martedì 11 ottobre 2011

Turismo, i cinesi scelgono l'Italia

Forse ce ne saremo accorti anche noi andando in giro per le città d'arte, di sicuro lo sanno i negozianti e i ristoratori che ora selezionano personale che parli cinese o russo. I nuovi turisti arrivano da lì. Durante il trimestre estivo, da luglio a settembre 2011, le imprese ricettive italiane hanno ospitato in media il 65,9% di clientela italiana ed il 34,1% di turisti stranieri. Rispetto al 32,8% dell’estate 2010, dunque, cresce l'incidenza dei viaggiatori internazionali.

I dati sulla presenza degli stranieri nelle strutture durante l’estate mostrano un aumento complessivo dei viaggiatori stranieri in Italia (+5,3 per cento) e della loro spesa (+3,7 per cento). La classifica dei Paesi di provenienza, indipendentemente dal loro apporto in valore assoluto, vede ai primi tre posti Cina (+ 86 per cento), Messico (+84,8) e Australia (38,3). Notevole l'aumento di turisti dal Brasile (+22,1), dalla Russia (+20,6) e dagli Stati Uniti (+14,3). Esulta il ministro del Turismo, Michela Brambilla, commentando questi risultati di quest'indagine dell’Osservatorio Nazionale del Turismo.

Secondo l'Ont c'è una tendenza alla crescita dei prodotti enogastronomico, fiumi/laghi, montagna, della natura e faunistico. Da segnalare, in particolare la performance estiva dei prodotti laghi e fiumi (+9,6% a luglio, +8,3% ad agosto) e del turismo naturale-faunistico ( +11% a luglio e +13% ad agosto). Risultano invece stabili i turisti nei settori balneare, città d'arte, turismo religioso, sportivo, congressuale, turismo del made in Italy, turismo dell'arte e dello spettacolo, turismo termale e del benessere.





Anche i russi affollano le città d'arte italiane.


Di diverso avviso l'Agriturist, associazione di Confagricoltura, secondo cui probabilmente le cifre definitive, non ancora disponibili, indicheranno anche una leggera riduzione della durata media dei soggiorni e quindi dei pernottamenti. Non solo: “la notevole crescita dei turisti provenienti da alcuni paesi emergenti come Brasile, India e Cina non compensa al momento la pesante diminuzione dei pernottamenti di tedeschi (-14%), inglesi (-11%) e olandesi (-25%) verificatasi fra il 2008 e il 2010, per complessivi 15,5 milioni di pernottamenti e il primo semestre 2011 conferma questa tendenza negativa”.

“Il governo si ricordi - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - che il turismo è la principale industria italiana. E che l'agricoltura, attraverso l'offerta enogastronomica e l'agriturismo, dà un contributo decisivo al successo della nostra proposta turistica. Turismo e agricoltura rappresentano una sinergia che contribuisce, compreso l'indotto, a quasi un quarto del PIL nazionale. Finora, per valorizzare queste risorse è stato fatto davvero poco, per non dire nulla”.

Che fare per attirare più turisti stranieri nel nostro Paese?
“Bisognerebbe finalmente rendere competitivo il sito internet ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, con testi di migliore qualità, traduzioni in più lingue e migliore visibilità sui motori di ricerca. Oggi, nella classifica dei siti turistici ufficiali degli Stati europei, il nostro è al 16° posto per numero di visite e addirittura al 27° posto per numero di lingue in cui è tradotto: posizioni davvero modeste per un leader del turismo mondiale come l'Italia” continua Brancaccio.

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