L’Italia resta una delle mete preferite a livello mondiale, al quinto posto dopo Francia, Spagna, USA e Cina. E così resterà la situazione almeno per i prossimi cinque anni.
Sembra che la forza del Turismo italiano risieda soprattutto nelle
immagini da cartolina che, nonostante la crisi, non perdono il loro
smalto, e in parte, nella “luce riflessa” del boom turistico che esploderà nei prossimi anni. Ma per quanto potremo riposare comodamente sugli allori?
Che l’Italia sia indietro, a livello strutturale, tecnologico e di
servizi, si è già detto in diverse occasioni di recente. Solo un paio di
settimane fa abbiamo pubblicato l’accorata lettera del presidente di Google a Repubblica per denunciare la necessità di metterci al passo con gli altri Paesi lato e-commerce.
Il giornalista Paolo Cagnan raccoglie i dati diffusi dall’azienda Euromonitor International al TTG di Rimini e li incrocia con altri per regalarci un quadro dell’Italia debole e preoccupante.
1 – Si può vivere di luce riflessa?
A quanto pare sì, è quello che sta facendo l’Italia. Perché a livello mondiale “nel 2012 si è registrato un aumento del 4% sugli arrivi internazionali”
e grazie alla voglia di viaggiare della classe media dei Paesi
emergenti, soprattutto Brics, le cose dovrebbero andare ancora meglio
negli anni a venire. Detto questo in Italia il tasso di crescita del Turismo sarà solo del 2,1%, inferiore al tasso europeo previsto, che si attesta al 3%.
2 – Solo un leggero miglioramento del settore alberghiero
A quanto pare nel 2014 dovrebbe intravedersi uno
spiraglio di crescita per il settore alberghiero per quanto riguarda i
pernottamenti in hotel “Il prossimo anno tornerà il segno “più″, per la prima volta: un pallido +0,2% che aumenterà di poco, di anno in anno, senza scossoni.”
3 - Il declino dell’hotel, l’avvento delle case private
Il modello “piccolo è bello”
criticato da Bernabò Bocca è in auge? Dai dati raccolti pare che ai
viaggiatori internazionali piacciano le strutture piccole, raccolte,
magari a diretto contatto con i proprietari “locali”. “Aumenteranno, e non di poco, le sistemazioni private, vale a dire B&B e appartamenti, sempre più ricercati dal turisti”,
dice l’articolo. Negli ultimi anni, a causa forse della crisi e della
necessità di risparmiare, molti turisti hanno preferito optare per
ostelli, appartamenti, b&b, che hanno visto una crescita percentuale
molto più alta rispetto a pensioni ed hotel.
Queste le percentuali di crescita e decrescita nell’anno corrente:
come vedete gli alberghi sono l’unica categoria che insieme agli Chalet
riporta un segno negativo. Sono invece in forte crescita le “guesthouse”, quelle che da noi sono considerate soluzioni a metà tra la pensione e il b&b.
Le previsioni per il 2017 sono positive, ma gli alberghi registrano comunque il taso di crescita più basso, mentre guesthouse e altre sistemazioni continuano a crescere.
4 - Turismo straniero vs. staycation
I turisti stranieri salvano l’Italia. Mentre gli italiani restano a
casa o fanno solo viaggi a cortissimo raggio, sono aumentati del 30% i
Russi, ma è ancora molto forte la presenza dei Tedeschi. Nei prossimi
anni cresceranno anche i turisti dai Paesi Bric ma “ci vorrà del tempo prima che il loro apporto al Pil turistico assuma dimensioni realmente interessanti.”
Queste le previsioni per la situazione a distanza di cinque anni
(provenienza dei turisti in migliaia di viaggi, variazioni percentuali
anno su anno)
5- Turismo cinese: all’Italia solo le briciole
Di questi turisti abbiamo parlato anche la scorsa settimana: dalla lettura dei social media
risulta evidente che l’Italia è una meta molto amata dai Cinesi ma
presto dovremo fare i conti con i concorrenti. I dati dicono che tra le
destinazioni più visitate dai Cinesi ci sono prima i Paesi limitrofi e l’Italia si colloca solo al 21esimo posto, preceduta da altre destinazioni europee,
come Francia, Germania, Svizzera e Austria. Insomma, come era ben
visibile dal grafico precedente, i turisti Cinesi in Italia aumenteranno
notevolmente, ma per accaparrarceli dovremo sgomitare non poco.
