venerdì 24 febbraio 2012

Turismo Cinese: quanto è pronta l’Italia ad accogliere i visitatori con gli occhi a mandorla?

L’Ocse ha bocciato l’Italia in vari ambiti a seguito della ricerca “Oecd Italy tourism policiy review 2011″, un’analisi della gestione del Turismo in Italia commissionata due anni fa per valutare lo stato delle cose e capire come muoversi.
I risultati, presentati lo scorso mese in occasione del completamento della consegna dei diplomi del Mater in Tourism Management della Iulm, appaiono scontatissimi. Inutile continuare a sperare nella crescita del turismo dei Paesi BRIC se l’Italia non sarà pronta ad accoglierli con nuove infrastrutture e un nuovo approccio nella gestione, nella comunicazione e nella promozione del Paese.

Nello scorso articolo dedicato al Turismo in Italia, qualcuno ha commentato che tutti i provvedimenti auspicati dal Ministro Gnudi sono da considerarsi niente di più delle solite promesse di sempre, e che per ora restano solo parole.
È tempo però di intervenire concretamente: l’Ocse ha rilevato ovviamente problemi legati alla Governance, alle infrastrutture, con le strategie di promozione del Paese e persino con la redazione delle statistiche. C’è bisogno subito di una strategia a livello nazionale, di un’Enit riformata che prenda saldamente in mano le redini del Paese, mentre intanto le Regioni continuano a utilizzare nei modi più disparati i propri fondi senza una direzione univoca, che promuova il “brand Italia” al meglio, soprattutto all’estero.
Fare in modo che il Turismo rimanga uno dei pilastri del nostro PIL – ha affermato Gnudi qualche giorno fa – non sarà semplice perché ci sono alcune mancanze in Italia difficilmente colmabili nel breve termine:
  • Non ci sono tour operator nazionali
  • Non esistono grandi catene alberghiere italiane
  • Le nostre compagnie aeree coprono un numero di tratte ancora troppo esiguo
Non parliamo poi dei trasporti: dai treni agli autobus, in Italia non ci distinguiamo di certo per efficienza e puntualità.
Per uscire da questo impasse, in attesa che vengano presi dei provvedimenti concreti, non resta che puntare sull’arrivo di nuovi turisti dall’estero, e soprattutto dai Paesi emergenti.

Puntare alla Cina

Pare un controsenso appellarsi al turismo cinese mentre metà Penisola (o forse più) lamenta le difficoltà di integrazione con i tanti immigrati cinesi che si sono stabiliti dovunque.
Detto questo, l’Italia si candida a divenire una delle mete predilette dalla Cina: i turisti cinesi amano soprattutto il mare e l’arte, cose che qui da noi non mancano.
Secondo l’Osservatorio PricewaterhouseCoopers – Sole 24 Ore sul turismo in Italia, la spesa turistica della Cina in dieci anni andrà a costituire il 18,2% dei flussi internazionali.
Mentre infatti la spesa degli Italiani per i viaggi stagna – per la crisi economica e per la caduta libera delle condizioni lavorative che riduce sempre di più il loro potere d’acquisto – i turisti cinesi, amanti della cultura e disposti a spese pazze nei nostri outlet pieni di grandi firme, sono destinati a diventare i “turisti del futuro”.
Al momento però, dei 50 milioni di turisti che sbarcano in Europa dalla Cina, solo pochissimi vengono in vacanza da noi, quindi per l’Italia si tratta di un’offerta di mercato ancora tutta da inventare, di una sfida dalle tante potenzialità.
Ma come soddisfare i nuovi turisti cinesi e fare in modo di offrire un servizio all’altezza delle aspettative? Sempre secondo la ricerca PwC, è necessario soprattutto concentrarsi su 3 punti
  1. Conoscere la loro cultura: E’ importante sapere quali siano le preferenze dei turisti cinesi ma anche come offrire servizi in linea con il loro pensiero e il loro stile di vita. Ad esempio non amano bere molto, quindi meglio non puntare su pacchetti enogastronomici o degustazioni. Alcune scelte potrebbero rischiare di offenderli: ad esempio il bianco è il colore del lutto, il 4, il 44 e altri numeri con il 4 sono considerati sfortunatissimi. Hanno un’alta considerazione del rispetto e della moderazione, qualsiasi forma di sgarbo in pubblico è considerata intollerabile. Impariamo anche le loro abitudini: come gli Inglesi non possono vivere senza bollitore e bustine da tè, in Cina è usanza trovare in albergo lo spazzolino da denti, l’accappatoio e l’acqua calda, considerati servizi standard. Molti sono abituati a mangiare dolce, soprattutto a colazione.
  2. Comunicare e promuovere l’Italia anche in Cina: Spesso ai tour operator non interessa molto questo settore, quindi sarà importante riuscire a impostare una solida strategia di promozione, magari anche con il sostegno del Governo, rivolta direttamente a questi nuovi Paesi emergenti.
  3. Saper gestire l’arrivo in Italia: L’esigenza di nuove infrastrutture è ovvia, ma in mancanza di risorse, si deve poter contare almeno sulla professionalità e il servizio degli albergatori, sulla loro disponibilità a comunicare in lingua e a far sentire anche questi ospiti come a casa propria.

