venerdì 8 aprile 2011

Siena, Palio escluso dall’Unesco: delusione

Fioriscono le polemiche per l'esclusione della storica manifestazione dalla lista dei beni immateriali
Unesco o no, il Palio c'é da quattro secoli e avrà vita lunga. L'esclusione dalla lista dei potenziali 'beni immateriali' dell'organismo internazionale, a causa dell'uso di cavalli nella festa, non sembra turbare Siena.

"Ci dispiace non far parte della lista per l'Unesco ma non è una questione essenziale. Il Palio di Siena c'é da 400 anni e non è che se non compare in quell'elenco gli manchi qualcosa o rischi chissà che. La corsa in piazza del Campo ci sarà lo stesso", dice il rettore del Magistrato delle Contrade, massimo organo di governo della manifestazione storica senese, Marco Lonzi, commenta l'esclusione del Palio dai beni culturali immateriali riconosciuti dall'Unesco.

Fuori dalla lista dell'Italia c'é un altro gioco storico della Toscana, la Giostra del Saracino di Arezzo dove i cavalieri delle contrade devono centrare il 'buratto', manichino di soldato saraceno. Qui i cavalli non c'entrano. Troppo politicamente scorretta, ha giudicato la commissione ministeriale: la giostra potrebbe offendere l'Islam e i suoi credenti. Così, prudenzialmente, Arezzo non ha passato la selezione e alla sede di Parigi dell'Unesco non se ne parlerà.

A Siena la decisione ministeriale fa discutere: "Ci lascia molto perplessi - spiega Lonzi - perché è dettata da una visione chiaramente estremizzata del problema cioé da una presunta ingerenza dell'uomo sulla vita dell'animale; un'impostazione che ci sembra fuori dal giusto equilibrio per affrontare una discussione. Il modo in cui sono trattati i cavalli a Siena è esemplare a livello internazionale come sa chi visita le nostre strutture". Lonzi, interpretando i sentimenti delle contrade, ha anche fatto rilevare che "in 400 anni il Palio si è imposto all'attenzione del mondo per la peculiarità della sua festa" mentre invece la lista per l'Unesco "radunerà un gruppone multidisciplinare di entità, compresa l'arte di fare la pizza, dove non si va per settori specifici. In queste condizioni Rientrarci non è poi così essenziale".

Di "processo scorretto e antidemocratico al Palio" ha invece parlato l'antropologo Alessandro Falassi, storico della corsa di cavalli in piazza: "Se c'é una festa in Italia che meritava il riconoscimento dell'Unesco perché la più complessa, radicata, significativa, autentica e di maggior blasone storico, è il Palio". "Definisco scorretta la decisione di escludere il Palio - ha proseguito Falassi - perché il Comune aveva avuto assicurazione che sarebbe stata seguita una certa procedura. Sapevo che ci doveva essere un contradditorio con la città, invece si apprende dai giornali l'esclusione". Plaude al ministro del turismo Maria Vittoria Brambilla la Lav. "L'onta di cavalli morti e feriti - ha commentato il presidente Gianluca Felicetti - non permette al Palio di essere simbolo positivo per l'Italia; la bocciatura per il riconoscimento nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Unesco è un secco e autorevole 'No'".

FAVOREVOLI ALL’ESCLUSIONE

"L'esclusione del Palio di Siena dalla lista delle candidature proposte dall'Italia come Patrimonio immateriale dell'Unesco è un atto dovuto, alla luce dell'evidente e innegabile giudizio controverso che questa manifestazione suscita nell'opinione pubblica". Lo afferma Gabriella Giammanco, deputata del Pdl e componente del comitato ministeriale per un'Italia 'animal friendly'". "Non possiamo ignorare la spaccatura di pensiero che si è creata attorno al Palio di Siena - prosegue - a causa degli svariati incidenti in cui sono rimasti uccisi cavalli che concorrevano in questo genere di eventi. Per questa ragione il nostro comitato di parlamentari, promosso dal ministro Brambilla e supportato dalla sua collaborazione, sta lavorando in direzione di una maggiore regolamentazione dei palii e di tutte le manifestazioni popolari che fanno ricorso ad animali". "Servono regole certe e chiare - conclude - per garantire la tutela del benessere degli animali in modo che tali manifestazioni possano essere accettate da tutti gli italiani contribuendo davvero alla valorizzazione delle identità culturali locali".