Se a tutto questo sommiamo anche le difficoltà – che paiono ormai
insormontabili – con cui l’Italia si promuove online e la grande
avanzata dell’e-commerce turistico tutto a favore dei grandi player, c’è
davvero da chiedersi che strada imboccheremo nei prossimi anni, così
decisivi per noi.
FONTE: Booking Blog
http://www.bookingblog.com
domenica 27 ottobre 2013
domenica 6 ottobre 2013
Il turismo ad Arezzo è “medioevale”
Scelta Civica inizia a approfondire temi del
nostro territorio partendo da una delle più importanti attività
economiche su cui puntare per il rilancio della economia aretina: il
turismo.
E’ ormai evidente che non esiste, nel nostro territorio, una se pur minima azione di valorizzazione turistica e territoriale.
Con
la chiusura delle APT e il futuro incerto delle Province, è venuta a
mancare anche la minima attività di promozione che faceva la Provincia
di Arezzo.
L’amministrazione
comunale sta attuando politiche di sviluppo turistico a macchia di
leopardo, senza una strategia complessiva e una reale consapevolezza di
quello che significa puntare sul turismo. Una visione ancora
“medioevale” ovvero del tutto antiquata, dove si crede ancora che il
centro di informazione turistica, con l’avvento delle nuove tecnologie
informatiche, serva ancora a qualcosa.
Quello
che Scelta Civica vuole portare all’attenzione delle istituzioni locali
e dell’amministrazione comunale è che oggi parlare di turismo fine a se
stesso è già un limite: bisogna che i nostri amministratori inizino a
capire che è necessario sviluppare quello che si chiama marketing
territoriale strategico per la valorizzazione dell’immagine e delle
eccellenze del territorio.
Bisogna
che i nostri amministratori capiscano che non è prioritario dare ai
turisti che già hanno scelto Arezzo come meta le informazioni su
Arezzo, ma quello di promuovere Arezzo e le nostre eccellenze nel mondo
affinché un potenziale navigatore internet dall’altro capo del mondo
possa scegliere la nostra città per un soggiorno e magari come base per
visitare le città della Toscana.
Per
fare questo è necessario creare una vetrina fisica e virtuale che metta
in mostra le eccellenze del territorio (arte, antiquariato, oreficeria,
enogastronomia, moda, ecc) e che sia in grado di veicolarle nel mondo.
Solo successivamente ci preoccuperemo di dove e come fare alloggiare chi
è interessato a visitare la nostra città, magari preparando pacchetti
turistici on line con disponibilità in tempo reale.
Con
la chiusura delle APT la promozione turistica è passata alla regione
Toscana: se qualcuno ancora crede che la Regione promuova anche ad
Arezzo può mettersi l’anima in pace.
Abbiamo
bisogno urgentemente di un soggetto che sia in grado di coordinare i
vari enti ed istituzioni, collegato alle manifestazioni del Centro
Affari e agli eventi che si svolgono nel nostro territorio, un soggetto
che abbia mezzi e risorse per sviluppare un progetto serio di marketing
territoriale strategico.
Abbiamo
bisogno di individuare creare un marchio (brand) del territorio, che
possa partecipare alle fiere del turismo che si svolgono a livello
nazionale ed internazionale, di creare un portale delle eccellenze del
territorio in cui si possa predisporre un piano di viaggio e in cui si
possano proporre pacchetti organizzati, una vera e propria vetrina delle
eccellenze. Un sistema integrato di servizi al turista che preveda un
biglietto turistico unico valido per i mezzi pubblici, ingressi ai
musei, parcheggi, sconti per esercizi commerciali e ricettivi, ecc. come
ormai ci insegnano le vere città turistiche.