I competitor europei più flessibili e all’avanguardia

Resta da capire se l’Italia sia effettivamente in grado di reggere i nuovi flussi, con la paura che sia destinata a restare indietro rispetto alla Spagna e alle altre destinazioni europee come ha fatto in questi anni, con l’ulteriore minaccia dei viaggi di lusso a buon mercato possibili solo in Oriente, come Malesia e Thailandia.
In una intervista rilasciata lo scorso anno da Cristina Lambiase, responsabile dell’Osservatorio ENIT di Pechino a AGI China 24, emerge che al momento il nostro sistema fa acqua da ogni parte rispetto ai competitor europei.
Ad esempio, i Cinesi pianificano i viaggi soprattutto online, e il Portale nazionale ancora resta un binario morto: “Secondo una relazione della China Tourism Academy, il 52% dei cinesi ottiene informazioni sulle destinazioni da visitare tramite internet - dice la Lambiase – Noi siamo completamente sguarniti su questo fronte, e la cosa ha un impatto decisivo.”
In più i turisti cinesi sono tra quelli più propensi a spendere in beni di lusso, ma l’Italia non sembra pronta a sfruttare questo trend: “I partner cinesi dei tour operator italiani – spiega la Lambiase – non guadagnano niente sui pacchetti, incassano solo dalle commissioni sullo shopping. Ma gli outlet italiani non sono d’accordo nel concedere queste commissioni, e si trovano a dover combattere, per esempio, con i francesi Magazzini Lafayette che non solo le concedono, ma hanno un servizio tax free specifico per i cinesi e accettano anche la China Union Card, la carta di credito più diffusa in Cina”.
Che dire? Difficile sapere cosa aspettarsi visti i precedenti… sperando di non essere così sciocchi da rimanere a guardare mentre il turismo cinese, adesso tanto prezioso, prende il volo per altre destinazioni.

giovedì 23 febbraio 2012

Viaggi di lusso: un mercato che resiste

Aigo ha presentato i risultati della ricerca “Le tendenze nel mercato dei viaggi di lusso II edizione”, condotta con i partner di Pangaea Network in Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Dopo la prima survey condotta nel 2010, viene presentata un'edizione arricchita di temi tra i quali: il turismo ecosostenibile, le destinazioni e i resort di lusso emergenti e i viaggi avventura. Pangaea Network, di cui Aigo è socio fondatore, conduce dal 2010 il Pangaea Observatory, un regolare monitoraggio operato attraverso interviste a specialisti del settore viaggi e ospitalità che vengono puntualmente sollecitati sui grandi temi del settore. “L’Osservatorio Pangaea nasce per dare a tutti noi che ci occupiamo di turismo un insight selle tendenze e i principali dibattiti che caratterizzano il nostro settore. In un momento che presenta criticità, molte aziende trovano nei viaggi di lusso un segmento in qualche modo ancora protetto. Per questo abbiamo voluto riproporre una panoramica, al fine di verificare i cambiamenti, a due anni dalla prima ricerca - dichiara Massimo Tocchetti, presidente di Aigo e chairman di Pangaea Network -. Il quadro che emerge è quello di un mercato internazionale che, nonostante la crisi, è stato capace di resistere e, sotto alcuni aspetti, addirittura di migliorare. La nota positiva è che gli esperti dei mercati presi in considerazione sono unanimi nel sostenere che il segmento potrà mantenere o migliorare i risultati in futuro”.

martedì 21 febbraio 2012

'Costa Toscana Parks', una rete turistica ad hoc tra cultura, divertimento e storia

la Provincia di Livorno ha presentato con una conferenza stampa organizzata presso lo stand della Regione Toscana alla BIT di Milano che si è aperta con i saluti dell’Assessore al turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti, un ampio ventaglio di iniziative. In questo contenitore è stato lanciato il nuovo progetto “Costa Toscana Parks”, sostenuto dalla Provincia stessa e da Toscana Promozione. Si tratta di una nuova rete di parchi, che vede coinvolti i Parchi della Val di Cornia, l’Acquario di Livorno, il Parco divertimenti Cavallino Matto, l’Acqua Village di Cecina e il Consorzio Strade del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi.

L’obiettivo è quello di creare un percorso tematico in una realtà unica e versatile come quella del territorio della Costa degli Etruschi, offrendo al turista divertimento, cultura, storia e divulgazione scientifica attraverso la promozione di un’immagine congiunta del sistema dei parchi presente su quest’area.

Dall’unione delle principali realtà presenti in questo tratto della Provincia di Livorno è così nata la rete Costa Toscana Parks che nel 2012 si presenta sul mercato turistico con un prodotto che, attraverso una comunicazione congiunta e innovativa, si pone l’obiettivo di destagionalizzare l’offerta dei flussi turistici.