Molto positiva la decisione dei ministri competenti di escludere il Palio di Siena fra i siti italiani da candidare all'Unesco come patrimonio dell'umanità. "Ne è convinta Fiorella Ceccacci Rubino, portavoce del Gruppo Parlamentare Diritti degli Animali Popolo della Libertà, che si dice d'accordo con il ministro del turismo Brambilla sulla necessità di una "regolamentazione della manifestazione che salvi gli interessi di tutti, della cittadinanza, delle contrade in gioco e dei cavalli". Il Palio di Siena, sottolinea la parlamentare pdl, "pur rappresentando una tradizione culturale remota, dal grande richiamo internazionale, si è caratterizzata per vicende ancora non del tutto chiarite in merito al doping praticato sui cavalli per spingerli, nella accesa competizione fra contrade per l'aggiudicazione del titolo, a corse estreme. Molte delle quali, per questa ragione, hanno avuto esiti cruenti". I dati, fa notare Ceccacci Rubino, "parlano di una cinquantina di cavalli deceduti negli ultimi 30 anni, da quando esistono rilevazioni di questo tipo, facendo quindi montare con gli anni numerose proteste specialmente da parte del mondo animalista". Da qui la necessità, "di non disperdere questa tradizione storica salvaguardando però il benessere di questi animali che rappresentano, oltre al suggestivo centro storico di Siena che é già patrimonio Unesco, la vera attrazione del Palio".

"Giusto estromettere il Palio di Siena dalla lista per entrare a far parte del patrimonio dell'Unesco almeno fin quando non verrà dotata di regole certe per garantite la sicurezza dei cavalli". Lo dice Paola Frassinetti (Pdl), vicepresidente della Commissione Cultura e Sport della Camera e componente del comitato Italia Animal Friendly, che plaude al risultato ottenuto dal ministro Brambilla sul Palio di Siena. "A breve un disegno di legge stabilirà i limiti e le regole di tali gare - sottolinea Frassinetti- solo allora, una volta messi in sicurezza gli animali, il Palio potrà essere candidato all'onorificenza dell'Unesco e catalogato come tradizione da conservare"

L'assenza del Palio di Siena dalla lista degli eventi presentati dall'Italia per il riconoscimento di "patrimonio dell'umanità" "trova, al di là dell'ovvio disappunto della città di Siena, due argomentazioni pacate che giustificano tale scelta". E' quanto sostiene l'Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, Enpa. "La prima riguarda l'assenza di totale condivisione da parte dei cittadini italiani,- sostiene l'ente - condivisione che invece è sempre stata alla base delle scelte finora effettuate. La seconda, che dalla prima direttamente deriva, è relativa al rischio che le manifestazioni con uso di animali producano, come ampiamente in passato, morti o ferimenti gravi. Anche se va riconosciuto che il Palio di Siena ha tentato nel tempo un adeguamento a normative di tutela, tuttavia è proprio la categoria 'eventi con uso di animali' che, non condivisa in sé, potrebbe rischiare di aprire le porte a situazioni ben più cruente e deprecabili quali, ad esempio, la corrida spagnola".