Local SEO: quali parametri influiscono sul posizionamento geolocalizzato?
Osservando la SERP di Google riusciamo a
misurare “il polso” delle trasformazioni che sta subendo il sito più
visitato del mondo e, di conseguenza, siamo in grado di
comprendere la linea guida da seguire approcciandoci alla rete,
sempre più Google-centrica.
Non possiamo più nasconderci: google è local, il posizionamento è local, il SEO è local.
Qualsiasi ricerca che effettuiamo una SERP local, specialmente se quello che cerchiamo è un’attività commerciale.
Oramai parlare di posizionamento sui motori di ricerca ha perso di significato: è diventato un concetto vuoto, da attualizzare e contestualizzare.
È fin troppo chiaro che le geolocalizzazioni e le reti sociali sono fattori determinanti, nonchè parametri chiave attorno ai quali si struttura e si costruisce una pagina di risultati di ricerca; ma se di “reti sociali”, “ricerca loggata”, “graph search” si parla, a ragione, moltissimo, mi sembra si sottovaluti ancora troppo l’importanza della local SEO e l’ottimizzazione di tutti quei parametri che influiscono nelle ricerche “geolocalizzate”.
Vediamone alcuni, cercando di capire quali siano le mosse giuste da fare per posizionarsi a livello local:
Mi preme sottolineare come questi 4 elementi non comprendano tutto il vasto mondo dei fattori che influenzano il posizionamento, anzi. A questi, che sono spunti di qualità per ottimizzare la presenza local, si aggiungono tutti gli ormai celebri fattori “neutri” di posizionamento, che restano validi e che sono quelli nell’immagine sottostante:
FONTE: http://marketingarena.it/
Non possiamo più nasconderci: google è local, il posizionamento è local, il SEO è local.
Qualsiasi ricerca che effettuiamo una SERP local, specialmente se quello che cerchiamo è un’attività commerciale.
Oramai parlare di posizionamento sui motori di ricerca ha perso di significato: è diventato un concetto vuoto, da attualizzare e contestualizzare.
È fin troppo chiaro che le geolocalizzazioni e le reti sociali sono fattori determinanti, nonchè parametri chiave attorno ai quali si struttura e si costruisce una pagina di risultati di ricerca; ma se di “reti sociali”, “ricerca loggata”, “graph search” si parla, a ragione, moltissimo, mi sembra si sottovaluti ancora troppo l’importanza della local SEO e l’ottimizzazione di tutti quei parametri che influiscono nelle ricerche “geolocalizzate”.
Vediamone alcuni, cercando di capire quali siano le mosse giuste da fare per posizionarsi a livello local:
Google Places
É l’elemento più importante per il posizionamento locale. Influenza le ricerche del 20% e una sua completa ottimizzazione permette di scalare la vetta della SERP. Ma va detto che i criteri di “vicinanza”, di “paraggi” sono decisivi per G: avete mai notato che di seguito ad una ricerca compaiono 7 risultati, ordinati dalla A alla G? Ecco, questi spesso sono distribuiti per criteri di vicinanza geografica, dal più rilevante al meno. Ricapitolando: un’unica scheda (non 4 o 5), ottimizzata, con molti +1, collegata al sito web, con gli stessi parametri di localizzazione riportati sul sito (anche con la stessa forma, virgole incluse), ottimi siti in entrata, back link esterni di qualità, chiarezza e informazioni dettagliate formano la ricetta vincente per ottenere dei risultati di local SEO.Nap
All’interno di un sito diventa indispensabile inserire chiaramente, se possibile in ogni pagina, riferimenti al “Nome, Adress, Phone”, utilizzando Meta Title, Meta Description e contenuto testuale. Sembreranno dettagli, certo, ma sono questi che fanno la differenza: anche in questo frangente parliamo di un’importanza attorno al 20%.Presenza e Reviews