La nascita di questo prodotto è accompagnata da una vantaggiosa proposta commerciale che dovrebbe stimolare i turisti che stanno organizzando le loro vacanze a scegliere questo territorio: la possibilità di preacquistare online un biglietto cumulativo che include l’ingresso a tutti i parchi aderenti (per I Parchi della Val di Cornia, include soltanto l’ingresso al Parco archeologico di Baratti e Populonia) e una degustazione in azienda ad un prezzo lancio di € 48,00 anziché € 81,00 previsti per acquistare in loco il biglietto di ogni struttura. E’ prevista anche una speciale young-card (non include la degustazione di vini) per ragazzi dai 4 ai 12 anni al costo di € 33,00 anziché € 49,00. La card sarà usufruibile nei mesi compresi tra aprile e
settembre.
La prevendita della card è affidata in esclusiva al Tour Operator Primavera Viaggi Srl di Firenze che la promuoverà abbinandola anche a particolari pacchetti turistici.

L’adesione della Parchi Val di Cornia SpA alla rete nasce dalla volontà della società stessa di operare nell’ottica di uno sviluppo del marketing territoriale promuovendo la Val di Cornia e la Costa degli Etruschi a livello nazionale e internazionale.

domenica 19 febbraio 2012

Turismo: Istat, crollo italiani in viaggio -16,5%

I dati lo dimostrano. La recessione c'è eccome. E gli italiani tagliano sulle, fino a ieri, irrinunciabili vacanze.
Nel 2011 i viaggi con pernottamento in Italia e all'estero dei nostri connazionali sono stati 83 milioni e 504 mila, per un totale di 532 milioni e 448 mila notti.
NELL'ULTIMO ANNO LE PARTENZE SONO MENO IL 16,5%. Rispetto al 2010 i viaggi sono diminuiti del 16,5% e i pernottamenti del 15,1%; è rimasta immutata la durata della villeggiatura, 6,4 notti in media. Lo ha reso noto l'Istat nella pubblicazione sulle vacanze degli italiani nel 2011. A diminuire sono state tutte le forme di itinerari, sia quelle per svago, che hanno subito un crollo del 17%, sia di lavoro, diminuite del 13,1%. In termini di pernottamenti, spiega l'Istat, la riduzione è altrettanto evidente per le vacanze (-15,6%), sia lunghe (-15,3%), sia brevi (-17,1%), mentre per quanto riguarda i viaggi di lavoro si mantiene sostanzialmente stabile.
SI PREDILIGE IL VIAGGIO CONFIGURATO ONLINE. La prenotazione diretta si conferma la modalità di organizzazione preferita (50,5%). In particolare, l'utilizzo di Internet per riservare l'alloggio e/o il trasporto si mantiene stabile (34,2%). L'auto si conferma il principale mezzo di trasporto ed è utilizzata nel 62,9% dei viaggi.

Crollo dei villeggianti durante l'estate

Nel periodo estivo l'Istat osserva una riduzione sia nel numero di turisti (-8,8%) sia nel numero di viaggi per vacanza lunga (-10,6%); anche la durata media delle villeggiature lunghe subisce una lieve diminuzione (da 12,8 notti nel 2010 a 12,2 notti nel 2011). I viaggi con mete italiane, che rappresentano l'81,7% del complesso delle partenze, subiscono un calo (-16,5%) a seguito della riduzione delle vacanze (-16,8%). La flessione è più marcata per i viaggi diretti verso le regioni del Mezzogiorno (-25,6%), sia per quanto riguarda le vacanze, sia per trasferte di lavoro.
GLI ANZIANI VIAGGIANO SEMPRE MENO. Come di consueto, i giovani e gli adulti si muovono di più. In particolare, nel trimestre estivo, il 62% dei bambini fino a 14 anni, il 46,2% dei giovani tra 15 e 24 anni e poco più della metà dei residenti in età compresa tra 25 e 44 anni effettuano almeno una vacanza. La popolazione anziana (65 anni e oltre), invece, si sposta meno, sia nel trimestre estivo (soltanto il 17,8% effettua almeno una vacanza), sia negli altri periodi dell'anno. Nel quadro generale di contrazione del numero dei viaggiatori, la sola eccezione è costituita dai giovanissimi (0-14 anni) che, nel trimestre autunnale e rispetto allo stesso periodo del 2010, hanno incrementato la quota dei viaggiatori del 15,8%. Altra particolarità è il fatto che diminuiscono in maniera consistente i viaggi che vengono fatti per piacere e per svago: -18,8% e quelli per far visita a parenti e amici -13,7%.
NON SI VOLA OLTRE I CONFINI EUROPEI. I viaggi verso l'estero diminuiscono (-16,6%), soprattutto quelli verso i Paesi non appartenenti all' Unione Europea. Continua la flessione dei soggiorni per far visita a parenti e amici (-13,7%), mentre, ancor più consistente rispetto all'anno precedente, è il decremento delle vacanze di piacere/svago (-18,8%). Rispetto agli alloggi, permane il calo delle vacanze in alloggi privati (-17%), già osservato nel 2010, cui si aggiunge la flessione delle vacanze presso le strutture ricettive collettive (-17,1%).

Crac su trasferte di lavoro

Tra i viaggi che nel 2011 hanno subito diminuzioni maggiori ci sono quelli organizzati in occasioni di meeting aziendali, crollati addirittura del 63,8%, ma anche i viaggi d'aggiornamento e per frequentare corsi di lingue straniere (-28%). A rilevarlo è l'Istat, nel Rapporto 'Viaggi e vacanze in Italia e all'estero'. Nel 2011 i viaggi di lavoro sono stati effettuati prevalentemente per svolgere riunioni d'affari (24,4%), per attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili (18,7%) o per partecipare a congressi, convegni o altri eventi (14,7%). Seguono, con quote inferiori, i viaggi svolti per frequentare corsi di lingua o aggiornamento professionale (8,4%), le missioni di lavoro (6,5%) e le partenze per partecipare a fiere, mostre o esposizioni (5,9%).