CONTRARI ALL’ESCLUSIONE

"Il valore, l'unicità e l'immortalità del Palio di Siena vinceranno sulla transitorietà del peggior ministro del turismo nella storia della Repubblica che, tradendo il suo mandato, offende e diffama la nostra festa, una delle manifestazioni popolari, storiche e culturali più rappresentative d'Italia". Così in una nota Franco Ceccuzzi, deputato del Pd e candidato a sindaco di Siena per il centrosinistra, è intervenuto oggi alla Camera sull'esclusione della festa senese dalla lista dei candidati a patrimonio dell'Unesco. Ceccuzzi ha voluto "per stigmatizzare le farneticanti affermazioni del ministro Brambilla che ha sostenuto che il Palio non è un simbolo nazionale". "Il ministro Brambilla - ha aggiunto Ceccuzzi - dovrebbe avere a cuore la valorizzazione ed il rispetto di ciascuna manifestazione italiana. Le sue dichiarazioni continuano a danneggiare il Paese e la nostra città attraverso una sistematica attività di disinformazione. Dichiarazioni minoritarie in contrasto con le parole di netto apprezzamento nei confronti del Palio espresse dal ministro per i Beni culturali Galan e dal sottosegretario Francesco Giro". Ceccuzzi ha concluso affermando che "il lavoro e l'istruttoria presentate dal Comune, il parere positivo del ministero ai Beni culturali sono punti sui quali far leva per ripresentare con forza la candidatura del Palio di Siena all'Unesco anche il prossimo anno".

"Palio di Siena escluso dalla candidatura per l'Unesco? Colpa delle interferenze politiche". Questo il commento della Lega Nord Toscana sull'assenza della storica corsa di cavalli senese dalla lista di beni culturali immateriali che l'Italia proporrà all'Unesco per il loro riconoscimento. "Ci auguriamo che in futuro ognuno si occupi delle proprie competenze e non si improvvisi in neo contradaiolo e con paventate conoscenze del Palio - scrivono i leghisti in una nota -. Ci auspichiamo altrettanto che il ministro al Turismo, Michela Brambilla, rivolga la sua attenzione su ben altro e non più sul Palio di Siena". "La Lega Nord di Siena è amareggiata per l'esclusione" ma ciò "succede - fanno sapere i leghisti - quando la politica si occupa e strumentalizza questioni che non la riguardano. Ringraziamo comunque la deputata della Lega Nord, Paola Goisis, che si è interessata alla questione presentando un'interrogazione".

"Come senese sono rammaricato per la mancata nomina del Palio tra i beni tutelati dall'Unesco. Questa é la manifestazione più antica e tradizionale della città ed ha un respiro internazionale. D'altra parte è anche vero che il novero delle manifestazioni escluse è ampio, come è naturale in questi casi, tanto più in un paese come l'Italia che è ricco di storia, cultura e tradizioni". Lo ha detto l'ex pilota di Formula 1 ed imprenditore Alessandro Nannini, candidato sindaco a Siena per il centrodestra, a proposito dell'esclusione del Palio dalla lista dei beni culturali da proporre all'Unesco. "Ciò non toglie comunque - ha aggiunto Nannini - che la stessa candidatura possa essere riproposta il prossimo anno, perciò mantengo la speranza che prima o poi il Palio possa rientrare nel patrimonio immateriale culturale tutelato dall'Unesco".

Rammarico per aver saputo dai giornali dell'esclusione del Palio dal 'catalogo' Unesco dei beni immateriali, ma il Comune di Siena ci riproverà tra un anno. In una lunga nota l'amministrazione comunale di Siena ripercorre tutte le tappe che hanno portato alla candidatura "regolarmente presentata dall'amministrazione comunale con l'appoggio e la necessaria sottoscrizione del Ministero per i Beni Culturali in maniera definitiva il 3 marzo 2011". "L'Unesco - spiega il sindaco di Siena Maurizio Cenni - ha recepito il materiale e fino ai colloqui di pochi giorni fa è stato comunicato agli uffici del Comune che tutto era a posto. Il Comune prende atto della decisione presa dal Ministero per i Beni Culturali di differire di un anno la presentazione della domanda a causa del mancato assenso formale di alcune amministrazioni presenti nel gruppo di lavoro interministeriale", ma "resta il rammarico di dover apprendere dai giornali e non dalle istituzioni dello Stato l'improvvisa decisione e le sue motivazioni, che sembrano ancora una volta frutto di pregiudizi verso la Festa senese e non di un'attenta analisi e di valutazioni oggettive". Per questo "si spiega la decisione di sospendere la candidatura del Palio per un anno. Una sospensione su cui - conclude Cenni - ha pesato certamente la poca voglia di conoscere ed entrare nel merito della questione del ministro Brambilla".

FONTE : http://www.intoscana.it

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