domenica 8 maggio 2011

Livorno. La Toscana che sorprende

"Se fossi un livornese, di quelli veri che dicono "deh" e parlano a mano aperta, muovendo le dita, come per far vedere che nelle loro parole non c'è imbroglio, vorrei star di casa in qualche Scalo della Venezia...Che bella vita sarebbe, che vita semplice e felice". Di tutti i "maledetti toscani" descritti da Curzio Malaparte, i livornesi sono i più veraci e meno snob, gente di mare che alla puzza sotto al naso di fiorentini e senesi contrappone quella acre, più vera, che sale dal porto. E lo fa con orgoglio. Il fascino della più giovane delle città toscane sta tutto qui, in quel suo cuore rosso e instancabile, talmente vivo da aver ispirato alcuni tra i migliori prodotti artistici italiani degli ultimi anni, dai film di Paolo Virzì alle canzoni di Bobo Rondelli ai libri di Silvia Avallone, talmente combattivo da aver ricevuto, nel 1906, la medaglia d'oro come "Benemerita del Risorgimento nazionale".

Ma ridurre Livorno a una cittadina di mare dove, a dispetto dei tempi, sopravvivono comunisti, proverbi coloriti, "deh" e cacciucco, è un errore enorme. Per capirlo basta prendere un gelato nell'elegantissima Terrazza Mascagni, una scacchiera di 8700 metri quadrati che si affaccia sul mare (uno più puliti della Toscana, soprattutto dalle parti di Calafuria) con una balaustra di 4100 colonnine. Uno spettacolo per gli occhi che al tramonto fa venir voglia di trasferirsi in terra labronica, idea che si rafforza poco dopo, entrando in una delle trattorie che cucinano il pesce divinamente e a prezzi abbordabili (la diatriba su chi faccia il cacciucco migliore è aperta: c'è chi dice Da Galileo e chi al Sottomarino, ma si mangia bene un po' dappertutto) e che trova conferma definitiva di fronte al bancone del Bar Civili, in via della Vigna, dove tra gagliardetti di squadre di calcio e livornesi che giocano a carte si serve il miglior "ponce" della città.


Ma la parte più affascinante, più storica di Livorno, si trova naturalmente sul mare, in quello che i livornesi chiamano il "quartiere Venezia", o "Venezia Nuova", per via dei canali che lo attraversano, l'unico ad aver salvato i propri gioielli storici e architettonici dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. E' questo il vero centro storico della città, un quartiere che sembra un villaggio di pescatori, sapientemente valorizzato dall'amministrazione, che lo ha modernizzato senza fargli perdere un filo del suo fascino originario. Qui ogni estate la città si anima con Effetto Venezia, manifestazione che porta eventi culturali di ogni tipo, e sempre qui ha sede uno dei più importanti eventi enogastronomici d'Italia, Mare di Vino, che quest'anno dal 14 al 16 maggio porterà a Livorno gli chef migliori del Belpaese e vini cosiddetti "da tavola" ma pregiatissimi, il tutto liberamente degustabile per 10 euro. "La città sta diventando un punto di riferimento per il turismo enogastronomico di settore - spiega il sommelier Giovanni Raimondi, uno degli organizzatori - e l'inserimento nella location del quartiere Venezia fa parte di un programma di valorizzazione delle bellezze storiche e del patrimonio culturale che negli cinque ultimi anni ha dato i suoi frutti"
FONTE: Repubblica.it

Nessun commento:

Posta un commento