Turismo calato specie nel Sud Italia

Rispetto al 2010 l'Istituto di statistica osserva anche una riduzione del numero di persone andate in vacanza in un trimestre (dal 27% nel 2010 al 23,6% nel 2011), che ha interessato tutte le aree del Paese, ma soprattutto i residenti nel Mezzogiorno (dal 19,5% nel 2010 al 15,3% nel 2011).
ISTAT: NEL 2011 -25,3% SOGGIORNI NEL MEZZOGIORNO. Diminuiscono nel 2011, di più di tre punti percentuali, coloro che mediamente viaggiano in un trimestre rispetto all'anno precedente, passando dal 27% del 2010 al 23,6% del 2011. A rilevarlo è l'Istat nel 'Rapporto sui Viaggi e le vacanze in Italia e all'estero'. La riduzione dei turisti ha interessato tutte le aree del Paese: al Nord sono stati il 28,7% dei residenti (31,3% nel 2010), mentre al Centro la quota è scesa al 26,5% (30,4% nel 2010). Nel Mezzogiorno, dove il decremento è stato più rilevante, soltanto il 15,3% dei residenti ha effettuato almeno un viaggio, rispetto al 19,5% del 2010. La quota più consistente di soggiorni si conferma essere quella diretta verso il Nord (38,1%), tanto per le vacanze (39,2%) quanto per i viaggi di lavoro (30,9%). La riduzione delle vacanze è molto rilevante nel Mezzogiorno (-25,3%), più accentuata per quelle di durata inferiore (-37,7%) che per quelle lunghe. Nel 2011 diminuisce da 1,7 a 1,4 il numero medio di viaggi pro-capite e si mantengono le differenze nella propensione a spostarsi tra Centro-Nord e Mezzogiorno.

Turismo Online: il 78% dei viaggiatori usa il web

Internet è utilizzato dal 78% dei viaggiatori per raccogliere le informazioni per la propria vacanza. È il principale risultato della terza edizione della ricerca Osservatorio Turismo Online, presentata a Genova a bordo della nave MSC Fantasia.

L’indagine sulla stagione 2010-2011, condotta da Travelpeople.it con il patrocinio e la collaborazione di Confindustria Assotravel, registra un incremento delle persone che consultano i siti web degli enti del turismo locale (+7%) e i siti di booking online (+6%) per raccogliere indicazioni funzionali all’acquisto. Diminuisce, nel contempo, il numero degli utenti che si rivolge alle adv per ottenere informazioni e valutare destinazioni (-8%).

Dato non trascurabile è la variazione percentuale, rispetto al 2009/2010, degli utenti che dichiara di non aver mai fatto ricorso alle agenzie nell’ultima stagione (+14%). Aumenta anche il numero di utenti che dichiara di aver acquistato online “viaggi e servizi correlati” (+ 11%), voce che si conferma al primo posto tra i prodotti acquistati sul web dagli utenti italiani maggiorenni (53%).

In termini assoluti il 43% degli utenti online over 18 anni ha comprato negli ultimi 12 mesi almeno un prodotto/servizio turistico.


Soprattutto biglietti aerei
Quanto alla tipologia di prodotto e servizio acquistato, si riscontra un dato in linea con quello della stagione precedente: il 78% degli utenti ha acquistato almeno un biglietto aereo, il 66% ha effettuato almeno una prenotazione alberghiera, il 18% ha comprato un pacchetto viaggio, il 18% un servizio di autonoleggio, il 13% un’assicurazione viaggi.

In calo anche la percentuale di utenti che ha acquistato la propria vacanza in adv (-6%). In valori assoluti la quota degli acquirenti in adv rimane costante, pari a circa 9 milioni. L’assistenza fornita in caso di necessità, la rassicurazione sul prodotto/servizio acquistato e la competenza messe a disposizione dagli agenti si confermano essere i tre principali motivi per i quali non utilizzare il canale informatico.

Tra i fattori che poi incidono maggiormente nella scelta dell’agenzia alla quale affidarsi, aumenta la rilevanza della specializzazione del personale in particolari tipologie di viaggio (+4%) e destinazioni (+5%) con le conseguenti capacità di fornire un valido e attendibile servizio di consulenza (+4%).

