martedì 21 giugno 2011

trascinato dagli stranieri

Il turismo, vero motore della Toscana, cresce. Ma non ovunque e soprattutto non in egual misura. Rispetto allo scorso anno sono 105mila le presenze in più, circa 1,1%. Forte l’afflusso di stranieri +1,6% tre volte quelle degli italiani, fermi ad un +0,5%.
Il settore in maggiore aumento (+12,1% a giugno, +4,9% a luglio e agosto) è quello identificato come “altro interesse”, che comprende il turismo enogastronomico, il turismo sportivo, e altre forme di turismo di nicchia come quello legato a singoli eventi, come la Notte Bianca dell'aprile scorso.
La crescita è dovuta al notevole afflusso dei turisti provenienti dai Bric: Brasile, Russia, India e Cina. Il rapporto Irpet, da cui provengono i dati, sottolinea anche il decollo delle presenze di cittadini di lingua anglosassone: +20% di americani e +5,6% dal Regno Unito.

OPERATOR - Il mix di flussi riequilibrato verso gli arrivi esteri tende a far incrementare le presenze nelle città d'arte, che rimangono il prodotto turistico toscano più venduto dai tour operator internazionali: sono quindi cresciute le presenze a Firenze (+10,5%), Pisa (+5,8%), Lucca (+5,2%) e Siena (+3,1%). La riduzione delle presenze da regioni italiane popolose come Lombardia (-0,3%) ed Emilia-Romagna (-1,0%), oltre al calo delle presenze degli stessi turisti toscani (-2,7%), ha ripercussioni soprattutto nei territori della costa come Arcipelago Toscano (-0,6%), Versilia (-0,9%), Livorno (-2%), Grosseto (-3,7%) e Massa Carrara (-5,2%).

Tutto bene? Neanche per sogno. Il rapporto evidenzia sì un afflusso maggiore di turisti, che ha come tornaconto uno svuotamento delle strutture ricettive di più basso profilo. Infatti gli alberghi di alta qualità riescono ad intercettare le esigenze dei turisti mentre quelli più piccoli, di rango più basso, lavorano poco. Perché? La risposta è che le famiglie italiane con reddito medio –basso viaggiano poco, creando un effetto domino su chi ha poche stelle; se potesse rincuorare il fermo toscano è dell’-1,9% contro quello nazionale del -3,1%. Chissà quali saranno gli effetti della tassa di soggiorno in discussione in queste ore a Palazzo Vecchio.

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