. Fiumi d’inchiostro sono stati versati su quella che viene considerata la “bestia nera” degli albergatori, croce e delizia della brand reputation. Una cosa però è stata spesso trascurata: la posizione reale dell’utente. Qual è l’atteggiamento del lettore rispetto ad una recensione? Come è cambiato il suo approccio? Quanto è influenzabile? E, soprattutto, crede a tutto ciò che legge?


Lo studio, che ha preso in esame le opinioni di 700 intervistati, mette in luce una realtà troppo spesso sottovalutata: i viaggiatori non credono a tutto quello che leggono. Tutt’altro.



Interrogati sull’affidabilità delle recensioni postate sul web dai clienti di hotel, oltre 8 su 10 le hanno definite “sufficientemente affidabili”. Mentre molte recensioni sono considerate veritiere, su alcune è evidente la manipolazione da parte del proprietario.

Un uguale numero di viaggiatori ha definito il sistema di recensione sul web “molto affidabile” e “per niente affidabile”.

“Io uso i siti come TripAdvisor per avere un’idea generale - sostiene Nathan Kam, consulente di comunicazione che lavora nel settore del turismo - ma non la considero una fonte di informazioni esaustiva. Prendo quello che trovo lì e lo integro con la mia le altre reti sociali (amici su Facebook, followers su Twitter) per vedere cosa hanno da dire. Sembra un gran lavoro, ma vale la pena impiegare un po’ di tempo per non rischiare di incorrere in brutte sorprese al momento del check-in.”
Quanto detto da Kam rispecchia la maggior parte delle opinioni espresse dai partecipanti al sondaggio.

Alcuni intervistati hanno dichiarato di utilizzare le recensioni online a scopo di ricerca, ma che queste, da sole, non giustificano la scelta di una determinata struttura.

“Io di solito uso i commenti degli ospiti solo per verificare le informazioni aggiuntive, in particolare per alberghi internazionali - dice Tom Logue, consulente di marketing - se c’è una navetta per l’aeroporto, un ristorante raggiungibile a piedi, wireless nelle camere e cose del genere”
Se Logue legge nei commenti che la navetta funziona solo ogni 30 minuti, è sicuro che la navetta esista realmente e non sia solo una voce inserita nel sito ufficiale tanto per allungare la lista dei servizi. ”

In presenza di recensioni negative, l’intervento diretto dell’ hotel è fondamentale. Se vengono rilevate recensioni negative, molti clienti aspettano di leggere la risposta dello staff e decidono anche in base ad essa. Se non leggono alcuna risposta, depennano l’hotel dalla lista. La risposta deve pertanto essere il più possibile accurata. Se qualcuno critica la vostra struttura, ad esempio lamentando un disservizio, scusatevi, fatene tesoro e indicate le “contromisure” adottate per evitare che ciò si ripeta. Cercate di essere convincenti, perchè il tono utilizzato può incidere sulle prenotazioni.

Altri utenti invece non si preoccupano neanche di leggere tutte le recensioni, concentrandosi invece sul rating attribuito alla struttura dagli utenti e prestando particolare attenzione alla coerenza dei giudizi, scartando quelle strutture con recensioni troppo discordanti fra loro.

La recensione online rappresenta dunque una risorsa importantissima per tutti coloro che cerchino informazioni su determinati hotel o conferme alle proprie indicazioni di prenotazione, ma non è mai l’unico fattore a determinare la scelta.

Sempre più critico e attento, l’utente basa le sue decisioni integrando vari parametri, tra i quali acquista sempre più rilevanza, più che la singola recensione in sè, l’insieme dei giudizi (positivi e negativi) e le eventuali risposte date dall’hotel.

FONTE: http://www.bookingblog.com

mercoledì 2 febbraio 2011

Turismo 2010: ancora un anno negativo. In calo anche l’agriturismo

Il turismo italiano, che contribuisce per il 9,5% al PIL nazionale, continua a perdere colpi senza che si avvertano – secondo Agriturist (Confagricoltura) – segnali di concreta reazione. Lo confermano i dati dell’Osservatorio Nazionale per il Turismo (ONT) e dalla Banca d’Italia: la flessione del 2010, rispetto al 2009 (che già era stato un anno “nero”), è dell’1,2%, con gli alberghi a -0,8% e l’extralberghiero a -1,7%.
Per l’agriturismo il calo di presenze è stimato dall’ONT a -2,1%. Considerando la crescita dell’offerta di settore, valutata da Agriturist al 2,8% nel 2010, e i prezzi fermi a fronte di costi crescenti almeno del 3%, il taglio dei redditi aziendali è vicino all’8%.
A metà anno, sembrava delinearsi una consistente ripresa della domanda dall’estero. I dati della Banca d’Italia relativi al periodo gennaio-ottobre 2010 dicono l’esatto contrario: la spesa dei turisti stranieri in Italia è diminuita del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2009. Le stime dell’ONT sull’andamento di novembre e dicembre fanno ritenere che questo dato possa ulteriormente peggiorare con riferimento all’intero 2010.
I riflessi della crisi turistica sull’occupazione sono ormai allarmanti: secondo Federalberghi, nel 2010, i licenziamenti di lavoratori a tempo indeterminato del settore alberghiero, sono arrivati al 3,6%, interessando circa cinquemila addetti. Si può stimare che nell’intero comparto turistico, tenuto conto dell’indotto, siano stati oltre 20 mila i posti di lavoro perduti. L’agriturismo può contare su una maggiore flessibilità legata al forte impegno di lavoro familiare; ma gli effetti della crisi sull’occupazione si fanno sentire, soprattutto per quanto riguarda le aziende che offrono ristorazione, con una riduzione delle ore retribuite, a parere di Agriturist, del 10%.
“Non è possibile proseguire con una gestione approssimativa e spontaneistica del turismo italiano, – sostiene il presidente dell’associazione agrituristica di Confagricoltura, Vittoria Brancaccio – soprattutto per quanto riguarda le strutture ricettive extra alberghiere (e quindi anche l’agriturismo) che, seppur con offerte frammentate, rappresentano oltre la metà dei posti letto, mentre raccolgono solo il 33% delle presenze. L’extralberghiero, per la dimensione ricettiva generalmente modesta (21 posti letto per azienda contro i 65 degli alberghi), è poco idoneo al ricevimento di gruppi organizzati: deve dunque essere sostenuto con una vigorosa politica d’immagine della “destinazione Italia” e da una efficace attività di formazione degli operatori soprattutto nell’uso di strumenti promozionali individuali, come internet”.
“Occorre poi prendere atto che il turismo italiano è sempre meno competitivo sui mercati internazionali, a causa di prezzi più elevati soprattutto rispetto alle mete emergenti, africane e asiatiche. E’ quindi indispensabile una più efficace politica di promozione dell’Italia, capace di intercettare quote rilevanti di turisti disposti a spendere – continua il presidente di Agriturist – e si deve anche favorire il contenimento dei prezzi, introducendo subito una riduzione dell’IVA sui servizi turistici, invece di penalizzare le imprese introducendo la tassa di soggiorno”.
Agriturist dedicherà a questi temi una approfondita riflessione, nel corso del convegno “L’agriturismo nel sistema agricolo e turistico italiano” in programma a Grosseto il prossimo 9 febbraio nell’ambito del IX Forum Nazionale dell’Agriturismo.

FONTE: http://www.conipiediperterra.com