Toscana: 8000 strutture ricettive a disposizione di milioni di turisti

Quando in Italia si parla di turismo e' abbastanza facile pensare alla Toscana: si tratta, infatti, di una delle mete turistiche italiane principali, scelta ogni anno da milioni di turisti per vacanze piu' o meno lunghe. Viaggiatori italiani e stranieri che decidono di trascorrere un soggiorno in Toscana, ospitati nelle circa 8 mila strutture ricettive presenti sul territorio: piu' di 3 mila alberghi, oltre 2 mila case vacanze e affittacamere, quasi 4 mila agriturismi, 228 campeggi e villaggi turistici, 209 esercizi di accoglienza. Il tutto per un totale di oltre 400 mila posti letto.
Ma questo successo? Per almeno 1843 'buoni motivi': 900 stabilimenti balneari, dei quali 28 nell'Arcipelago, 123 nel grossetano, 86 nella provincia di Livorno, 161 in quella di Massa-Carrara, 70 nel pisano e 431 nella provincia di Lucca; 39 stabilimenti termali distribuiti su tutto il territorio regionale; 211 fra aree protette, oasi naturali e riserve per un totale di oltre 210 mila ettari (quasi il 10% dell'intera regione); 479 musei; 160 tra ville e giardini storici visitabili; 78 borghi storici di cui 32 (numero record in Italia) detentori della bandiera arancione, quella assegnata dal Touring Club ai piccoli comuni dell’entroterra capaci di abbinare lo sviluppo alla sostenibilita' ambientale e territoriale, ma non solo.
La Toscana offre poi, ogni anno, 63 festival: 8 musicali (dal jazz al blues, dalla musica sacra a quella folcloristica), 12 rassegne di teatro, 7 festival di danza, 36 di arte. E proprio l'arte rappresenta un altro assoluto punto di forza della regione: la Toscana, infatti, nelle sue citta' d'arte ma non solo, possiede oltre il 50% del patrimonio artistico italiano. Dalle testimonianze lasciate dalla misteriosa popolazione degli Etruschi, disseminate su tutto il territorio regionale in oltre 300 aree archeologiche, alle grandi creazioni artistiche conservate in 479 musei e in migliaia di altri siti. Un vero 'patrimonio' artistico e culturale, arricchito da 953 biblioteche, 800 giardini storici e 4000 tra castelli e fortificazioni.

Itinerari turistici: “Toscana da Scoprire. In vespa tra le eccellenze del Valdarno Inferiore”

I Comuni del Valdarno Inferiore si stanno impegnando per unire le forze e far crescere il ruolo e l’identità di un territorio, in un contesto ove la sinergia e la condivisione possono rappresentare una riposta alla scarsità di risorse.
I campi in cui i Comuni stanno già sperimentando positivamente un’azione amministrativa unitaria sono vari e ad essi va adesso ad aggiungersi anche il turismo.
La collaborazione in questo settore è presente in realtà già da qualche anno e cioè da quando i Comuni del Valdarno Inferiore hanno iniziato a lavorare insieme per la valorizzazione del tracciato della Via Francigena. Oltre a questa importantissima risorsa, col progetto della “Via del Cuoio” della ProLoco di Santa Croce sull’Arno, si sta strutturando un ulteriore settore su cui fare turismo nel Valdarno Inferiore.
Sulla scia di questo positivo rapporto di collaborazione i Comuni hanno deciso di dare vita ad uno specifico progetto di promo – commercializzazione per la valorizzazione del territorio, col supporto tecnico dell’agenzia Entroterra Viaggi & Turismo, agenzia di San Miniato specializzata in attività di incoming.
L’idea da cui nasce questo progetto, denominato “Toscana da Scoprire. In vespa tra le eccellenze del Valdarno Inferiore”, è quella di valorizzare un territorio che comprende i comuni di San Miniato, Santa Croce, Santa Maria a Monte, Castelfranco di Sotto e Montopoli Val d’Arno, caratterizzati da comuni caratteri culturali, sociali ed economici, per rafforzarne l’identità territoriale.
Il Valdarno Inferiore è una parte della Toscana meno conosciuta e sfruttata dal punto di vista turistico, ma ricca di notevoli risorse che, unite da prodotti turistici mirati, è in grado di rispondere ai bisogni di un viaggiatore più emancipato, desideroso di conoscere il più possibile l’intera area, meta della propria vacanza: il tipo di turista che cerca nel viaggio l’esperienza, il contatto con le popolazioni locali e con le loro attività.
L’obiettivo primario è quello di offrire un’area più vasta rispetto ad un singolo Comune attraverso itinerari turistici che facciano da trait-d’union tra i diversi Comuni, mettendo in risalto peculiarità e caratteristiche di ognuno di questi.
Il suddetto progetto si propone infatti di creare un’offerta turistica più allargata e varia, in cui ogni singolo Comune sia parte integrante dell’intero territorio.
«Fra i prodotti turistici che possono rispondere a questa esigenza, – affermano Paola Sancarlo e Cristiana Pasquinucci, titolari dell’agenzia, – ci sono gli itinerari in Vespa, da noi proposti, che creano un collegamento fra le località e ne esaltano i punti di forza. Lo sviluppo di una identità territoriale passa attraverso la valorizzazione delle sue eccellenze: prodotti enogastronomici; prodotti artigianali/industriali tipici; patrimonio naturalistico; patrimonio artistico e culturale; itinerari storici e religiosi come la Via Francigena. Questo si può tradurre, commercialmente, con l’individuazione di itinerari turistici che portano i visitatori alla scoperta dei vari prodotti, differenziando, in base alla segmentazione sopra descritta, diverse tipologie e tematiche di itinerari. Per la nostra esperienza di Tour Operator abbiamo pensato di inserire questi itinerari in un nostro prodotto turistico che sta già riscuotendo un buon successo, appunto gli itinerari in Vespa».
L’idea, che è alla base del progetto, è quindi quella di creare uno o più itinerari in Vespa, che colleghino fra loro i Comuni del Valdarno Inferiore, proponendo nel “roadbook” soste mirate alla conoscenza dei prodotti del territorio: dalla sosta ad un outlet per lo shopping, a quella ad una fattoria per la degustazione di un buon vino, alla visita di una Chiesa o di una Pieve.
Gli assessori dei Comuni protagonisti di questo progetto, Giacomo Gozzini ( San Miniato), Gabriele Toti (Castelfranco di Sotto), Piero Conservi e Alessandro Valiani ( Santa Croce, rispettivamente Turismo e Sviluppo Economico), Dario Bellofatto ( Montopoli Valdarno) e Silvia Memmini ( Santa Maria a Monte), titolari della delega al turismo, dichiarano: «È per tutti noi un motivo di soddisfazione essere riusciti, nella Toscana dei “campanili”, a costruire un progetto unitario che rende tutti più forti. Costruendo un’offerta ampia e variegata siamo certi di aver contribuito a rendere il nostro territorio più appetibile e di conseguenza aver creato condizioni per favorire arrivi e far crescere la media pernottamento nelle nostre strutture».
Alla conferenza stampa di stamani era presente anche Angelo Scaduto Presidente della Pro Loco di Santa Croce e in rappresentanza dell’ UNPLI -Unione Nazionale Pro Loco d’Italia proprio in virtù del protocollo d’intesa firmato con ANCI – Associazione Nazionale Comuni d’Italia per rafforzare le azioni tese al raggiungimento di obiettivi di sviluppo turistico sostenibile ed integrato con i valori territoriali.

