domenica 27 ottobre 2013

Trend Turismo: 5 statistiche per capire in che direzione va l’Italia

L’Italia resta una delle mete preferite a livello mondiale, al quinto posto dopo Francia, Spagna, USA e Cina. E così resterà la situazione almeno per i prossimi cinque anni.
Sembra che la forza del Turismo italiano risieda soprattutto nelle immagini da cartolina che, nonostante la crisi, non perdono il loro smalto, e in parte, nella “luce riflessa” del boom turistico che esploderà nei prossimi anni. Ma per quanto potremo riposare comodamente sugli allori?

Che l’Italia sia indietro, a livello strutturale, tecnologico e di servizi, si è già detto in diverse occasioni di recente. Solo un paio di settimane fa abbiamo pubblicato l’accorata lettera del presidente di Google a Repubblica per denunciare la necessità di metterci al passo con gli altri Paesi lato e-commerce.
Il giornalista Paolo Cagnan raccoglie i dati diffusi dall’azienda Euromonitor International al TTG di Rimini e li incrocia con altri per regalarci un quadro dell’Italia debole e preoccupante.
1 – Si può vivere di luce riflessa?
A quanto pare sì, è quello che sta facendo l’Italia. Perché a livello mondiale “nel 2012 si è registrato un aumento del 4% sugli arrivi internazionali” e grazie alla voglia di viaggiare della classe media dei Paesi emergenti, soprattutto Brics, le cose dovrebbero andare ancora meglio negli anni a venire.  Detto questo in Italia il tasso di crescita del Turismo sarà solo del 2,1%, inferiore al tasso europeo previsto, che si attesta al 3%.
2 – Solo un leggero miglioramento del settore alberghiero
A quanto pare nel 2014 dovrebbe intravedersi uno spiraglio di crescita per il settore alberghiero per quanto riguarda i pernottamenti in hotel “Il prossimo anno tornerà il segno “più″, per la prima volta: un pallido +0,2% che aumenterà di poco, di anno in anno, senza scossoni.”
3 - Il declino dell’hotel, l’avvento delle case private
Il modello “piccolo è bello” criticato da Bernabò Bocca è in auge? Dai dati raccolti pare che ai viaggiatori internazionali piacciano le strutture piccole, raccolte, magari a diretto contatto con i proprietari “locali”. “Aumenteranno, e non di poco, le sistemazioni private, vale a dire B&B e appartamenti, sempre più ricercati dal turisti”, dice l’articolo. Negli ultimi anni, a causa forse della crisi e della necessità di risparmiare, molti turisti hanno preferito optare per ostelli, appartamenti, b&b, che hanno visto una crescita percentuale molto più alta rispetto a pensioni ed hotel.
Queste le percentuali di crescita e decrescita nell’anno corrente: come vedete gli alberghi sono l’unica categoria che insieme agli Chalet riporta un segno negativo. Sono invece in forte crescita le “guesthouse”, quelle che da noi sono considerate soluzioni a metà tra la pensione e il b&b.

Le previsioni per il 2017 sono positive, ma gli alberghi registrano comunque il taso di crescita più basso, mentre guesthouse e altre sistemazioni continuano a crescere.

 4 - Turismo straniero vs. staycation
I turisti stranieri salvano l’Italia. Mentre gli italiani restano a casa o fanno solo viaggi a cortissimo raggio, sono aumentati del 30% i Russi, ma è ancora molto forte la presenza dei Tedeschi. Nei prossimi anni cresceranno anche i turisti dai Paesi Bric ma “ci vorrà del tempo prima che il loro apporto al Pil turistico assuma dimensioni realmente interessanti.”
Queste le previsioni per la situazione a distanza di cinque anni (provenienza dei turisti in migliaia di viaggi, variazioni percentuali anno su anno)

5- Turismo cinese: all’Italia solo le briciole
Di questi turisti abbiamo parlato anche la scorsa settimana: dalla lettura dei social media risulta evidente che l’Italia è una meta molto amata dai Cinesi ma presto dovremo fare i conti con i concorrenti. I dati dicono che tra le destinazioni più visitate dai Cinesi ci sono prima i Paesi limitrofi e l’Italia si colloca solo al 21esimo posto, preceduta da altre destinazioni europee, come Francia, Germania, Svizzera e Austria. Insomma, come era ben visibile dal grafico precedente, i turisti Cinesi in Italia aumenteranno notevolmente, ma per accaparrarceli dovremo sgomitare non poco.

Se a tutto questo sommiamo anche le difficoltà – che paiono ormai insormontabili – con cui l’Italia si promuove online e la grande avanzata dell’e-commerce turistico tutto a favore dei grandi player, c’è davvero da chiedersi che strada imboccheremo nei prossimi anni, così decisivi per noi.

FONTE: Booking Blog http://www.bookingblog.com

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