I portali ed i siti di geolocalizzazione sono un altro elemento chiave nel posizionamento. Tripadvisor, Foursquare, Yelp… Avere una presenza ottimizzata in questi spazi aiuta in modo sostanziale le aziende a farsi trovare. Più che a carta stampata, passaparola, Tv locali, le persone si rivolgono a Internet per trovare informazioni su un’attività (nel 55% dei casi). Ad internet, sì, ma non ai social: nel 38% delle occasioni, infatti, sono i motori di ricerca la fonte più importante, seguita da portali specializzati (17%). Allo stesso tempo, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle rewiews: possedere recensioni di qualità ci permette di salire in modo sostanziale con il posizionamento, sia nei portali che fuori da essi.Social Signal
Come anticipavo, la ricerca è loggata e le SERP stanno diventando spazi soggettivi dove più che risultati neutri compaiono suggerimenti, interessi comuni, pillole di connettività. I social sono per loro natura parte costituente di questa integrazione. Per cui, capire come entrare nelle reti sociali giuste può agevolarci nel posizionamento.Mi preme sottolineare come questi 4 elementi non comprendano tutto il vasto mondo dei fattori che influenzano il posizionamento, anzi. A questi, che sono spunti di qualità per ottimizzare la presenza local, si aggiungono tutti gli ormai celebri fattori “neutri” di posizionamento, che restano validi e che sono quelli nell’immagine sottostante:
Google domina in Occidente, ma il Giappone preferisce Yahoo!
Le pagine di Google sono le più visitate nella parte Occidentale del Globo Terrestre. Probabilmente non saranno in molti a restare stupiti da questa affermazione, ritenendo ormai del tutto ovvio il fatto che il motore di ricerca realizzato dall’azienda di Mountain View abbia finito per condizionare gran parte dell’utilizzo della rete, almeno per quanto concerne i Paesi occidentali. Eppure, secondo quanto evidenziato all’interno di un recente studio realizzato dai ricercatori dell’Oxford Internet Institute la situazione nelle restanti parti del mondo sembrerebbe essere tutt’altro che omogenea.
Lo studio, condotto monitorando le cronologie di milioni di utenti in tutto il mondo, è stato, poi, raffigurato all’interno di un’eloquente rappresentazione grafica di quella che viene definita come “Age of Intenet Empire” (L’età dell’Impero di Internet). Com’è possibile osservare dalla “mappa”, Google detiene il maggior numero di pagine visitate con ben 62 Paesi distribuiti tra l’America Settentrionale, l’Europa, l’Oceania, l’India e gran parte del America Meridionale. Al secondo posto si classifica Facebook con ben 50 Paesi all’interno dei quali risulta essere il sito più visitato.
Risulta curioso il fatto che in questi Paesi non sia uno strumento di ricerca ad essere quello più utilizzato in rete, bensì un social network, seppur della portata di quello Mark Zuckerberg (anche se dei 50 Paesi, ben 36 avevano come secondo sito più visitato quello di Google). Segue, poi, Baidu che resta in vetta sia in Cina che in Corea del Nord. Decisamente interessante è, ancora, il dato proveniente dal Giappone, dove Yahoo! ottiene i maggiori consensi nell’eterna disputa con Google per il miglior motore di ricerca della Silicon Valley (battaglia a quanto pare ormai anacronistica, con la classica “eccezione che conferma la regola”).
Situazione differente, infine, in Russia dove il maggior numero di visualizzazioni hanno riguardato il sito di Yandex. Per realizzare la mappa, i responsabili dello studio Mark Graham e Stefano De Sabbata hanno combinato il numero di visitatori giornalieri con quelli mensili basandosi sui dati ricavati durante i mesi di Luglio e Agosto del 2013 dalla società di analisi Alexa. Secondo i ricercatori:
La supremazia di Google e Facebook su qualsiasi altro sito sul web è chiaramente evidente. Vediamo anche una interessante continuità geografica di questi due “imperi”. La situazione è più complessa in Asia, dove i concorrenti locali sono stati in grado di resistere ai due grandi imperi americani. Probabilmente, non siamo che all’inizio dell’Età dell’Impero di Internet.
FONTE:http://tech.fanpage.it
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