martedì 14 febbraio 2012

Internet e turismo, aumentano le vacanze prenotate con un click

Aumenta il numero di italiani che prenota le vacanze su internet. E’ stato calcolato che nel 2011 il 41% degli utenti internet maggiorenni è iscritto ad almeno un gruppo di acquisto online, si tratta di circa 15 milioni di italiani. Il 29% delle persone iscritte a qualche gruppo di acquisto online (oltre 4 milioni) dichiara di aver comprato almeno una volta un voucher viaggio nella stagione 2010/2011, spinto per lo più dalla convenienza dell’offerta proposta. I prodotti turistici maggiormente acquistati tramite il buono sono stati i week end di 2 giorni in Italia (42%) seguiti dal solo soggiorno in strutture non comprensivo del trasporto (30%) e dagli short break nella penisola (17%). Cero la classica agenzia viaggi ha i suoi vantaggi – l’assistenza fornita in caso di necessità, la rassicurazione sul prodotto/servizio acquistato e la competenza e professionalità messe a disposizione dagli agenti di viaggio – ma nel tempo in cui la velocità è tutto battere la concorrenza di internet non è impresa facile.

Toscana: 1843 buoni motivi per visitarla

In Toscana il turismo rappresenta circa il 12% del Pil regionale ed e' uno dei settori che meglio di altri ha fatto fronte alla crisi economica mondiale. Un settore in continua evoluzione e, soprattutto, in crescita: con 12 milioni di arrivi e circa 43,5 milioni di presenze registrate nel 2011 (segnando un aumento del 3,3%) la Toscana e' una delle mete turistiche piu' conosciute e ambite al mondo.

Grazie al suo patrimonio culturale, al suo paesaggio e alla varieta' di ambienti ed ecosistemi, la Toscana riesce a soddisfare un ampio ventaglio di esigenze e di presentare ai visitatori numerose offerte: dal turismo d'arte a quello balneare, dal termale allo sportivo, dalla montagna alla campagna. E un valido indicatore del turismo di qualita' in Toscana e' oggi rappresentato dal suo portale unico del turismo (www.turismo.intoscana.it), che di fatto e' il cuore di una strategia promozionale sempre piu' basata sul web. Lo scorso anno a far volare il turismo toscano sono stati gli stranieri: buone le performance della Germania e di altri mercati europei, bene la Russia, e ci sono state percentuali di crescita intorno al 50% per Brasile, Cina e India. Risulta invece 'stagnante' il mercato interno. Le stime migliori sono per il comparto alberghiero (+5,5%), ma crescono anche l'extralberghiero (+1,6%) e le aziende agrituristiche (+1,9%). Il 2011 e' stato particolarmente favorevole alle citta' d'arte (+6,2%), che da sole muovono 18 milioni di presenze, e alla montagna (+6,1%), ma sono in crescita anche il balneare (+1,3%), la campagna/collina (+1,6%) e il termale (+3,5%), che ha invertito il suo trend negativo. C'e' pero' una lieve flessione nei fatturati (-1,1%) dovuta all'andamento degli hotel 1 e 2 stelle (-4,9%) e degli agriturismi (-3%).

