martedì 17 febbraio 2015

Alla BIT le ultime tendenze dell’ecoturismo

Al momento di pianificare una vacanza, più della metà degli italiani (54%) si pone il problema di non fare scelte che danneggino l’ambiente e si dichiara disposto anche a spendere qualcosa in più a questo scopo. I dati vengono dal quinto rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e IPR Marketing e presentato nei giorni scorsi alla BIT di Milano, la principale fiera italiana del turismo. Numeri che dimostrano come ormai il segmento dei turisti che abbinano vacanze e rispetto ambientale debba essere considerato con sempre più attenzione da operatori e strutture ricettive. Il report dà indicazioni relative anche alla domanda di vacanze ecosostenibili. “Gli ecoturisti prediligono un’area protetta o un parco naturale perché per il 47% consentono di conoscere tradizioni locali e per il 40% perché ci sono percorsi enogastronomici. Il 51%, infatti, sceglie di trascorrere la propria vacanza verde in agriturismo. Gli italiani sono attratti soprattutto dalla possibilità di fare escursioni per conoscere le aree archeologiche e i borghi storici e comprendere le tradizioni locali, pochissimi quelli che puntano a fare attività sportive”, spiegano dalla fondazione Univerde. Questi ultimi dati riguardano in particolare le attività da fare nelle aree protette. Più in generale, tuttavia, secondo altri studi le attività outdoor sono uno dei driver principali del turismo a contatto con la natura. “A spingere un numero maggiore di turisti verso la natura sono prevalentemente la voglia di fare attività sportive (47%) e il relax (20%), ma anche l’enogastronomia (15%) e la riscoperta delle tradizioni (10%), ma la vera regina del turismo natura si conferma per il secondo anno consecutivo la bicicletta: il biking è infatti l’attività sportiva prediletta dai turisti natura con il 30% delle preferenze, seguita da escursionismo (21%) e trekking (18%)”, spiegano dall’Osservatorio Ecotur, che lo scorso aprile ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul turismo natura. Un settore che in Italia genera oltre 101 milioni di presenze, per un giro d’affari di 11,4 miliardi di euro. Ma come si sposta e cosa mangia l’ecoturista? Second il rapporto della fondazione Univerde, “gli italiani sarebbero disposti anche a fare meno della loro auto, qualora la meta scelta fosse facilmente raggiungibile in treno (per il 72%). Il 47% ha già optato per questa soluzione nelle precedenti vacanze”. Sul cibo, quasi il 30% degli ecoturisti considera la presenza di prodotti biologici nel menù un motivo valido per preferire un ristorante. Se questi sono i trend principali nel settore del turismo natura, l’indicazione che viene dalla BIT agli operatori è di combinare l’attenzione alla sostenibilità con l’attenzione alle più generali tendenze turistiche degli ultimi anni. Perché solo un’offerta al passo con i tempi può riuscire ad attirare quanti cercano una vacanza a basso impatto, ma senza rinunciare al comfort e a i servizi. Da una parte c’è l’idea di non dimenticare servizi come la connessione wireless veloce, ma neanche ignorare commenti e valutazioni espressi in rete. Chris Fair, presidente di Resonance Consultancy, nel suo keynote speech al congresso di apertura della BIT, ha illustrato le dinamiche in corso, per aiutare operatori e buyer a individuare le modalità più efficaci per conquistare nuovi target. In particolare, Fair ha tratteggiato l’identikit dei Millennials, giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni di età che viaggiano con amici o con la famiglia, interessati a conoscere la cultura del Paese che visitano. Sono circa 1 miliardo, sempre connessi (il 57% di loro pubblica foto ogni giorno), sempre pronti a recensire on line hotel e ristoranti e fan della sharing economy (il 40% usa AirB&B per abbattere i costi). Dall’altra parte, una strada da percorrere per coniugare il turismo natura con il raggiungimento di nuovi target può essere quella del turismo esperienziale. Francesco Ricasoli, patron delle Cantine Barone Ricasoli nel Chianti, per esempio, ha trasformato l’azienda per accogliere i turisti, dando vita a un’offerta a 360 gradi. Chi arriva al castello di Brolio (40.000 le presenze annuali da marzo a ottobre), può partecipare a una degustazione in vigna, visitare il bosco con le piante rare, mangiare all’osteria che cucina solo prodotti dell’orto dell’azienda. Tutta la struttura offre connessione Internet gratuita, in modo che gli ospiti possano dire a tutti “io sono stato qui”. Di turismo nella natura parlerà anche il 5° Workshop Nazionale IMAGE (Incontri sul Management della Green Economy) organizzato da Greenews.info e Associazione Greencommerce a Torino a maggio 2015, con il titolo “Ecoturismo: natura, sport, enogastronomia" .