Per l'assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti ''ci sono pochi dubbi che il futuro del turismo sia rappresentato da mercati emergenti, con India, Cina e Brasile in prima fila. Dovremo confrontarci sempre piu' spesso con un viaggiatore esperto ed esigente, con nuove esigenze e motivazioni diverse rispetto al turista di massa''. E per il 2012 si punta ad un aumento dei fatturati promuovendo i segmenti tradizionali del turismo toscano; ma c'e' grande attenzione anche al fieristico-congressuale e al turismo scolastico, e un occhio particolare per il turismo crocieristico, quello religioso, quello per le famiglie. L'intero pacchetto sara' rafforzato con attivita' mirate alla creazione di un sistema regionale di offerta ad hoc e fortemente competitivo a livello internazionale, puntando sulla destagionalizzazione dell'offerta. Dal punto di vista dei mercati target, sono 4 le aree di riferimento della Toscana: Bric (Brasile, Russia, India e Cina), Nord America (Usa e Canada), Europa (con un'attenzione particolare al mercato tedesco) e il mercato nazionale.

domenica 12 febbraio 2012

Turismo, nel 2011 boom di arrivi e presenze nella provincia di Prato

559mila turisti hanno fatto tappa nell'area pratese. Turisti italiani soprattutto da Lombardia, Lazio e Toscana; il turismo estero parla soprattutto cinese e giapponese. Al via la promozione del territorio con 'Prato e'', nuovo depliant che debuttera

Prato si scopre una provincia a vocazione turistica. Lo dicono i numeri del 2011: 559mila e passa presenze sul territorio provinciale con un aumento di quasi il 15 per cento rispetto all'anno precedente. Un record che assume un valore ancora piu' importante in un momento di crisi complessiva. Piu' gli italiani degli stranieri fanno lievitare le presenze turistiche, ma e' il contrario se si parla di arrivi, ovvero di tappe toccata e fuga. L'ufficio turismo della Provincia ha elaborato i numeri forniti dalle strutture alberghiere ed extraalberghiere e l'immagine che se ne ricava e' decisamente confortante. Tanto che e' arrivato il momento di credere davvero che Prato possa trovare riscatto nel settore turistico. Un primo strumento e' stato gia' messo a punto: 'Prato e'', vale a dire un nuovo prodotto promozionale che la Provincia fara' debuttare la prossima settimana alla Bit di Milano. Un depliant accattivante e innovativo che non passera' inosservato, dotato di Qrcode che, una volta attivato, fara' scorrere sul display del telefonino pagine internet che raccontano tutto di Prato e del suo territorio. Tornando ai numeri sui turisti, nel 2011 sono stati 72mila i pernottamenti in piu' rispetto al 2010 e 20mila in piu' gli arrivi. Bene il comparto alberghiero con presenze in aumento del 17 per cento; crescita che si ferma al 10 per cento per l'extraalberghiero (affittacamere, agriturismo). I turisti italiani provengono soprattutto da Lombardia, Lazio e Toscana, mentre il mercato estero parla soprattutto cinese e giapponese, e quello europeo spagnolo e tedesco.

Turisti sempre piu' internauti, in crescita i gruppo d'acquisto

Il 78% dei viaggiatori italiani ricorre frequentemente ad Internet per raccogliere informazioni sulle vacanze. E' quanto risulta dalla terza edizione della ricerca Osservatorio Turismo Online, condotta da Travelpeople.it con la collaborazione di Confindustria Assotravel e la sponsorizzazione di MSC Crociere.

Dallo studio emerge che si registra un incremento delle persone che consultano i siti web degli enti del turismo locale (+7%) e i siti di booking online (+6%). Nella stagione 2010/2011 aumenta la percentuale di utenti che, rispetto all'anno precedente, dichiara di aver acquistato online "viaggi e servizi correlati" (+11%), voce che si conferma al primo posto tra i prodotti acquistati sul web dagli utenti italiani maggiorenni (53%). In termini assoluti il 43% degli utenti online over 18 anni ha comprato negli ultimi 12 mesi almeno un prodotto/servizio turistico.

Quanto alla tipologia di prodotto e servizio acquistato si riscontra un dato assolutamente in linea con quello della stagione 2009/2010: il 78% degli utenti ha acquistato almeno un biglietto aereo, il 66% ha effettuato almeno una prenotazione alberghiera, il 18% ha comprato un pacchetto viaggio, il 18% un servizio di autonoleggio, il 13% una assicurazione viaggi. Cominciano ad essere comprati sul web anche biglietti di traghetti e crociere. In calo la percentuale di utenti che hanno acquistato la propria vacanza in agenzia di viaggi (-6%). In valori assoluti la quota degli acquirenti in AdV rimane costante pari a circa 9 milioni.

Dall'analisi condotta emerge che, nel periodo Ottobre 2010-Settembre 2011, il 58% degli utenti Internet ha acquistato prodotti turistici online e/o in agenzia viaggi, in particolare: il 32,8% solo in Rete, il 14,8% solo in agenzia viaggi e il 10,2% sia sul web che in agenzia viaggi. In termini assoluti circa 8 milioni di italiani che hanno accesso ad Internet acquistano frequentemente la vacanza principale in AdV. Di questi oltre 6,6 milioni si informano di frequente online. I

l 41% degli utenti Internet maggiorenni e' iscritto ad almeno un gruppo di acquisto online, si tratta di circa 15 milioni di italiani. Il 29% delle persone iscritte a qualche gruppo di acquisto online (oltre 4 milioni) dichiara di aver comprato almeno una volta un voucher viaggio nella stagione 2010/2011, spinto per lo piu' dalla convenienza dell'offerta proposta. I prodotti turistici maggiormente acquistati tramite il buono sono stati i week end di 2 giorni in Italia (42%) seguiti dal solo soggiorno in strutture non comprensivo del trasporto (30%) e dagli short break nella nostra Penisola (17%).

Gli utenti si dimostrano nel complesso favorevoli e non diffidenti nei confronti dell'acquisto di prodotti turistici tramite voucher viaggi/servizi di gruppi di acquisto online: tra quanti non hanno ancora acquistato 2 persone su 3 hanno intenzione di farlo in futuro e quasi il 60% dichiara che il principale motivo per cui non l'ha ancora fatto e' il non aver trovato offerte di particolare interesse.
AGI

giovedì 2 febbraio 2012

Curioso, generoso e web-dipendente: identikit del turista del vino

Italiano, con un'età compresa tra i 30 e i 50 anni, viaggia in coppia o con un gruppo di amici, è un appassionato di internet, smartphone e apps e pianifica le sue vacanze in autonomia sul web: è questo il perfetto identikit dell'enoturista, stando all'indagine CST – Movimento Turismo Vino "Il volto dell'enoturista oggi", condotta sulle oltre mille cantine che fanno parte del Movimento e diffusa nella Conferenza Internazionale dell'Enoturismo di Perugia. A prevalere sono ancora gli uomini (il 61,3%) e sono ancora i turisti italiani (il 62%), ma è quel 38% di stranieri a spendere di più: secondo quanto riportato dalle aziende, su una spesa media di 50 euro in cantina (che può arrivare anche a 100 euro a visita) il turista straniero è nel 65% dei casi più propenso a spendere per portare a casa i prodotti del territorio che visita.
Aggiungendo i costi del pernottamento e le altre attività si arriva a una spesa media procapite giornaliera di 193 euro, come confermato dal Censis, una cifra ben al di sopra della spesa media nazionale (90 euro).
È maggio il mese preferito dagli enoturisti (38% degli intervistati) ma non è solo nel weekend (45% contro il 55% dei giorni feriali) che le cantine diventano la meta preferita per una gita turistica. Si conferma inoltre il binomio vincente turismo-vino. La vacanza enoturistica è spesso abbinata alla visita giornaliera dei luoghi circostanti, a riprova che esiste un importante segmento di pubblico che intercetta un'offerta integrata (cultura, eventi, sport) dei territori.
«Questo tipo di offerta costituisce un asset strategico – ha dichiarato la presidente del Movimento Turismo Vino, Chiara Lungarotti - sul quale è indispensabile puntare per sfruttare appieno le potenzialità di crescita dell'enoturismo, che ad oggi sono solo al 20%. Occorre perciò che tutti gli attori, pubblici e non, accelerino il passo per valorizzare in maniera globale i territori italiani, abbinando patrimonio culturale, eventi di promozione, qualità della produzione enologica e turismo ambientale».

Qual è però l'attività preferita dei visitatori? Per il 90% è la degustazione dei vini, abbinata (81%) alla visita guidata dell'azienda e della cantina. Per oltre la metà del campione anche la visita ai vigneti e l'assaggio di prodotti del territorio rappresentano un grande richiamo. Tra i principali eventi vitivinicoli l'appuntamento Cantine Aperte registra il maggior riscontro di pubblico, con una conseguente ricaduta positiva sulle aziende che partecipano.
Per scegliere dove andare e cosa degustare, in ogni caso, il turista del vino fa da sé e smanetta sul suo smartphone 6 volte di più della media nazionale, confrontando offerta, prezzi e qualità in tempo reale. 2 clienti su 3 scelgono l'itinerario e la visita in cantina da soli sul web, un valore sei volte superiore alla media nazionale, secondo cui solo il 10,6% dei turisti utilizza il web per informarsi sulla vacanza (dati 2010 Osservatorio Nazionale del Turismo), e in continua crescita, con una percentuale raddoppiata in un solo anno (da 5,3% del 2009 a 10,6% nel 2010).
Il web è considerato il canale informativo più autorevole per la scelta della destinazione turistica, preceduto solo dalla personale esperienza pregressa e dal passaparola (Indagine Isnart sui comportamenti turistici degli italiani 1° semestre 2011) ma anche lo strumento più prezioso per la promozione dell'enoturismo, attraverso siti web integrati con social media, blog, viral sulla rete, applicazioni per smartphone e tablet.

Tra le nuove applicazioni presentate c'è il social network Movinclick, una sorta di Facebook enologico con tanto di "tasting note" sulle bottiglie preferite da poter condividere, e con la possibilità di definire il proprio "stato sentimentale" col vino e di avere un avatar personalizzato a seconda della categoria di appartenenza (appassionati, produttori di vino, operatori del food, giornalisti e tecnici) per individuare facilmente gli enonauti con cui mettersi in contatto.
Per quanto riguarda la "realtà aumentata" e le sue applicazioni nel mondo digitale del vino, ci sono virtuosi esempi italiani. Come l'app Cantine Aperte 2011 FVG per iPhone, con cui basta inquadrare l'orizzonte per vedere sullo schermo le cantine presenti nel raggio di qualche chilometro, cliccare sui punti di interesse e accedere a approfondimenti, mappe e guida a tutti i vitigni del Friuli Venezia Giulia.